prospettive
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Luca Zeni
Negli ultimi mesi si sono susseguite le notizie di grandi colossi dell’economia e del-
la cooperazione in difficoltà o in crisi; nei primi casi si ricorre al lease back, la Pro-
vincia compra i capannoni, nel secondo si cerca di ripianare i debiti. Basta o si do-
vrebbe essere più coraggiosi? In un sistema piccolo e con molte risorse come quello
trentino, si può proporre un modello capace di essere competitivo senza riproporre
le contraddizioni evidenziate nel mercato internazionale negli ultimi anni né senza
chiudersi in un localismo che rischia di soffocare le iniziative?
Michele Andreaus
Vi è la convinzione che l’economia trentina sia solida ed abbia retto alla crisi me-
glio che in altre regioni d’Italia. Indubbiamente gli indicatori che tradizionalmente si
osservano, evidenziano differenze (in positivo) talvolta importanti, soprattutto per
quanto riguarda la tenuta dell’occupazione.
Tale situazione non deve peraltro trarre in inganno. Certo, l’economia trentina ha
non pochi punti di forza, che proverò tra breve a sintetizzare, ma vi sono numerosi
nodi che arriveranno al pettine, e in parte già sono sotto i nostri occhi. Tra l’altro,
alcuni dei punti di forza possono, in particolari situazioni, rappresentare punti di
debolezza, particolarmente insidiosi, in quanto non ve ne è consapevolezza.
In Trentino esistono alcuni ottimi imprenditori, grandi e piccoli, e di conseguenza
alcune aziende ottimamente gestite, ma, salvo casi particolari, si tratta di players
solitari, dietro ai quali non vi è un sistema, ovvero non esiste un sistema economico
ed imprenditoriale nel vero senso del termine.
Spesso viene indicato tra i punti di forza la forte diversificazione dell’economia tren-
tina, nella quale, salvo alcune eccezioni (seppur caratterizzate dal punto interroga-
tivo), non esiste un distretto, una vocazione tematica. Tale situazione potrebbe, e in
passato ha agito proprio in questi termini, agire come una sorta di diversificazione
del rischio: se c’è un settore in difficoltà, probabilmente ve ne saranno altri che
reggono e quindi complessivamente regge anche l’insieme.
Questa frammentazione, oltretutto caratterizzata prevalentemente dalla piccola di-
mensione, ostacola però fortemente il raggiungimento di quelle dimensioni minime
necessarie a reggere le crescenti difficoltà di contesto, le sempre più impellenti esi-
genze di innovazione e di sviluppo, che non possono germinare nella piccola dimen-
sione, in quanto hanno necessità di economie di scala che solo adeguate dimensio-
ni, ovvero reti di imprese forti e coese possono garantire.
Il sistema produttivo trentino, nelle sue componenti (agricoltura, industria, ser-
vizi) ha fortemente beneficiato delle ingenti risorse che la Provincia ha immesso
nell’economia a partire dalla fine del 2008: lease back, fondo Olivi, fondi alla ricerca,
Michele Andreaus
Innoviamo l’economia trentina
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