“Ho portato mio figlio al campo sportivo.. fuori c’era la fila per i tamponi, tanti no vax. Ho visto alcune persone festeggiare abbracciandosi perché erano risultate positive al test, ero sconvolto”.
Questo il messaggio di una conoscente, in merito all’ambulatorio di Pergine chiuso per presunti tamponi falsi.
Sarà l’autorità giudiziaria a valutare la situazione dal punto di vista giudiziario. È chiaro che chi compie atti illeciti e non rispetta le regole, ha l’esclusiva responsabilità delle proprie azioni.
Tuttavia il sistema di procedure che si adotta in un determinato settore, può rendere più complesso o più facile delinquere. Vale per l’evasione fiscale, vale per le frodi informatiche, vale anche per i tamponi falsi.
Fui pubblicamente critico lo scorso 3 gennaio, quando la Provincia di Trento decise di eliminare i tamponi molecolari di conferma e quelli di fine isolamento. Modalità non vietata dalle disposizioni nazionali, ma che risponde solo a esigenze organizzative interne.
Purtroppo le mie osservazioni non vennero recepite dalla giunta provinciale.
Fino al 3 gennaio una persona positiva all’antigenico doveva subito rispettare l’isolamento, ma poi veniva sottoposta a un tampone molecolare di conferma. In questo modo si evitavano i falsi positivi. Il molecolare di fine isolamento invece evitava falsi negativi che sarebbero altrimenti usciti dalla quarantena. Infatti sappiamo che l’antigenico ha una attendibilità del 90%, contro il 99,9% del molecolare.
Togliere il molecolare di conferma era un modo per diminuire il lavoro per l’Azienda sanitaria, che dopo 2 anni di pandemia non si era organizzata a sufficienza per aumentare la capacità di analisi dei molecolari (non si hanno notizie dei 3000 tamponi molecolari salivari al giorno annunciati dalla Giunta per l’ottobre 2020..).
Ma sono stato critico con quella scelta anche perché aumentava il rischio di illecito. In allegato un messaggio di un medico, 30 dicembre, di fronte all’ipotesi che girava di togliere il molecolare di conferma; messaggio che utilizzai per chiedere conferma dell’ipotesi all’interno dell’Apss.
Infatti, mentre i tamponi molecolari sono effettuati in laboratorio e falsificarli è praticamente impossibile, gli antigenici si basano esclusivamente sulla dichiarazione di chi li fa, ossia potenzialmente centinaia di soggetti diversi.
Nel caso di Pergine, pare emergere un sistema imponente, che utilizzava metodi anche piuttosto grossolani e più facilmente individuabili, mentre sarebbe più difficile individuare l’azione di chi si accontentasse di falsificazioni più prudenti e riservate.
Un esempio di come le procedure adottate in un settore possono scoraggiare o favorire l’attività illecita, che rimane naturalmente esclusiva responsabilità di chi la compie o ne beneficia.