prospettive
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Gianfranco Postal
L’autonomia al tempo del federalismo fiscale
Luca Zeni
Negli ultimi anni il tema del federalismo fiscale è stato al centro del dibattito po-
litico, ma non sempre i cittadini hanno realmente capito cosa comporterà concre-
tamente.
Cosa cambia per il Trentino e per l’autonomia speciale, e cosa dovremo fare per
garantire il livello di entrate di cui oggi disponiamo?
Gianfranco Postal
Da tempo sentiamo parlare di federalismo fiscale e credo che molti facciano una
certa fatica a capirne il contenuto sostanziale, al di là del fatto che si tratta delle
risorse finanziarie, cioè dei soldi di cui dispongono lo Stato, le Regioni, i Comuni, le
Province e delle regole in base alle quali queste risorse vengono ripartite tra questi
stessi soggetti. Negli ultimi mesi poi l’argomento si è arricchito di un nuovo elemen-
to: l’Accordo di Milano, del quale tutti hanno compreso che riguarda noi Trentini,
tanto da influire direttamente sul “portafoglio” delle nostre istituzioni.
Sia per l’uno che per l’altro argomento abbiamo anche compreso che sono in gioco
non solo i nostri “conti”, ma anche i nostri rapporti. Potremmo più esplicitamente
dire che in gioco è la rappresentazione, l’idea che hanno di noi le popolazioni delle
altre Regioni. Idea che spesso si traduce nella parola significativa di “privilegio”.
La legge 42 del 2009 sul “Federalismo fiscale” prevede un riassetto generale della
finanza pubblica nazionale e una riorganizzazione complessiva dell’attuale sistema
dei tributi statali, regionali e locali.
Prevede anche i criteri e le regole in base alle quali tutte le risorse raccolte dal Fi-
sco, statale, regionale o locale, vengono poi messe a disposizione dei vari livelli
istituzionali, a partire dallo Stato per arrivare al più piccolo Comune. Queste risorse
si aggiungono poi a quelle che provengono dal pagamento da parte dei cittadini,
degli enti e delle imprese di tariffe o ticket o altro, versati agli enti o alle società che
gestiscono pubblici servizi.
A questo punto, per una maggiore comprensione del tema, è indispensabile appro-
fondire due punti riguardanti:
1)
L’approccio culturale al tema della finanza pubblica
. In altri termini dobbiamo
chiederci se consideriamo la finanza pubblica come “i conti della famiglia e
del condominio nazionale, regionale - provinciale e locale” ovvero se essa è
per noi i “conti dello Stato”, delle Regioni eccetera, visti come soggetti “altri”.
È ben vero che le due concezioni non sono totalmente divisibili, anzi in parte
vanno considerate entrambe, ma è l’accento che conta: le tasse e le imposte
che dobbiamo pagare costituiscono sempre e comunque un sacrificio per chi
ne è soggetto, anche se qualcuno sostiene che deve essere un piacere…, ma
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