Interrogazione
Spostamento dell’elettrodotto 290 che attraversa il comune di Pergine Valsugana
La questione dello spostamento dell’elettrodotto 209, di proprietà di Terna S.p.A., che passa attraverso il centro di Pergine Valsugana, vicino e al di sopra di numerose abitazioni in cui risiedono centinaia di persone, affiora e scompare da alcuni anni, come un fiume carsico, nel dibattito pubblico provinciale.
Il tema dell’elettrosmog è nel frattempo divenuto di stringente attualità e rappresenta oggi un problema che incide notevolmente sulle preoccupazioni dei cittadini riguardo alla loro qualità della vita e sul loro diritto alla salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha infatti ricordato, in numerosi studi epidemiologici, che il rischio di aborto è da 2,9 a 3,7 volte più elevato nei casi di esposizione a campi magnetici superiori a 1,6 microTesla, e che il rischio di leucemia infantile raddoppia per l’esposizione a campi magnetici generati da tralicci e cabine dell’energia elettrica superiore a 0,4 microTesla. In questo senso, i numerosi abitanti della zona, oltre che ritenere inaccettabile la presenza di un traliccio di grosse dimensioni in un’area residenziale, si sono allarmati per alcuni studi dell’Azienda Provinciale della Protezione dell’Ambiente che indicavano essere proprio Pergine l’area con i maggiori valori di intensità del campo elettromagnetico di tutta la provincia.
Anche a partire da simili preoccupazioni, nel corso degli ultimi anni si sono alternate diverse ipotesi relative al risanamento dell’elettrodotto 290, con il coinvolgimento dei diversi soggetti coinvolti, anche dal punto di vista finanziario. Già dieci anni fa, nel 2008, si era concretizzata la possibilità che Terna s.p.a si facesse completamente carico dell’intervento di spostamento. All’interno di quell’accordo, stipulato con il Comune di Pergine, il Comune di Trento e la Provincia autonoma di Trento, i rappresentanti di Terna s.p.a. avevano garantito lo spostamento dell’elettrodotto nel tratto che attraversa l’abitato di Pergine, anticipando un intervento comunque previsto all’interno del progetto di corridoio energetico che la società stava portando avanti.
Secondo quanto dichiarato dalla Giunta provinciale il 4 giugno 2012, a poche settimane da un incontro tenutosi al fine di individuare l’iter autorizzativo più celere per la realizzazione del progetto in oggetto, Terna S.p.A. comunicava alcuni ritardi nel progetto a causa di diversi ostacoli tecnici ed organizzativi. Con tale consapevolezza, e a fronte di dichiarati ripetuti solleciti da parte della Provincia Autonoma di Trento, la società si dichiarava intenzionata a completare di lì a poco la progettazione (definitiva), così da avviare l’iter autorizzativo nel più breve tempo possibile, e comunque entro il mese di settembre 2012. In quella sede, venne anche chiarito che l’intera progettazione sarebbe stata poi sottoposta alle previste autorizzazioni, e tra queste, alla Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Provincia autonoma di Trento.
L’iter concordato in quella sede, doveva infine consentire l’avvio dei lavori, in caso di svolgimento favorevole, nel corso dell’anno 2014, con la conclusione degli stessi nel corso del 2016, ma si sono prolungati in particolare nelle fasi autorizzative nazionali.
Recentemente, la Giunta provinciale è tornata sull’argomento dimostrando continuità istituzionale e correttezza di impostazione, ribadendo la necessità dello spostamento e confermando “l’esigenza di evitare l’attraversamento dell’elettrodotto esistente nelle zone urbanizzate del Comune di Trento e del Comune di Pergine Valsugana”. Una necessità che sembra ora non debba subire ulteriori impedimenti, stante la compatibilità urbanistica e l’autorizzazione paesaggistica allo spostamento espresse dalla Giunta provinciale con la deliberazione n. 733 del 24 maggio 2019, e considerato il parere positivo espresso dalla Sottocommissione della CUP, che ha verificato la rispondenza del progetto a quanto approfondito e disposto in sede di valutazione di impatto ambientale.
Tanto premesso, e considerato che la Giunta provinciale ha recentemente richiamato “l’obiettivo dell’intervento proprio finalizzato all’allontanamento dell’infrastruttura dalle zone più densamente popolate” e la “la valutazione di impatto ambientale condotta a livello statale, che ne ha accertato la compatibilità ambientale”,
interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per sapere:
A norma di regolamento, si richiede risposta scritta.
consigliere Luca Zeni