Interconnessi
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E ancora: un territorio così piccolo può permettersi di controllare e finanziare due
società pubbliche, Trentino Sviluppo e Patrimonio del Trentino che si occupano di
gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, sia pure l’una per destinazio-
ni produttive e l’altra per finalità istituzionali?
Penso poi ad alcuni settori specifici: perché in Trentino, seguendo l’esempio di altre
regioni italiane (Friuli V.G. su tutti), non si può procedere ad accorpamenti delle tan-
te e distinte società a partecipazione pubblica nel settore funiviario (Baldo Garda,
Nuova Panarotta, Paganella 2001, Passo San Pellegrino - Falcade, Pejo Funivie, Sif
Lusia, Trento Funivie Bondone, Turismo Lavarone e altre), abbandonando interessi
di piccola bottega e promuovendo una gestione in scala più economica e sinergica,
con notevole risparmio di risorse pubbliche? Non è che forse tutte queste società
garantiscono consenso più che piste da sci e impianti di risalita?
Alberto Faustini
Denuncia pesante.
Luca Zeni
Sì, ma la verità è che questa costellazione di società, che pure ha portato effetti
positivi per molti versi, oggi ruota attorno al forte centralismo garantito da una lea-
dership autorevole come quella di Dellai.
Per questo ho grande timore nel futuro, se non aggiustiamo alcune cose. Certo, la
storia ci insegna che pochi mesi dopo il cambio ai vertici istituzionali, l’Istituzione
ha la meglio sulle vicissitudini politiche di breve o medio periodo. Tuttavia, il si-
stema pubblico provinciale oggi è di rilevante complessità e guidarlo è una sfida
manageriale e politica di grande impatto.
Per questo sempre di più la parola d’ordine dovrà essere semplificazione. E poi, gra-
dualmente, progressiva riduzione. Ci possono essere modi diversi per raggiungere
questo obiettivo:
• si può pensare a un’unica società che gestisca il patrimonio immobiliare pub-
blico provinciale, sia esso a destinazione produttiva e/o istituzionale, attivan-
do un unico centro di competenza con evidenti economie di scala, e di un’unica
società finanziaria provinciale con funzione di holding, che gestisca le parteci-
pazioni pubbliche in società private, siano esse impegnate nei settori produt-
tivo/industriale, turistico, servizi di interesse collettivo a rilevanza economica,
attivando un unico centro di competenza con evidenti economie di scala;
• si può altrimenti pensare a una semplificazione legata alle funzioni che de-
vono essere svolte, in particolare con un unico polo per il settore economico
(che può gestire quindi sia il patrimonio immobiliare con destinazione produt-
tiva sia le partecipazioni aventi la stessa finalità) e un unico polo per il settore
istituzionale.
La politica deve indicare la direzione, riconoscere che occorre razionalizzare il si-
stema, poi la migliore strada per raggiungere l’obiettivo dovrebbe essere proposta
dall’apparato tecnico.
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