Il cons. Luca Zeni sollecita la Giunta a trovare una nuova sede per la Casa della solidarietà

La Casa della solidarietà attualmente occupa tutti i 9 piani dell’edificio di via Lunelli, a Trento. L’immobile è stato recentemente acquistato dall’ACI, costretta a trovarsi una nuova sede per permettere la realizzazione del bypass ferroviario.

Il Cinformi, Centro informativo per l’immigrazione, occupa attualmente quasi sei piani e fa attività di front office, back office, accoglienza, sportelli, corsi. Gli altri tre piani sono occupati dalle altre associazioni che lavorano spesso in stretto contatto tra loro e con Cinformi, con proficui scambi di esperienze e condividendo le attività.

Pare che la nuova proprietà, già nei prossimi mesi, prenderà possesso almeno dei primi 5 piani per svolgervi le suo attività.

Si prospetta quindi di compattare tutte le attività svolte attualmente da Cinformi, Atas, Centro servizi per il volontariato, Croce Rossa e Alfid ed altre associazioni nei 4 piani rimanenti.

É chiaro che non può che trattarsi di una soluzione provvisoria, anche perché comunque nel 2025 scade il contratto di comodato d’uso a suo tempo siglato con il precedente proprietario.

Il consigliere Luca Zeni sollecita con una interrogazione la Giunta ad affrontare rapidamente la questione per garantire al più presto una sede adeguata alla Casa della solidarietà.

Interrogazione n.

La Casa della solidarietà cerca casa: quando una nuova sede?

 

L’edificio in via Lunelli a Trento che ospita la “Casa della solidarietà” dovrebbe diventare a breve la sede dell’Automobile Club d’Italia.

L’immobile, fino a poco tempo fa di proprietà della Curia di Trento che ora lo ha venduto all’Aci, all’inizio del 2015 era stato dato in comodato d’uso per dieci anni alla Provincia che lo aveva quindi fatto diventare la sede di Cinformi, Atas, Centro servizi per il volontariato, Croce Rossa e Alfid ed altre associazioni.

Il Cinformi, Centro informativo per l’immigrazione, occupa attualmente quasi sei piani e fa attività di front office, back office, accoglienza, sportelli, corsi. Gli altri tre piani sono occupati dalle altre associazioni che lavorano spesso in stretto contatto tra loro e con Cinformi, con proficui scambi di esperienze e condividendo le attività.

Ora pare che, in seguito alla necessità di spostare l’attuale sede dell’ACI di via Brennero per fare spazio al progetto del bypass ferroviaria, nel giro di tre o quattro mesi almeno i primi cinque piani dovrebbero essere utilizzati dal nuovo proprietario, trasferendo tutte le altre attività nei quattro piani superiori.

Compattare nello spazio di quattro piani dell’edificio quello che prima ne occupava nove non è facile e può fa sorgere difficoltà operative alle stesse associazioni.

Alcune associazione, come l’Alfid, Associazione laica famiglie in difficoltà, affrontano situazioni delicate, dove anche la privacy è un elemento importante.

Al settimo piano ha sede il Comitato provinciale della Croce Rossa, mentre al nono trova posto “Non Profit Network – Csv Trentino”, ovvero il Centro servizi volontariato della Provincia di Trento, una realtà che offre supporto tecnico, formativo e informativo a 130 associazioni di volontariato.

Al quarto e al quinto piano, lavorano psicologi e assistenti sociali di enti che hanno sede altrove: nella Casa hanno uffici anche il Centro Astalli, la Cooperativa Arcobaleno e la Cooperativa Kaleidoscopio. Nella “Casa della Solidarietà” lavorano circa 90 persone, a cui vanno aggiunti volontari e altro personale di supporto, sempre inserito in progetti di sostegno alle fragilità.

È evidente che la soluzione di compattare tutte le attività svolte nella Casa della solidarietà in uno spazio inferiore alla metà di quello attualmente usufruito non può essere che una soluzione provvisoria, sia perché comunque il contratto di comodato d’uso scade nel 2025, sia, soprattutto, per l’importante mole di lavoro svolta dalle associazioni che, negli spazi ridotti, rischia di venire in parte compromessa.

Il periodo storico che stiamo vivendo, con importati flussi d’immigrati che si stanno riversando anche sull’Italia e con l’inevitabile ridistribuzione sul territorio nazionale – compreso il Trentino, come recentemente confermato dalla giunta provinciale - richiede un Centro informativo per l’immigrazione pienamente operante ed efficiente, cosa che pare obbiettivamente difficile se viene costretto in uno spazio inadeguato o comunque molto più ristretto a quello utilizzato finora.

L’esperienza di questi anni di “convivenza” tra le varie associazioni si è dimostrata valida ed estremamente proficua, sparpagliare le varie associazioni, prevedere sedi diverse sul territorio non sembra una soluzione positiva. È necessario quindi trovar una nuova sede, di dimensioni adeguate, per permettere la rinascita della Casa della Solidarietà.

Tanto premesso

interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente

per sapere quali siano le intenzioni della Giunta in relazione alla Casa della solidarietà, ovvero se si intenda proseguire con l’esperienza, che finora ha dato ottimi fritti, di convivenza in un unico stabile delle varie associazioni che attualmente operano nello stabile di via Lunelli, ed, eventualmente, quali soluzioni si stanno valutando;

per sapere come si intenda supplire alla carenza di spazi che sicuramente dovrà soffrire Cinformi a causa dell’occupazione di 5 piani dello stabile dove ha la sede da parte delle nuova proprietà, considerando anche l’attuale forte afflusso di stranieri nel nostro Paese che si ripercuoterà inevitabilmente anche sull’attività del Centro informativo per l’immigrazione, e con quali tempistiche.

cons. Luca Zeni

A norma di regolamento chiedo risposta scritta

Trento, 29 marzo 2023