Nuovo Ospedale del Trentino, si sblocchi la situazione privilegiando la sanità pubblica
Nella comunicazione in aula sul NOT, su richiesta delle minoranze, il Presidente Fugatti si è limitato ad un breve resoconto procedurale, su un iter già noto, e non è intervenuto nella discussione. Ma il governo non può limitarsi a nascondersi dietro una richiesta di parere all’ANAC, mentre dovrebbe già indicare la linea che intende perseguire.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico del Trentino ha provato a suggerire una strada, che la maggioranza ha deciso di non cogliere, attraverso una proposta di risoluzione, a prima firma del consigliere Luca Zeni. Dopo aver ribadito l’importanza di un nuovo ospedale, e dopo aver ripercorso l’iter delle gare, la risoluzione evidenziava l’autonomia della fase in questione, con un iter amministrativo che si è incartato, tra la decisione della commissione (nominata dalla giunta nel 2019) che ha indicato il progetto Guerrato come il migliore, e la constatazione da parte della conferenza dei servizi, che oggi permette anche alla giunta di accorgersi della non corrispondenza del progetto con i requisiti previsti nel bando.
Ora la Provincia ha di fronte due strade: o procede con l’aggiudicazione al secondo classificato, o verifica la presenza di elementi di interesse pubblico tali da consentire la revoca della gara. E la scelta è politica.
Dal 2018 tante cose sono cambiate nella sanità, che incidono sui modelli organizzativi, sugli spazi, sul progetto di ospedale: la pandemia covid e la scuola di medicina su tutte. Per questo la proposta di risoluzione impegnava la giunta a: verificare gli elementi di interesse pubblico che potrebbero portare la Provincia a revocare la gara; a valutare la possibilità di utilizzare la procedura dell’appalto integrato, che oggi consente tempistiche competitive, in modo da mantenere la gestione dei servizi in mano pubblica; a cogliere la disponibilità del comune di Trento ed aprire un confronto trasparente rispetto alla migliore collocazione del NOT. Purtroppo la giunta ha scelto il silenzio, privilegiando l’attesa
Di seguito il testo integrale della risoluzione.

Proposta di risoluzione n.

Valutare gli elementi di interesse pubblico che possano portare la revoca del bando, ed aprire il confronto sulla migliore tipologia di bando e sulla migliore collocazione per il NOT

Premesso che

da molti anni viene riconosciuta in maniera larga e condivisa la necessità di dotare il sistema sanitario provinciale di una struttura ospedaliera di riferimento che sostituisca l’ospedale Santa Chiara di Trento. Il Santa Chiara è stato pensato secondo i modelli organizzativi della sanità di cinquant’anni fa, ed oggi c’è necessità di una struttura moderna capace di garantire il miglior contesto per una sanità di qualità;

il primo bando per il Nuovo Ospedale del Trentino è del 2011, secondo il modello della project financig, che in quel momento storico era stato adottato in altre realtà italiane ed europee. All’epoca l’area ritenuta più idonea fu quella di via al Desert;

al bando parteciparono quattro ATI, e vinse quella facente capo ad Impregilo. Si aprì una fase di contenzioso che, dopo un tentativo della Provincia di revocare la gara, portò alla rinnovazione della gara originale nel 2018;

al nuovo bando parteciparono soltanto due imprese, Guerrato e Pizzerotti. La commissione di gara, nominata dalla giunta provinciale nel 2019, ha indicato come miglior progetto quello di Guerrato, alla quale è stata assegnata l’aggiudicazione in via provvisoria. Al termine della procedura di valutazione, la conferenza dei servizi ha rilevato gravi incongruenze tra il progetto aggiudicatario ed il bando di gara, ed il RUP non ha proceduto con l’aggiudicazione definitiva;

la Provincia ad inizio maggio 2022 ha comunicato di aver chiesto un parere ad ANAC in merito alla procedura da seguire. Le strade paiono essere due: o procedere con l’aggiudicazione all’impresa giunta seconda, o revocare la gara;

considerato che

dopo la pubblicazione del bando di gara nel 2019, sono avvenuti grossi cambiamenti, che hanno profondamente inciso sulle modalità di organizzazione dei servizi sanitari, a partire dalla pandemia Covid-19;

dopo la pubblicazione del bando di gara nel 2019, la Provincia ha avviato insieme all’Università di Trento l’iter per la realizzazione di una scuola di medicina, che necessità di spazi e metodi di lavoro diversi da quelli tradizioni;

il progetto secondo classificato presentava un costo maggiore per circa 30 milioni di euro rispetto a quello vincitore, e le nuovi condizioni di mercato, in particolare a causa del considerevole aumento del costo delle materie prime, comporterà una rivalutazione dei prezzi quantificabile in circa 50 milioni di euro, con un notevole aumento dell’esposizione finanziaria;

valutato che

quando la Provincia nel 2011 scelse il project financing per il bando di gara, c’erano condizioni di finanza pubblica diverse e maggiormente penalizzanti rispetto ad oggi; negli ultimi anni inoltre a livello nazionale ed estero la tendenza è privilegiare gli appalti “tradizionali” con gestione dei servizi in capo all’ente pubblico, anche per una valutazione complessiva non conveniente in termini di qualità del servizio per il sistema di project financing;

quando la Provincia nel 2011 individuò l’area per la collocazione del NOT in via al Desert, non era disponibile l’area di San Vincenzo, destinata all’epoca alla realizzazione di una cittadella militare da parte dello Stato. Soltanto dal 2014, con la rinuncia dello Stato all’opera, l’area è tornata nella disponibilità pianificatoria di Provincia e Comune. Da un confronto tra le due aree commissionato dalla Provincia nel 2016 emergevano molti elementi che facevano ritenere più idonea l’area di Mattarello rispetto a quella di via al Desert;

tenuto conto che

la possibilità di revoca della gara da parte della Provincia consente una rivalutazione complessiva sia sul sistema di gara sia sulla collocazione dell’area, e soprattutto consentirebbe una riprogettazione di ampio respiro che tenga conto delle nuove esigenze sopravvenute;

la normativa sull’appalto integrato, utilizzata in maniera diffusa per le opere oggi finanziate dal PNRR, consente tempistiche in linea con quelle che si avrebbero in caso di aggiudicazione al secondo classificato, al netto del possibile contenzioso;

il sindaco del comune di Trento ha rilasciato dichiarazioni di disponibilità ad un confronto con la Provincia rispetto alla realizzazione del NOT, anche prendendo in considerazioni una ricollocazione dell’area;

Tutto ciò premesso,

il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento impegna la Giunta:

  • verificare con tempestività gli elementi di interesse pubblico che potrebbero portare la Provincia ad una revoca della gara;

  • a valutare la possibilità di utilizzare la procedura dell’appalto integrato, che oggi consente tempistiche competitive, in modo da mantenere la gestione dei servizi in mano pubblica;

  • a cogliere la disponibilità del comune di Trento ed aprire un confronto trasparente rispetto alla migliore collocazione del NOT.