Pagina 26 - Interconnessi

Interconnessi
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Luca Zeni
Il Trentino ormai da anni sta cercando di fare la sua piccola parte, in uno scenario
che rischia di lasciare desolati. Sono circa un miliardo le persone che vivono in Paesi
molto poveri, tagliati fuori dal processo di sviluppo dell’economia mondiale. Non
possiamo chiudere gli occhi e non pensarci, per un motivo esistenziale: la sofferen-
za che vediamo nei loro occhi ci impone in quanto uomini di non rimanere inerti.
Come linea generale, più che fornire somme di denaro a piog­gia, come Trentino do-
vremo sempre più concentrare la nostra attenzione su alcune aree problematiche,
lavorare su un territorio specifico insieme alla comunità locale, e magari cercare di
favorire gli scambi commerciali con quella zona; in tal modo anche una Provincia
come la nostra può fare qualcosa di importante per popolazioni così povere.
La riflessione generale sul ruolo della cooperazione internazionale ci indica due dire-
zioni da seguire in questo contesto per consentire un’inversione di tendenza.
In primo luogo non possiamo abbandonare il sostegno diretto, con aiuti e progetti
di sviluppo che consentano a queste popolazioni di avvicinarsi a condizioni di vita
dignitose. È necessario concentrare gli aiuti in questi Paesi così poveri, rispetto a
quelli che hanno già imboccato la strada dello sviluppo. L’estesa corruzione e la
poca preparazione della classe dirigente dei Paesi africani rende necessario colla-
borare e supervisionare costantemente la realizzazione dei progetti, piuttosto che
limitarsi a fornire denaro alle autorità locali.
In secondo luogo vanno creati i presupposti per lo sviluppo di un’economia capace
di crescere in un contesto internazionale, sia realizzando infrastrutture, sia inve-
stendo in maniera decisa in formazione.
Ci sono due luoghi comuni da sfatare in proposito.
Alberto Faustini
Ovvero?
economia
europa
autonomia
identità
Foto scattata
in Uganda, dove
l’associazione ACAV
sta realizzando progetti
di cooperazione di cui
sono protagoniste le
comunità locali.