Approvati purtroppo soltanto i punti 1 e 2 della risoluzione, mentre la maggioranza ha bocciato premessa e punti 3 e 4.

 

Proposta di risoluzione alla comunicazione n. 35/XVI

Priorità vaccinale per le persone estremamente fragili e disabili gravi:

rispettare le disposizioni nazionali?

 

 

In attuazione del Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, adottato con Decreto Ministeriale del 2 gennaio 2021, sono state definite le priorità per la somministrazione dei vaccini tenendo conto delle raccomandazioni internazionale ed europee. Il 10 marzo 2021 sono state per questo pubblicate sulla Gazzetta ufficiale le “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione” che individua le categorie prioritarie della prima fase della campagna vaccinale e le successive categorie di popolazione da vaccinare a seguito dell’aumento delle dosi di vaccini disponibili.

L’ordine di priorità delle categorie da vaccinare indicato nelle Raccomandazioni prevede al primo posto le persone con elevata fragilità, persone estremamente vulnerabili o con disabilità grave. Il documento ministeriale riporta due tabelle in proposito, una per individuare le persone estremamente vulnerabili e l’altra i portatori di disabilità gravi.

Le persone estremamente vulnerabili sono persone che hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19, la tabella ministeriale elenca le patologie o i trattamenti sanitari che pongono queste persone nella condizioni di maggior rischio.

All’interno di questa categoria di persone la tabella ministeriale ne individua alcune, i pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive, le persone affette da malattie autoimmuni o immunodeficienze primitive, i pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielo soppressivi o a meno di sei mesi dalla soppressione delle cure e tutte le persone trapiantate o in attesa di trapianto di organo solido e di cellule staminali empoietiche, per le quali si raccomanda la vaccinazione anche dei conviventi e, nel caso di minori estremamente vulnerabili che non possono essere vaccinati per mancanza di vaccini indicati per la loro età, la vaccinazione è raccomandata per i relativi genitori/tutori/affidatari.

Per quanto riguarda le persone con disabilità gravi, la tabella ministeriale rinvia alla legge 194/92 per la loro individuazione eraccomanda di vaccinare i familiari conviventi e “caregiver”che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto.

Anche l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha predisposto e pubblicato il 23 marzo una tabella per individuare le persone estremamente vulnerabili che, oltre ad avere una diversa sequenza di priorità delle patologie che causano vulnerabilità, riporta un’altra differenza sostanziale rispetto alla tabella nazionale: rinvia la vaccinazione dei conviventi e delle persone che si prendono cura dei soggetti estremamente fragili o con disabilità gravi ai mesi di maggio-giugno 2021.

Il disposto provinciale, oltre a creare disparità di trattamento rispetto ai residenti in altre regioni, non pare garantire le condizioni di sicurezza per le persone estremamente fragili e per i disabili gravi che rimangono esposti, seppure per qualche mese, a rischio di contagio tramesso dai conviventi o dalle persone che si prendono cura di loro.

Altro aspetto di differenziazione delle prestazioni offerte dal servizio sanitario provinciale rispetto a quello di altre regioni riguarda la vaccinazione delle persone estremamente fragili in cura fuori provincia. Chi è in cura in un’altra regione non viene contattato dalla struttura di riferimento in Trentino. Pare che non succeda così in altre regioni dove chi ha un codice esenzione e riceve inoltre dall’azienda un farmaco biologico viene comunque preso in considerazione dall’Azienda sanitaria di residenza.

Da evidenziare inoltre che il sistema organizzativo adottato per la prenotazione delle vaccinazioni rischia di produrre alcune contraddizioni. Infatti attualmente si prevede che le persone appartenenti ad una categoria, quella con maggiore priorità, possa effettuare la prenotazione a partire da un dato giorno, e le prenotazioni vengono fissate in base alla disponibilità a distanza anche di molte settimane. Nel frattempo si apre la prenotazione alle categorie successive, probabilmente in base agli arrivi di nuove dosi di vaccino, con il risultato di avere sessantacinquenni vaccinati mentre sono ancora in attesa di vaccino ottantenni che si erano prenotati molto prima. Sarebbe preferibile se il sistema potesse, mano a mano che arrivano nuove dosi, anticipare la vaccinazione delle persone già prenotate appartenenti alla categoria con maggiore priorità, e successivamente le persone appartenenti alle categorie successive.

Nel frattempo la Provincia con l’Azienda sanitaria hanno deciso di fissare le seconde dosi di vaccino all’ultimo giorno utile previsto per Aifa (ad esempio 42 giorni nel caso di Pfizer), rinviando le prenotazioni già effettuate. Una scelta – non adottata da molte regioni – che risponde alla logica di politica sanitaria di vaccinare il maggior numero di persone il prima possibile, anche se solo con la prima dose, sulla linea di quanto avvenuto nel Regno Unito. Tuttavia per alcune categorie di superfragili questo automatismo potrebbe rivelarsi un rischio, sia in termini di effettiva copertura vaccinale, sia di possibile problemi che comporti lo slittamento della seduta di richiamo. Per queste particolari categorie, che peraltro non sono numericamente elevate, sarebbe più opportuno ridurre la distanza temporale tra prima e seconda dose.

Tanto premesso

si impegna la Giunta provinciale a dare mandato all’Azienda sanitaria di:

- vaccinare i conviventi e le persone che si prendono cura delle persone estremamente fragili e dei disabili gravi rispettando le indicazioni nazionali che ne prevedono la vaccinazione contemporanea, senza rinvii;

- contattare le persone estremamente fragili residenti in Trentino in cura presso altre Aziende sanitarie garantendo il percorso vaccinale previsto;

- organizzare il sistema di prenotazione delle vaccinazioni in modo da consentire, mano a mano che aumentano le dosi a disposizione, l’anticipo della prenotazione delle persone appartenenti alle categorie con maggiore priorità, prima di aprire la prenotazione a quelle successive;

- a ridurre per i superfragili il tempo tra prima e seconda dose, ora fissato per tutti all’ultimo giorno utile previsto da Aifa, al fine di garantire una maggior tutela per le persone più deboli.

cons. Luca Zeni