Interconnessi
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forgiato in modo tale da favorire la diffusione tra i cittadini delle virtù civiche, risol-
vendo, superandola, la contrapposizione tra interesse proprio e interesse per gli
altri, tra egoismo e altruismo. La vita virtuosa è la vita migliore non solo per gli altri
ma anche per se stessi. E in ciò risiede il significato proprio di bene comune, di ben-
essere sociale, il quale non è riducibile alla mera sommatoria dei beni individuali.
Alberto Faustini
Ma la crisi, per dirla proprio con Galimberti, ha esaltato o sgonfiato il mito della
crescita incessante? Non ci sono troppe contraddizioni? E la globalizzazione è la
risposta o il limite?
Luca Zeni
È la risposta e il limite allo stesso tempo. È la medicina e la malattia.
Se lasciamo che prevalga la logica della giungla, senza regole, dove i monopolisti e
chi ha maggiori informazioni degli altri riesce a distorcere concorrenza e mercato,
allora la globalizzazione è la malattia.
Così è avvenuto con la crisi economica, la quale ha fatto riemergere la dimensione
territoriale: la cura si è trovata in questa fase nelle comunità identitarie, statali o
regionali, per difendersi dagli effetti negativi della crisi.
Ora però la globalizzazione deve tornare ad essere medicina. Occorre aprirsi a una
sana collaborazione competitiva con le grandi aree del mondo e riprendere il percor-
so dell’internazionalizzazione delle imprese.
Occorre aprirsi al mondo, con speranza.
Alberto Faustini
Ma non c’è il rischio che l’economia schiacci ogni cosa?
Come vivono questa situazione i giovani? Non saranno mica tutti bamboccioni...
Luca Zeni
Quando Padoa Schioppa usò questa espressione si rivoltò il mondo dei benpen-
santi di cui è pieno il Paese. La verità è che l’Italia ha il più alto numero, tra i paesi
europei, di giovani che non lavorano e non studiano.
Troppo spesso vivere a casa con i genitori diventa il modo più semplice per sbarcare
il lunario.
Il quadro dell’Italia disegnato nel rapporto annuale dell’Istat 2009 è quello di un
Paese in parte ripiegato su sé stesso, colpito dalla crisi economica nella vita di tutti
i giorni. Famiglie non più in grado di affrontare qualsiasi imprevisto, disoccupazione
o sottoccupazione, in particolare nella fascia femminile. Il potere d’acquisto pro ca-
pite italiano è scivolato sotto il livello del 2000 mentre la pressione fiscale è salita
al 43,2% nel 2009, aumentando di tre decimi di punto rispetto all’anno precedente
(42,9% nel 2008) e ampliando lo stacco di oltre tre punti percentuali con la media Ue.
Quelli che pagano di più questo stato di cose sono i giovani. Quelli che non fanno
nulla. I sociologi e gli statistici li chiamano Neet (Non in education, employment or
economia
territorio
lavoro
famiglia
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