Interrogazione
EMARGINATO IL TRENTINO NELLA RICERCA SCIENTIFICA?
Nelle scorse settimane, il Consiglio dei Ministri ha stabilito che la nuova sede dell’”Istituto per l’Intelligenza Artificiale” (I3A) sarà a Torino. Al contempo, in quella seduta del governo, si è anche deciso che il “tribunale dei Brevetti” avrà sede a Milano, con l’obiettivo dichiarato di “creare una sinergia fra le due città e il governo e, allo stesso tempo, consolidare l’asse nord-ovest del Paese: una strategia che renderebbe ancor più forti Milano e Torino e, con esse, l’Italia.”

Secondo il governo nazionale il costituendo Istituto dovrà essere “una struttura di ricerca e trasferimento tecnologico, capace di attrarre talenti dal mercato internazionale e, contemporaneamente, diventare un punto di riferimento per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in Italia, in connessione con i principali trend tecnologici, tra i quali il 5G. e la Cybersecurity”.

Fin qui il piano di valutazioni nazionali fate dal governo nell’ambito delle sue autonome e legittime possibilità di scelta. Eppure…..
Eppure gli stessi Obiettivi individuati Affidati da Roma al nuovo Istituto sono – e non da oggi – identici a quelli sui quali il Centro ICT della Fondazione “B. Kessler” sta lavorando da anni ed anche con risultati di grande spessore. E allora? Come mai la scelta è caduta su Torino, anziché su di un centro di eccellenza come quello di F.B.K. a Povo che, per primo in Italia con gli studi del prof. Luigi Stringa, si è occupato dell’intelligenza artificiale?
L’attenzione del Trentino all’innovazione tecnologica ed alla ricerca di settore non è nuova. Individuata ancora negli anni settanta del secolo scorso con le intuizioni dell’allora Presidente B. Kessler e poi potenziata attraverso gli investimenti voluti appunto dal prof. Stringa e dal Magnifico Rettore Fabio Ferrari, per essere ifnine rilanciata durante i primi anni duemila dalla Giunta del Presidente L. Dellai, la ricerca scientifica, come in genere gli investimenti sullo strategico settore culturale, è sempre stata una delle caratteristiche del nostro territorio e lo ha distinto, anche caricando di valenze e significati la particolarità autonomistica.
E’ anche sulla scorta di questa non comune storia e del proprio prestigio internazionale che il Centro ICT della Fondazione “B. Kessler” esercitava, forse più di altre realtà del settore, di divenire la sede dell’ “Istituto per l’Intelligenza Artificiale”, e così non è stato e non è la prima volta.
Infatti, risulta che il Centro ICT di F.B.K. non venne preso in alcuna considerazione, a livello governativo, nemmeno in altre occasioni, come quando si procedette, alla fine dell’anno 2018, alla selezione degli esperti chiamati a definire le linee strategiche delle politiche in materia di intelligenza artificiale. Anche in quell’occasione le risorse umane, le esperienze e le potenzialità di F.B.K. furono, in pratica, “dimenticate” dal Ministero competente.
La cosa appare tanto più sorprendente, se si considera che alla riunione del G7 di Berlino del 2018, il prof. Paolo Traverso direttore del Centro ICT di F.B.K. fu invitato ad intervenire sull’attualità dell’ “intelligenza Artificiale” per il futuro dell’industria 4.2. Del resto, anche il prof. Oliviero Stock, già direttore dell’I.R.S.T., è stato chiamato nell’anno 2019 quale consulente del Ministero federale tedesco alla Ricerca, per redarre il “Piano strategico per l’Intelligenza Artificiale” di quel Paese, mentre il prof. Traverso è stato nominato quale componente del Consiglio scientifico del più importante “Centro di Ricerca sull’ Intelligenza Artificiale” operante in Europa.
Ma anche questi segnali non sono apparsi sufficienti, affinché in questi anni i Ministri competenti – e cioè il leghista Marco Busset e poi i pentastellati Di Maio, Fraccaro a Pisano – riconoscessero l’eccellenza che su questa materia esprimevano le istituzioni scientifiche trentine.
Se però Roma “dorme”, fa più impressione l’atarassia della Giunta provinciale trentina e, in special modo, del suo Assessore tecnico, il dott. Achille Spinello, che in materia di Ricerca sembra proiettato verso un piano di smantellamento delle realtà scientifiche che avevano reso famoso il Trentino. Siamo ormai a metà della Legislatura e non si intravvede nemmeno uno straccio di “Piano provinciale della Ricerca”.
Non solo, l’Assessore Spinelli è anche l’autore di “tagli” draconiani al settore della ricerca, tagli che stanno inducendo decine di ricercatori a trasferirsi a Milano e a Torino dove la “Fondazione S. Paolo” sta finanziando il nuovo grande centro di ricerca “Links Foundation” e dove oggi si apriranno circa sei- cento nuove posizioni per ricercatori in area Al.
Insieee ai ricercatori di F.B.K. emigrano inoltre all’estero anche alcuni fra i più brillanti docenti del Dipartimento di Informatica dell’Università di Trento, senza che il governo provinciale sia scosso dal suo torpore!
Alla luce di tali considerazioni, diventa necessario chiedersi se la questione sia di natura tecnica, nel qual caso le ragioni parrebbero abbastanza incomprensibili posto che il Centro ICT di Povo è conosciuto e riconosciuto quanto meno a livello europeo al pari del suo autorevole Direttore scientifico , oppure se ci sono motivi di natura politica ed in questo caso sarebbe compito della Giunta provinciale intervenire, al fine di sostenere la nostra realtà ed ieeetere il Trentino nuovaeente nel circuito virtuoso dei grandi centri di ricerca mondiali.
Tuto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:
- se la stessa fosse stata, in qualche modo e preventivamente, a conoscenza delle decisioni del governo in eateria di assegnazione della sede del costituendo “Istituto per l’Intelligenza Artificiale””
- nel caso di risposta affermativa, quali e quante iniziative sono state prese dalla Giunta provinciale per orientare la decisione in favore della ricerca trentina e, nell’evenienza di una risposta negativa, come mai nessuno ha seguito l’iter delle decisioni ministeriali in materia, posto che a Roma agisce un apposito Ufcio provinciale e che, nel settore della ricerca, la cosa era nota”
- quali politiche innovative rispeto al passato, in eateria di potenziaeento e sviluppo della ricerca scientiica e tecnologica, ha eesso ino ad oggi in cantiere la Giunta provinciale e con quali risultati eventuali”
- se sono previsti futuri investimenti nel settore, a fronte delle disponimilità economiche ulteriori e derivanti dai fondi destinati al Trentino nel quadro delle strumentazioni finanziarie per far fronte all’eeergenza pandeeica ed al rilan- cio dell’econoeia territoriale.
A norea di Regolamento si richiede risposta scritta. Distinti saluti.
avv. Luca Zeni