prospettive
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Elisa Ressegotti
Leghiamo il turismo alle vocazioni del territorio!
Luca Zeni
Il turismo rappresenta una fetta importante dell’economia trentina; con l’indotto
alcune stime parlano addirittura di un 20% del Pil. In quale modo il sistema trentino
può tenere il passo con territori low cost sempre più attrattivi sul panorama inter-
nazionale?
Elisa Ressegotti
Per chiedersi dove stiamo andando, forse dobbiamo interrogarci sul dove siamo
stati e dove siamo attualmente. Pensando al nostro territorio, alla nostra econo-
mia e all’attuale benessere nel quale viviamo, dobbiamo interrogarci sul percorso
che ci ha portato ad essere una provincia con una certa stabilità sociale, econo-
mica e politica.
La geografia ci pone come regione di “confine” da sempre, zona di passaggio, di
transito di culture, il che ci fa diventare fin dai primi esordi del turismo una zona
di particolare interesse per le bellezze paesaggistiche e per le peculiarità culturali.
Da allora sono cambiati gli stili di vita e il modo di fare vacanza ma la nostra desti-
nazione è da sempre rimasta tra le mete preferite di turisti e viaggiatori. Inevitabile
perciò poi il connubio con la cultura dell’ospitalità, cominciata con le prime forme
di semplice accoglienza e approdata ai giorni nostri con molteplici e variegate strut-
ture e infrastrutture vocate al solo turismo. Fino a non molto tempo fa abbiamo
continuato a vivere di rendita, di tradizione, di fidelizzazione, ognuno per conto
proprio, pensando alla propria azienda e ai propri ospiti. Molti sono stati e sono a
tutt’oggi gli sforzi di alcuni imprenditori che hanno voluto continuamente migliorare
il proprio albergo, il proprio campeggio, il proprio rifugio, la propria struttura, inno-
vandosi e soddisfacendo sempre più le nuove tendenze, introducendo nuovi servizi
e nuovi elementi strutturali. Non basta più. Il vero salto qualitativo non è legato
semplicemente alla propria azienda, ma al modo di essere e fare nel nostro terri-
torio: noi non vendiamo solo i posti letto, promettiamo emozioni, offriamo servizi
e facciamo sognare di ambienti e paesaggi che vanno da noi tutelati. Abbiamo un
bene che a volte dimentichiamo, il nostro territorio. Su quello dobbiamo puntare,
per emergere non bastano più i singoli sforzi e impegni personali ed economici, gli
sforzi, quei piccoli passi quotidiani che ci fanno andare avanti nel nostro futuro,
devono essere fatti “insieme”, con tutti gli attori del territorio. Dapprima vanno af-
finate le sinergie con i nostri colleghi che con il loro lavoro custodiscono il territorio
e lo rendono come un giardino, la Coldiretti. Auspico per il futuro una maggiore
attenzione e collaborazione che permetta di utilizzare i prodotti tipici locali: su tutti
i benefici di questa sinergia non mi dilungo se non nell’aspetto legato alla formazio-
ne di quel famoso “brand” Trentino.
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