prospettive
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Luis Durnwalder
L’autogoverno come modello
Luca Zeni
Il Südtirol dal dopoguerra ad oggi ha avuto la guida salda di Silvius Magnago pri-
ma e Sua poi; la Svp si sta evolvendo da partito di raccolta a partito interetnico,
i rapporti con il Trentino sono molto migliorati e l’autonomia ruota sempre più
attorno alle Province.
Luis Durnwalder
Nel dopoguerra la convivenza tra Trentino e Südtirol si è basata su un rapporto con-
flittuale. Negli anni ’50 migliaia di sudtirolesi hanno manifestato con cartelli che
riportavano la scritta “los von Trient”. La sfiducia della popolazione verso Trento era
marcata, anche perché la nostra lettura degli eventi storici era ed è di una cattiva
interpretazione dell’accordo di Parigi che ha sancito l’autonomia per il Südtirol: a
nostro avviso l’autonomia è stata garantita a livello internazionale per il Südtirol,
non per il Trentino, e Degasperi è stato abile nell’estenderla al Trentino.
Successivamente le cose sono però cambiate.
Nel corso degli anni abbiamo visto concretizzarsi l’autonomia e negli anni ’70 e
’80 abbiamo compreso che l’autonomia è un bene per tutti e tre i gruppi linguisti-
ci. Il clima tra italiani e tedeschi è migliorato, è sparita la sfiducia perché la gente
ha capito che non serve l’atteggiamento rivendicativo e la voglia di rivalsa.
Così anche in Südtirol abbiamo cercato di fare una politica che unisca tutti e tre
i gruppi linguistici, e la conoscenza reciproca ha favorito un clima sereno e colla-
borativo.
Abbiamo capito che i trentini non volevano imporre la forza dei numeri che il qua-
dro regionale garantiva loro, e l’evoluzione successiva ha portato a un’autonomia
che si fonda sulle due Province. Infatti dopo la chiusura del pacchetto abbiamo
chiuso le vecchie polemiche sul Trattato di Parigi e abbiamo aperto la stagione
dell’autonomia dinamica: l’autonomia legislativa e amministrativa evolve, si raf-
forza nel tempo.
La capacità di collaborazione tra Trento e Bolzano ci porta ad incrementare la nostra
capacità di acquisire competenze.
Oggi dobbiamo lavorare insieme, anche noi abbiamo capito che gli attacchi all’au-
tonomia trentina rischiano di lasciare più soli anche noi, e questo ci indebolirebbe.
Se come gruppo tedesco facciamo una battaglia con Roma, viene percepita come
una questione solo di rivendicazione di una minoranza linguistica, ma se la fac-
ciamo insieme al Trentino siamo più forti. La difesa comune e la richiesta di nuove
competenze convengono a tutti.
Per questo abbiamo scelto di chiudere le polemiche del passato e lavorare insieme.
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