Interrogazione n.

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE O SURROGHE DI LAVORATORI?

In occasione della presentazione del bilancio consuntivo del Consiglio provinciale, il Presidente dello stesso ha pubblicamente confermato una linea di risparmio sulle spese di gestione dell’Assemblea legislativa anche per l’anno 2021, riconsegnando alla Provincia oltre 2 milioni di euro, con l’indicazione di impiegarli a favore delle famiglie trentine più bisognose.

Molto bene, ma in quella circostanza, il Presidente del Consiglio provinciale ha anche ringraziato il Personale in servizio, nonché i giovani del Servizio Civile e dei tirocini universitari per il lavoro svolto.

Non ci si vuole qui soffermare su un’analisi puntuale delle spese del Consiglio, necessarie per una valutazione complessiva, poiché quando un’amministrazione non è in grado di spendere le risorse a disposizione, può essere dovuto a positiva razionalizzazione ma anche a scarsa progettualità e capacità di spesa.

Quello su cui ci si vuole soffermare, è il fatto che destano perplessità alcune modalità di conseguimento del risparmio, quando si “risparmia” reclutando, magari per mansioni normali d’ufficio, il personale assegnato in Servizio Civile ed i tirocinandi, dimenticando che questi due istituti – ovvero il tirocinio formativo ed il Servizio Civile – non servono a surrogare carenze di personale, ma ad assolvere a ben altri compiti.

Come noto, il Servizio Civile Universale è rivolto a giovani fra i 18 ed i 28 anni che si “impegnano in un progetto finalizzato alla difesa non armata e non violenta della Patria, all’educazione alla pace fra i popoli ed alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, con azioni per le comunità ed il territorio”. Si tratta di un anno di impegno – remunerato con una cifra fissa di circa 400 euro al mese – in un progetto proposto da un ente e scelto nei campi dei servizi alla persona in situazioni di disagio; dell’educazione; dell’ambiente; storico-artistico e della protezione civile.

E’ evidente quindi che non si tratta di manodopera a basso costo, né di un’esperienza di volontariato e i giovani che lo scelgono non sono dipendenti, né collaboratori professionali, bensì persone che si formano sperimentando un servizio secondo le regole proprie del Servizio Civile nazionale. Va da sé quindi che questi giovani non possono essere impegnati nei normali lavori d’ufficio o in attività diverse da quelle istituzionalizzate dal Servizio Civile Universale.

Medesimo ragionamento vale anche per i tirocini universitari, meglio definiti come “tirocini curricolari”. Si tratta di esperienze formative che uno studente svolge, presso una struttura pubblica o privata convenzionata con le università, per conoscere il mondo del lavoro. Il tirocinio, che ha una durata massima di dodici mesi, è previsto nel piano di studi ed è riconosciuto attraverso un numero variabile di crediti formativi. Non rappresenta affatto quindi un rapporto di lavoro o di collaborazione professionale ed ha lo scopo di “realizzare momenti di alternanza fra studio e lavoro nell’ambito dei processi formativi e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro” (art. 1 D.M. 142/98). Il giovane in tirocinio è inserito nelle attività di un ente o di un’azienda, al fine di apprendere e di esercitarsi nelle conoscenze teoriche acquisite e non di sostituire altri lavoratori o di svolgere compiti non idonei e non coerenti con le finalità del tirocinio stesso.

Ecco perché l’affermazione del Presidente del Consiglio provinciale che ringrazia il “personale in servizio – con una sottolineatura per i giovani del servizio civile e dei tirocini universitari – perché hanno sempre garantito efficienza e completezza dei servizi all’Assemblea legislativa” (L’Adige 28. 12. 2021) risulta stonata e lascia intendere un utilizzo distorto dei ragazzi del Servizio Civile Universale e dei tirocini curricolari. E allora, forse restituire alla Provincia qualche euro in meno ed usarlo per fare normali assunzioni di personale poteva essere una soluzione più coerente e più rispettosa anche delle finalità dei due istituti oggetto della presente interrogazione.

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente del Consiglio provinciale per sapere:

- quanti sono i dipendenti del Consiglio provinciale e quanti ne prevederebbe la pianta organica;

- quanti giovani aderenti al Servizio Civile Universale sono attualmente assegnati al Consiglio provinciale e con quali specifiche mansioni per ogni singola unità di assegnazione;

- fino ad oggi quante sono state le attivazioni di questo servizio da parte del Consiglio provinciale e con quali esiti;

- quanti giovani in tirocinio curricolare sono assegnati attualmente al Consiglio provinciale e quali mansioni svolgono nel contesto dell’istituzione;

- quanti, a tutt’oggi, sono stati i tirocini attivati presso il Consiglio provinciale;

- se non si ritiene opportuno rispettare le normative vigenti ed assegnare i ragazzi del Servizio Civile Universale e dei tirocini curricolari solamente alle specifiche mansioni definite dalla legge per tali prestazioni, anziché utilizzarli come “dipendenti a tempo determinato” della struttura pubblica.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti.

avv. Luca Zeni