Interconnessi
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Alberto Faustini
Detto dei mali, c’è qualche terapia da consigliare?
Luca Zeni
Di tutte le persone che ho sentito parlare di tali questioni profonde, ossia di quelle
che alla fine dovrebbero essere le cose che davvero ci interessano come Uomini, del
legame tra Vita e Morte, tra cielo e terra, tra corpo e anima, Raimon Panikkar è stato
tra i pochi che mi ha fatto percepire fisicamente un’aura di serenità e saggezza.
La sua morte (26 agosto 2010) mi ha rattristato, perché credo il mondo abbia perso
uno dei suoi grandi pensatori. Come spesso accade, tuttavia, questo evento può
essere anche un’occasione per approfondire le sue riflessioni e seguire la via che ci
ha indicato, quella della relazionalità.
Panikkar può essere definito come un filosofo del dialogo, che riprende una tradi-
zione che va da Buber a Levinas, ma con orizzonti sconfinati.
La relazione, l’interconnessione originaria dell’uomo con il mondo e il divino, ci con-
sente di superare la dicotomia tra soggetto e oggetto che uccide la Verità. L’uomo
è simbolo di tutto il reale, e soltanto attraverso il dialogo con l’altro uomo si può
giungere a una verità che non può mai essere ridotta a oggetto e che necessita di
una continua ricerca.
Alberto Faustini
Ma cosa l’ha colpita nel pensiero di Panikkar?
Luca Zeni
La direzione che credo abbia voluto indicarci: l’invito ad ognuno di noi a sentire
la responsabilità che comporta la libertà di cui godiamo. L’idea (agostiniana) che
l’eternità non viene dopo il tempo, la consapevolezza dell’unicità di ogni uomo e di
ogni momento, comporta che nessuno può avere la garanzia che alla fine ci sarà un
happy end; nessuno può assicurarci che alla fine il mondo e l’umanità non finiranno.
Allora il destino della realtà è nelle nostre mani, la nostra partecipazione al dinami-
smo della realtà fa parte della nostra vocazione umana, e la nostra responsabilità in
quanto uomini consiste nella ricerca di una vita autentica insieme agli altri uomini
qui ed ora.
Non è tutto Economia, dunque.
Alberto Faustini
La politica oggi è imputata di essere sempre in ritardo, di non saper incidere dav-
vero sull’economia. Non pensa che la politica oggi dovrebbe essere più pragmati-
ca e operativa, per essere più efficiente? La partecipazione a volte può essere un
ostacolo?
identità
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