
Incontrare donne e bambini di una casa rifugio di Trento è stata una delle esperienze più forti della mia esperienza nelle istituzioni. Parlando con loro si capisce quanta sia la sofferenza di vivere insieme a uomini violenti, ma soprattutto l’angoscia data dal non sapere come allontanarsene. Per questo negli anni si è costruito in Trentino un sistema che lavorasse soprattutto sulla cultura, quella del rispetto tra i generi e quella dell’autonomia economica della donna.
Ora la giunta Fugatti ha deciso di cambiare la denominazione dell’“Ufficio pari opportunità e contrasto alla violenza sulle donne” in “UMSE pari opportunità, prevenzione della violenza e della criminalità”.
Togliere il riferimento esplicito alla violenza sulle donne – solo perché esiste anche quella sugli uomini in qualche sporadico caso – significa tornare indietro dal punto di vista culturale.
Ogni 3 giorni in Italia una donna viene uccisa. La politica – anche quella che ha scelto di tollerare il “machismo” – non deve nascondere la testa sotto la sabbia.