Interrogazione 

RISPOSTE E NON RISPOSTE

Fra i “cambiamenti” introdotti dall’attuale Giunta provinciale, uno spicca per l’evidente debolezza istituzionale che lo anima e che si traduce nel ritenere opzionale la risposta alle interrogazioni presentate dai Consiglieri nell’esercizio delle loro legittime attività. Certamente, in taluni casi non rispondere potrebbe rivelarsi più dignitoso che abbozzare stentati cenni di risposta, che in realtà non costituiscono nessuna forma di credibile risposta, ma ciò non toglie nulla al dovere di rispondere all’attività ispettiva e di controllo esercitata, in qualsiasi regime democratico parlamentare, dai Rappresentanti del popolo eletti. Peccato che tutto questo, alla Giunta provinciale del “cambiamento” sembra interessare poco o nulla. Da tempo infatti si è potuto osservare da un lato una latitanza pressochè totale delle risposte alle interrogazioni ritenute più spinose o complesse e, dall’altro, il dispregio di risposte che non sono tali e si rifanno solo a dichiarazioni estemporanee, rese pubblicamente dagli esponenti della Giunta provinciale, prima o dopo la presentazione delle relative interrogazioni.

Forse un ripasso sui doveri della Giunta provinciale da parte del Presidente dell’Assemblea legislativa non stonerebbe, soprattutto per rammentare ai signori Assessori che le risposte alle interrogazioni scritte non sono un fastidio al quale sottrarsi in ogni modo, bensì un dovere istituzionale previsto dal Regolamento del Consiglio provinciale.

Uno fra i casi più evidenti di un simile “cambiamento” di comportamento istituzionale è rappresentato dalla risposta del sig. Assessore all’Istruzione, Università e Cultura il quale, a fronte di un mia precisa interrogazione del 1 agosto scorso (Interrogazione n. 692 “Palazzo delle Albere: la storia infinita”) ed in data 29 ottobre quindi ben oltre il limite regolamentare di quindici giorni, afferma che “la posizione della Giunta provinciale è stata resa nota, rispetto al destino del palazzo delle Albere, in condivisione con i vertici del M.A.R.T. e del MU.SE.”.

Nel rammentare come già quell’interrogazione faceva seguito ad una più che scarna risposta della Giunta provinciale ad un mio precedente atto, diventa adesso necessario chiedersi cosa significa affermare che “la posizione è stata resa nota”? Resa nota a chi? Come? Quando? Se la Giunta provinciale ha determinato una sua propria linea di politica culturale circa la gestione del Palazzo delle Albere, correttezza vorrebbe che nella risposta all’interrogazione quella linea venisse citata, o almeno il documento che la dovrebbe contenere, ma, purtroppo, così non è e allora ci si affida alla sibillina forma della “posizione resa nota”.

La Giunta provinciale – e questo dovrebbe essere ben chiaro a chiunque riveste ruoli istituzionali – non può rispondere avvalendosi di dichiarazioni rese agli organi di informazione, perché ciò significa mancanza totale di consapevolezza circa l’ufficialità degli atti amministrativi e politici. In altre parole, la Giunta provinciale non parla attraverso esternazioni o interviste, bensì con i propri atti, ovvero norme, deliberazioni, determinazioni, conchiusi, accordi, risposte ad interrogazioni e via dicendo, così come avviene per tutti i poteri della Repubblica. Tutto il resto è chiacchera atteggiata o propaganda elettorale, che rischia però e nella vacuità di certe risposte, di trasformarsi in ulteriore dileggio delle Istituzioni della nostra speciale autonomia.

Ciò che insomma ancora latita nel governo provinciale, nonostante sia ormai trascorso un anno dall’avvio della Legislatura, è la cultura istituzionale; il rispetto di regole e comportamenti; l’attenzione alla forma che spesso si traduce in sostanza e l’attenzione a non trasformare i luoghi della democrazia in un’arena fra opposte fazioni.

Tutto ciò premesso, si chiede pertanto alla Giunta provinciale di:

- indicare puntualmente il documento (deliberazione, determinazione, atto di indirizzo, risposta ad interrogazione ecc.) nel quale è stata definita la linea di politica culturale provinciale rispetto alla vicenda complessiva di Palazzo delle Albere, così come richiamata nelle precedenti interrogazioni dello scrivente.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti.

- avv. Luca Zeni -