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Un anno di tempo per passare da una gestione basata su 6 articolazioni organizzative fondamentali (AOF) e 21 strutture complesse tecnico/amministrative, ad una gestione più snella con 3 AOF (Dipartimento prevenzione, Servizio territoriale e Servizio ospedaliero  provinciale), 6 dipartimenti tecnico amministrativi e 5 nuove figure di coordinatori dell’integrazione fra ospedale e territorio per presidiare i processi a livello locale; soprattutto il Servizio ospedaliero provinciale passerà da un’organizzazione articolata in 7 strutture ospedaliere a una basata su 7 aree trasversali. È questa la riorganizzazione dell’Azienda sanitaria, di cui la Giunta provinciale ha approvato il Regolamento, su indicazione dell’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni. Una riorganizzazione che, a regime, dovrebbe consentire un risparmio di 1,2 milioni di euro. Si apre ora un periodo di sperimentazione, che si concluderà il 30 giugno 2018. Oggi la conferenza stampa di presentazione con l’assessore Zeni, il dirigente generale del Dipartimento Salute e Solidarietà sociale Silvio Fedrigotti, il direttore generale dell’Apss Paolo Bordon con i componenti del Consiglio di Direzione Claudio Dario, Rosa Magnoni ed Enrico Nava.

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“La riorganizzazione aziendale, alla quale Apss si sta progressivamente adeguando – è stato il commento dell’assessore Zeni -, ha come obiettivo il migliorament o dell’integrazione tra ospedale e territorio, un rafforzamento del governo unitario del Servizio ospedaliero provinciale, una maggiore omogeneità dei servizi offerti, nonché la razionalizzazione dei costi. Soprattutto il risultato che ci attendiamo è una presa in carico globale delle persone, al fine di umanizzare i percorsi di cura, integrando ospedale e territorio con servizi di base più vicini al cittadino, e questo anche grazie alle cinque nuove figure dei coordinatori, che devono garantire, per ciascun ambito, il presidio dei percorsi clinico assistenziali trasversali. Vogliamo favorire una presa in carico della persona nella sua interezza, rafforzando i rapporti fra la rete ospedaliera, il territorio, le Comunità di valle e il settore socio-assistenziale: è il territorio il luogo per eccellenza dove si realizza l’integrazione tra i vari livelli di assistenza a garanzia della continuità assistenziale, ovvero prevenzione, assistenza ospedaliera, assistenza territoriale sanitaria e sociale”. Ad esprimere la proprio soddisfazione è stato anche i direttore generale dell’Apss, Paolo Bordon: “Grazie a questo passaggio, l’Azienda sanitaria potrà attivare anche gli ultimi passaggi della riorganizzazione interna, portando a regime quei meccanismi gestionali che auspicabilmente potranno favorire e migliorare i collegamenti tra strutture ospedaliere e territoriali”.

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L’approvazione del Regolamento di organizzazione aziendale rappresenta un risultato importante, frutto di un lavoro portato avanti negli ultimi mesi con impegno e responsabilità da parte delle diverse componenti professionali dell’Apss.
Il nuovo Regolamento si ispira ad un modello gerarchico per processi e funzionale per percorsi clinico-assistenziali: per fornire al cittadino prestazioni sanitarie di alta qualità e sicurezza, clinicamente appropriate ed efficaci, nonché per soddisfare i bisogni emergenti e multidimensionali della popolazione è necessario superare l’attuale modello di distretto sanitario quale “produttore” di servizi sanitari e socio‐sanitari per il proprio ambito territoriale di riferimento verso un modello organizzativo per processi. Diversi gli obiettivi, tra i quali garantire il miglioramento dell’integrazione tra ospedale e territorio, semplificando e uniformando i percorsi per il pazienti, sviluppare il governo unitario del Servizio ospedaliero provinciale, assicurare una maggiore omogeneità dei servizi offerti e il potenziamento delle azioni e delle politiche orientate alla prevenzione nonché il contenimento dei costi attraverso l’utilizzo integrato delle risorse.

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Nel Regolamento vengono definiti i principi ispiratori del modello organizzativo, le modalità di gestione aziendale, gli organi e gli organismi nonché l’articolazione interna nelle sue strutture che vede importanti novità rispetto alla precedente organizzazione.  L’organizzazione aziendale, nella sua nuova articolazione strutturale, prevede tre Articolazioni organizzative fondamentali, in precedenza erano sei: il Servizio ospedaliero provinciale, il Servizio  territoriale e il Dipartimento di prevenzione. Il Servizio territoriale è ripartito in tre aree (cure primarie, riabilitazione e salute mentale) e subentra nelle funzioni dei singoli distretti sanitari. La ripartizione in aree (medica, medica specialistica, chirurgica, chirurgica specialistica, materno infantile, servizi, emergenza) è prevista anche per il Servizio ospedaliero provinciale, costituito da tutti i presidi ospedalieri pubblici. Assoluta novità la figura del Coordinatore dell’integrazione fra ospedale e territorio che hanno il compito di facilitare la realizzazione dei percorsi clinico-assistenziali trasversali promuovendo l’integrazione tra assistenza ospedaliera, territoriale e attività di prevenzione; questi gli ambiti territoriali: Ospedale di Arco, Alto Garda e Ledro, Ospedale di Tione, Giudicarie e Rendena; Ospedale di Borgo Valsugana, Alta e Bassa Valsugana, Tesino, Primiero; Ospedale di Cavalese, Valle di Fiemme e Ladino di Fassa, Cembra; Ospedale di Cles, Valle di Non e Valle di Sole, Paganella, Rotaliana; Ospedale di Trento, Valle dell’Adige, Valle dei Laghi, Ospedale di Rovereto, Vallagarina, Altipiani Cimbri. Per quanto riguarda l’organizzazione tecnico–amministrativa è stata prevista, in sostituzione delle Aree di tecnostruttura, l’introduzione di sei Dipartimenti, articolati in Servizi e Uffici sulla base del modello organizzativo previsto per la Provincia autonoma di Trento. Nel Regolamento vengono inoltre esplicitati i rapporti che l’Apss intrattiene con tu tte le parti interessate, con un particolare riguardo ai rapporti con la società e i cittadini, con le organizzazioni sindacali, con le istituzioni e, in generale, con gli altri soggetti del

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Servizio sanitario provinciale.

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