Interconnessi
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politica
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Luca Zeni
Di tutte le affermazioni che vengono ripetute come litanie da politici e soprattutto
da amministratori di ogni livello, quella che più è emblematica della nostra epoca è
che “quello che conta sono i fatti”, che “amministrare bene non ha colori politici”,
che “dobbiamo ripartire dalla concretezza del fare”.
Intendiamoci, per sgomberare subito il campo da equivoci, una politica e un’ammi-
nistrazione che non si concretizza sul piano delle opere, è sterile esercizio sofistico,
e serve a poco.
Però di una cosa si è reso conto chiunque abbia avuto esperienze amministrative,
ovvero che qualsiasi azione concreta presuppone una scelta politica.
Di questo sono ben consapevoli i paladini del fare, semplicemente si fanno interpre-
ti di quel mito così radicato dentro ognuno di noi che è la funzionalità.
Da tempo la nostra cultura ha rinunciato alla ricerca del senso, per imboccare la via
della produttività, in cui il singolo cessa di essere una persona incrocio di relazioni
per diventare un funzionario di un sistema il cui unico fine è la crescita economica.
Ma la politica, oggi diventata ancella dell’economia, ha il dovere etico e storico di
non rinunciare a pensare. Dobbiamo saper interpretare le troppe contraddizioni di
questo periodo storico, per poter decidere con consapevolezza dove vogliamo an-
dare e con quali strumenti.
Alberto Faustini
I cittadini oggi danno però l’impressione di identificarsi più con singole persone che
con partiti che portano avanti un certo sistema di valori. Alla fine non ha comunque
ragione chi ottiene il consenso?
Luca Zeni
La democrazia è il sistema più rispettoso della persona che l’umanità ha sino ad
ora trovato per governarsi, ma democrazia non può significare soltanto principio di
maggioranza, ma anche tutela dei diritti dell’uomo e delle minoranze.
I partiti politici sono stati e sono tuttora uno strumento fondamentale per il buon
funzionamento della democrazia, ma rimane aperta la questione della selezione
della classe dirigente. Il sistema elettorale con liste bloccate demanda ai partiti
la scelta degli eletti in parlamento, e questo può portare a distorsioni evidenti; la
frammentazione partitica produce una politica incapace di una visione di insieme,
per farsi portatrice di interessi particolari.
La visione del secolo scorso della lotta di classe, efficace perché di facile compren-
sione, oggi non è più applicabile; la società si presenta più frammentata, e la premi-
nenza della categoria economica su tutte le altre porta a una contrapposizione non
più di classe ma di categoria.
Industriali, commercianti, artigiani, agricoltori, professionisti, precari, pensionati,
insegnanti, casalinghe, dipendenti pubblici, dipendenti privati, ricercatori, alberga-
tori, ingegneri, architetti, medici, infermieri…
L’elenco potrebbe essere lunghissimo, e più una categoria riesce a fare lobby, più
acquisisce capacità di ottenere dei risultati.
Il problema vero è che la fortuna di un politico o di un amministratore è legata al
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