Corriere del Trentino

di Stefano Voltolini

Il piano Zeni: «Assumiamo l’ anestesista». Dalla prossima settimana i trattamenti per pazienti della prima infanzia Amichetti: due anni di età il limite per l’ assistenza. Lea, si attende la risposta del ministero. Venti persone in organico

protonterapiaDalla prossima settimana al centro di protonterapia di Trento partiranno i trattamenti per i bambini di età inferiore ai 6-7 anni. Lo ha annunciato Luca Zeni, assessore provinciale alla sanità, sollecitato in Consiglio da una domanda nel question time di Mario Tonina (Upt). Lo scorso 21 settembre, ha spiegato, sono state date disposizioni rivolte all’ assunzione del personale necessario e quindi anche dell’ anestesista. Si amplia quindi la modalità d’ impiego della struttura di via al Desert che «sta gradualmente aumentando il numero di pazienti», come ha specificato ulteriormente Zeni, e che compirà il primo anno di attività il prossimo 23 ottobre. A fine giugno erano iniziate le cure per i pazienti pediatrici con più di 6-7 anni di età. Il centro è specializzato nelle terapie protoniche per i tumori.

Nel caso delle patologie infantili, si tratta soprattutto di neoplasie cerebrali, della colonna vertebrale, di sarcomi.

Tonina (Upt) aveva chiesto alla giunta se fosse stato assegnato il personale necessario per l’ esecuzione dell’ anestesia nei pazienti pediatrici affetti da neoplasie e sottoposti a trattamento.

Inoltre, il consigliere sollecitava una risposta sull’ inserimento delle cure protonterapiche nei Lea, i livelli essenziali di assistenza del ministero della salute. È un passo indispensabile per coinvolgere la struttura trentina, realizzata con un ingentissimo investimento, nel servizio sanitario nazionale allargando il numero di pazienti da fuori provincia. La clinica è costata alla Provincia 104 milioni; 800 il numero annuo di utenti stimato con la struttura a regime.

Riguardo ai Lea, Zeni ha ricordato che nel giugno scorso l’ assessorato provinciale alla salute ha inviato al ministero tutte le prestazioni, comprese quelle di protonterapia. L’ iter per il riconoscimento è ancora in corso. «Accerteremo l’ inserimento del centro trentino nei nuovi Lea» è stata la precisazione dell’ assessore. Soddisfatto per la risposta Tonina, secondo il quale «questo è il momento di portare a termine i progetti perché così la struttura potrebbe auto mantenersi abbattendo i costi, purché ottenga l’ inserimento nei Lea». «Solo questo riconoscimento del ministero – ha aggiunto – potrà richiamare in Trentino numerosi pazienti».

La clinica dell’ Azienda provinciale per i servizi sanitari, dotata di due camere rotanti e finita di costruire a fine 2013, si appresta a compiere un anno di vita. Dalla prossima settimana partono i trattamenti per pazienti che possono essere molto piccoli. «Solitamente non si scende sotto i due anni di età, ma sono possibili eccezioni» è la specificazione di Maurizio Amichetti, primario di protonterapia. La struttura ha in organico finora una ventina di persone, nei vari inquadramenti: segreteri, operatori sociosanitari, infermieri, medici, fisici, tecnici. Sembra che il centro stia piano piano vincendo le perplessità degli anni scorsi concentrate sulla mole dell’ investimento e sulle criticità per l’ afflusso di un numero sufficiente di pazienti. La risposta del ministero sarà determinante.

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