Interrogazione a risposta scritta
Quale metodo per il conteggio dei positivi Covid?
Premesso che
La precisione e la trasparenza dei dati è importante per avere consapevolezza della situazione e per poter adottare le giuste decisioni. I dati vanno sempre spiegati, contestualizzati, ma mai nascosti.
In questo momento c’è però un “buco” che sfalsa una parte di quei dati.
Ci sono due tipi di tamponi: quelli antigenici rapidi (meno affidabili, specie sugli asintomatici) e quelli molecolari.
La procedura prevede che quando una persona risulta positiva al tampone rapido, deve fare un tampone molecolare di conferma, e il numero di positivi ufficiale è solo quello dei tamponi molecolari.
Da alcune settimane la giunta provinciale non comunica il numero delle centinaia di persone che ogni giorno sono positive al tampone antigenico rapido, perché “tanto poi deve essere confermato dal tampone molecolare, quindi fornire il doppio dato rischia di fare confusione”; questa la motivazione utilizzata nel corso di una delle tante conferenze stampa sul tema covid. Quindi un po’ di trasparenza in meno, ma l’argomentazione era comprensibile.
Cosa è successo però in queste settimane? È successo che il tampone molecolare non viene più effettuato il giorno successivo alla positività al tampone antigenico rapido, ma passano molti giorni, spesso anche 7-10 giorni, tra uno e l’altro.
Questo ha avuto conseguenze per l’interessato positivo, che rimaneva in un limbo, senza indicazioni precise su isolamento e tracciamento; ora le cose stanno migliorando perché si è capito che quel positivo va messo subito in isolamento e con lui la famiglia.
Anche se dal punto di vista procedurale la mancata comunicazione al sindaco del comune fa sì che quel caso sia sottoposto ad un isolamento fiduciario (come i quarantenati contatti di positivi) e non a un obbligo di dimora che se violato porta a commettere un reato.
Questa discrasia temporale tra tampone rapido positivo e tampone molecolare di conferma di molti giorni, ha portato molti positivi a “negativizzarsi” nel frattempo.
Cioè al tampone molecolare dopo 10 giorni quei positivi risultano spesso (per fortuna) negativi, perché nel frattempo sono guariti.
Ma non risultano come positivi in nessun conteggio, in nessun data base. Per il sistema sono semplicemente dei tamponi negativi.
Quanti sono? Non ci è stato fornito alcun dato, ma sicuramente con centinaia di positivi al test rapido ogni giorno, il numero potrebbe essere rilevante.
In un intervista sulla stampa il presidente Fugatti ed il dottor Ferro hanno riferito da nessuna parte si conteggiano i positivi ai test rapidi (cosa che nessuno ha mai messo in discussione) e che comunque hanno iniziato a mettere in isolamento subito i positivi ai test rapidi e che avrebbero iniziato a comunicarli al sindaco.
C’è una forte discussione (a causa della minore affidabilità dei tamponi antigenici rapido) a livello nazionale se non sia il caso di modificare i protocolli, e tenere per buona la positività al tampone rapido; se così sarà, allora si conteggeranno direttamente tra i positivi anche quelli al test rapido.
Nel frattempo, se il sistema trentino non è più in grado di confermare il tampone rapido in maniera tempestiva, almeno si forniscano i dati in maniera precisa e trasparente, o ragioniamo su numeri sfalsati.
Anche perché un dato particolarmente rilevante non è soltanto il numero dei positivi in rapporto al numero totale di tamponi effettuati, ma soprattutto il rapporto tra tamponi su nuovi soggetti testati e positività.
Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per conoscere
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Quanti tamponi molecolari di conferma, a partire dal 15 ottobre, sono stati effettuati entro 48 ore da un tampone antigenico rapido positivo e quanti oltre le 48 ore;
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Quanti tamponi molecolari, a partire dal 15 ottobre, effettuati successivamente al tampone antigenico rapido positivo, abbiano confermato la positività e quanti invece siano risultati negativi;
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Se l’avvenuto aumento della distanza temporale tra test antigenico positivo e tampone molecolare sia dovuto soltanto ad un rallentamento organizzativo o se ci sia stata un’indicazione di attendere alcuni giorni per l’effettuazione del tampone molecolare (in modo da facilitare un risultato negativo dello stesso);
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A partire da quale data la positività al tampone antigenico viene comunicata al sindaco del comune di residenza della persona positiva e se da questa comunicazione consegue anche per il sindaco l’invio alla persona interessata dell’obbligo di dimora presso l’abitazione;
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Quale conseguenze giuridiche abbia la dichiarazione prevista dall’ordinanza del Presidente della Provincia del 30 ottobre 2020, con la quale chi si sottopone al test molecolare si assume la responsabilità del “rispetto immediato della misura della quarantena in caso di esito positivo”, per quale motivo non sia prevista la stessa misura in caso di positività al tampone antigenico, se questa dichiarazione sostituisca l’invio da parte dell’apss della certificazione con obbligo di isolamento;
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Quale procedura si attiva per la persona trovata positiva al test antigenico (che non firma la dichiarazione di cui al punto 5), in particolare se viene comunicato in via ufficiale l’obbligo di isolamento, e se venga comunicato l’obbligo di quarantena per i familiari, e se tale comunicazione valga ai fini certificativi per le assenze da scuola e lavoro
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Se non si ritenga corretto, per trasparenza, contestualizzando e spiegando il dato, tornare a fornire anche il dato rispetto alla positività ai tamponi antigenici oltre che a quelli molecolari, visto i tempi lunghi per il tampone molecolare di conferma.
A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.
Avv. Luca Zeni