vaccini trentinoTrentino 07 settembre 2018 di Andrea Selva

Da Roma notizie diverse ogni giorno, interviene l’assessore alla salute Zeni: «Noi facciamo riferimento alla legge, il resto è confusione che fa solo danno»

 

Da Roma due notizie opposte sulle vaccinazioni in poche ore: niente più proroga si va in classe solo con il vaccino e poi (il giorno dopo) via libera fino al prossimo anno con le autocertificazioni. Ma in Trentino – assicura l’assessore alla salute Luca Zeni – non cambia nulla: «C’è una legge in vigore e noi facciamo riferimento a quella, nonostante la grande confusione di annunci ed emendamenti (confusi e non ancora approvati) che certo non ci aiuta a tenere la barra in questa situazione». La confusione (condivisa anche dai vertici trentini dei movimenti no-vax che ieri hanno commentato semplicemente: “qui sembrano tutti impazziti”) si riferisce alle cronache parlamentari che, in merito al decreto milleproroghe, hanno visto la presentazione di due emendamenti di segno opposto da un giorno all’altro da parte di esponenti della maggioranza. Secondo l’ultima versione i piccoli allievi di nidi e materne potranno andare in aula semplicemente con un’autocertificazione, riservandosi di produrre la documentazione che attesta la conformità vaccinale entro la primavera. Ma in Trentino – è opportuno ripeterlo – non ha molto senso parlare di autocertificazioni nel momento in cui l’anagrafe vaccinale è in grado di restituire in ogni momento la situazione di ogni iscritto alle scuole per l’infanzia. Anche per questo l’assessore Zeni può dire che non cambia nulla, entrando però anche nel merito della questione: «Non bisogna perdere di vista l’obiettivo principale, che in questo caso è di salute pubblica ma anche di inclusione scolastica: pensiamo infatti anche ai 10 mila bambini che non possono sottoporsi alle vaccinazioni e che hanno il diritto di frequentare le scuole in sicurezza». Se l’altro giorno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva lanciato un appello a non diffidare della Scienza, anche Zeni insiste sulle questioni tecnico-scientifiche: «In questo momento le istituzioni hanno il dovere di ribadire che i vaccini sono una conquista importantissima, poi le modalità con cui portare avanti questo principio possono essere diverse. Ma oggi c’è una legge in vigore e il parlamento deve aiutare a fare chiarezza evitando quel “via vai” di emendamenti a cui stiamo assistendo che non fa altro che aumentare la confusione». L’assessore Zeni invita anche alla responsabilità chi diffonde messaggi che alimentano la sfiducia nelle autorità sanitarie: «Soprattutto chi ha ruoli istituzionali deve agire con senso di responsabilità. La politica deve dialogare con la componente scientifica rispettandola ed evitando la deriva delle fake news e della dialettica da social network dove l’opinione di chiunque è uguale a quella dei membri della comunità scientifica». Nelle scuole trentine intanto verrà adottata sempre più la linea della fermezza, anche nei confronti dei pochi casi (25 fino all’altro giorno) di bambini che vengono portati alle scuole materne dai genitori nonostante non siano in regola con i certificati vaccinali: «Chi vuole fare la sua battaglia ha il diritto di farla – conclude Zeni – ma l’invito è quello di tutelare i bambini da situazioni che possono essere complicate. Esistono dei giudici, non è necessario esporre i bambini portandoli a scuola in situazioni che – nonostante l’impegno di tutti – possono essere cariche di tensione.