Prospettive
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Vi sono poi alcune grandi banche, presenti sul territorio direttamente o tramite con-
trollate. I punti di forza e debolezza qui si invertono: ottima qualità del management,
servizi e prodotti evoluti si accompagnano talvolta a processi decisionali relativamen-
te lunghi, ovvero a leve decisionali che vengono mosse lontano dal territorio.
Da ultimo il turismo. Anche qui articoli, libri, ricerche e convegni potrebbero occupa-
re una biblioteca. Dal punto di vista economico si tratta di un settore importante, ma
penso non si possa parlare di sistema turistico trentino. Vi sono zone dove effettiva-
mente si assiste a un affiancamento reciproco dei vari soggetti e dove l’investimen-
to pubblico rappresenta un vero volano, in grado di creare un indotto sensibilmente
maggiore, altri comprensori dove apparentemente l’imprenditore privato attende
il sostegno pubblico, che quindi non crea indotto e da investimento si trasforma in
assistenza. Non di per sé da respingere a priori, ma da valutare attentamente. Nei
principali comprensori, la scelta fatta (o subita?) è stata quella di puntare sui grandi
numeri, con una conseguente pressione sui picchi stagionali ed un tasso di utilizzo
delle infrastrutture che talvolta fa fatica a raggiungere il punto di pareggio. Si tratta
di un approccio che ha dato molto in termini di benessere e certamente continuerà
a darlo, ma non deve a mio avviso essere visto come l’unico modello di riferimen-
to. Sia nel turismo estivo che in quello invernale, in Trentino possono certamente
convivere vari modelli, come una sorta di vocazione zonale, in modo da intercettare
varie fasce di mercato con un prodotto diversificato.
Certo, ritengo che nei prossimi 24 mesi il contesto economico sarà destinato a cam-
biare radicalmente. Passato lo tsunami della crisi, ci troveremo in un mondo in buo-
na parte diverso. Si pensi che il circa 30% di forza lavoro che soprattutto il settore
industriale ha espulso in questi anni non sarà riassorbito, in quanto le industrie
stanno imparando a fare il mestiere che facevano prima, con il 30% in meno dei co-
sti. Molte aziende salteranno e non potranno essere sostituite da aziende analoghe,
semplicemente perché o non ci sarà più il mercato o, ma si tratta di due facce della
stessa medaglia, non potranno stare sul mercato se il loro driver di competitività
sarà il costo. Il loro posto potrà essere occupato da imprese in grado di produrre
elevato valore aggiunto, il quale è strettamente correlato sia alla ricerca e all’inno-
vazione, sia alla capacità dell’imprenditore di guardare lontano.
DATI MACROECONOMICI TRENTINO - ITALIA
TRENTO
ITALIA
Fine 2008 Fine 2009 Fine 2008 Fine 2009
TASSO DI OCCUPAZIONE:
66,5
66,5
58,5
57,1
TASSO DI DISOCCUPAZIONE:
- totale
3,4
4,0
7,1
8,6
- giovanile (15-24 anni)
6,1
9,1
19,5
23,5
- straniero
5,2
10
6,9
10,6
PIL TOTALE 2008
16,062 miliardi di euro 1.540 miliardi di euro
1...,78,79,80,81,82,83,84,85,86,87 89,90,91,92,93,94,95,96,97,98,...112