Interrogazione 

UN CATALOGO DI SCIATTERIE

La recente uscita del n. 102/2023 – 1 della prestigiosa rivista scientifica “Studi Trentini”, prodotta dalla benemerita Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, ripropone il tema della narrazione storica della vicenda complessa di questa terra, attraverso un attento esame del catalogo della mostra, voluta dalla Presidenza del Consiglio provinciale, in occasione del cinquantenario del secondo Statuto d’autonomia ed edito dal Consiglio provinciale sotto il titolo enfatico di “Mille anni di Autonomia dal Principato all’Euregio- Palazzo Trentini 31 agosto – 1 settembre 2022”, che qui si allega per opportuna conoscenza.

Il prof. Emanuele Curzel è uno storico professionista ed è professore associato del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento; già collaboratore dell’Istituto di Scienze religiose e dell’Istituto Storico Italo – Germanico; è corrispondente di “Geschichte und Region/Storia e Regione” e dirige dal 2010 la rivista “Studi Trentini Storia”. Vanta quindi un “curriculum scientifico” di tutto rispetto ed è in tale veste di storico che recensisce, sul citato numero della rivista “Studi Trentini”, il catalogo sopra richiamato, portando in superficie una massa di errori ed imprecisioni grossolane che squalificano il prodotto finale, almeno sotto il profilo storiografico.

Il catalogo viene infatti tacciato ripetutamente di pressapochismo giornalistico, il che non meraviglia molto il recensore, posto che l’autore del suddetto catalogo è il giornalista e già Presidente della Provincia e Segretario del P.A.T.T. dott. Carlo Andreotti, indubbiamente politico di esperienza, ma non storico di mestiere e di formazione.

Ciò che meraviglia il prof. Curzel – e non solo lui, ma anche noi ed una folta schiera di storici, di ricercatori e di pubblico trentino – è la volontà di scrivere un catalogo di una mostra storica, senza ricorrere mai alla consulenza degli storici veri e senza mai fare alcun riferimento bibliografico, primo requisito per una minima scientificità delle affermazioni prodotte.

Nella sua disamina, il prof. Curzel pone in evidenza una serie di incongruenze e di errori pacchiani che segnano il volumetto e lo definiscono come un “prodotto storiograficamente sciatto”. E ciò è oltremodo grave non solo per la chiara manipolazione della storia a fini di propaganda politica di parte, già peraltro evidente nell’incarico assegnato ad un uomo di partito più che vicino all’ attuale Presidente del Consiglio provinciale piuttosto che ad uno storico, ma anche perché questa sorta di voluta “disinformazione” viene fatta comunque con il denaro pubblico ed a spese del contribuente.

Ancora una volta questa Presidenza del Consiglio provinciale non smentisce la sua lampante partigianeria; la sua incapacità totale di stare sopra le parti come imporrebbe il ruolo del Presidente di qualsiasi Assemblea legislativa; la sua carenza nel leggere la storia come una scienza, anziché uno strumento di propaganda ed un certo zoppicare culturale che si disvela proprio attraverso operazioni di basso profilo come quella qui riassunta e che ha dato alle stampe un prodotto capace di coprire le istituzioni di ridicolo e di dileggio.

Errori di datazione, carenza di cronologia storica, decontestualizzazione degli avvenimenti, pure invenzioni e palesi forzature contraddistinguono insomma un documento che invece avrebbe necessitato di una cura precisa e certosina del dettaglio, proprio perchè pubblicato a cura della massima istituzione dell’autonomia provinciale. Si è così persa una occasione preziosa per fare seria didattica della storia, alla faccia della tanto sbandierata necessità di coinvolgere gli studenti e le scuole nella conoscenza della nostra vicenda complessiva. Non è pensabile infatti di ammanire ai giovani – e più in genere al pubblico – prodotti così scadenti ed imprecisi, perché in tal modo non si fa cultura, ma solo bassa e dannosa propaganda di parte che contribuisce ad allontanare i giovani dall’autonomia, anziché avvicinarli e renderli protagonisti.

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente del Consiglio provinciale per sapere:

- quali motivazioni tecniche e scientifiche sono alla base della scelta del dott. Carlo Andreotti quale autore del catalogo della mostra citata in premessa;

- su chi ricade la responsabilità della scelta delle immagini proposte nella mostra in oggetto e delle loro didascalie;

- quali sono i costi, nel dettaglio, sostenuti dal Consiglio provinciale per la mostra “Mille anni di Autonomia dal Principato all’Euregio”;

- per quale ragione si è scelto di non avvalersi affatto di storici professionisti, sia nella fase della progettazione come in quella della stesura del catalogo in esame;

- per quale ragione si è deciso di non citare, come invece sarebbe ovvia prassi, nessuna fonte bibliografica alla quale fare riferimento per meglio comprendere certe affermazioni contenute nella pubblicazione e nella mostra stessa;

- se, a fronte dei molti rilievi mossi dalla scienza storica, si intenda rettificare le tante informazioni abborracciate presenti nel catalogo in oggetto;

- se davvero consideri, come ha scritto nell’introduzione al catalogo, parti della storia all’autonomia, tutti i regimi che hanno preceduto e seguito il ventennio fascista e dunque consideri rispettosi dell’autonomia trentina anche i regimi esistenti nel periodo in cui il Trentino fu incluso nel Land Tirol (1813 – 1918) e nell’ Alpenvorland (1943 – 1945).

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

avv. Luca Zeni