Interrogazione n.

Ennesima sospensione “fino a nuove indicazioni” delle misure previste con l’attivazione di Spazio Argento

L’invecchiamento della popolazione è uno dei temi principali sui quali le società si stanno interrogando e riorganizzando. L’aumento della percentuale di anziani, l’aumento della fascia di popolazione non autosufficiente, la necessità di prevedere nuovi servizi e di aggiornare le relative politiche di sostegno sono dunque argomenti sui quali le amministrazioni pubbliche si debbono muovere con rapidità ed efficacia.

In Trentino, si stima che il trend di invecchiamento della popolazione porterà ad aumento di 35.000 anziani nei prossimi dodici anni e di 85.000 nei prossimi trentadue, una situazione che – come dimostra in modo univoco la documentazione – sarà del tutto insostenibile con il mero aumento dei posti letto nelle case di riposo.

Alla luce di questi dati, il Consiglio provinciale ha approvato, nel novembre 2017, una riforma organica in tema di welfare degli anziani (lp. 14/2017), che disciplina la filiera dell’assistenza, dalla prevenzione all’accudimento domiciliare, dalla residenzialità alle RSA. La riforma, frutto di un lungo confronto con tutti gli attori del sistema, è rivolta ad aumentare i servizi per la prevenzione, per un invecchiamento attivo, per una migliore assistenza domiciliare e per sperimentare nuove forme di residenzialità e di coabitazione, così da spostare più avanti possibile negli anni le necessità connesse ad una completa non autosufficienza e l’accesso alla casa di riposo.

Nell’ottobre 2018, con le delibere n. 1972 e n. 2099, la giunta provinciale – tenendo conto dei vari contributi apportati nei tavoli di lavoro da tutti i soggetti interessati, pubblici, privati e della cooperazione – ha definito ed approvato una serie di obiettivi strategici e di misure in capo a Spazio Argento. 

In merito ad un tema tanto delicato e urgente, il primo provvedimento della nuova giunta provinciale è di poco successivo al suo insediamento. Con la delibera n. 2481 del 27 dicembre 2018, il nuovo esecutivo provinciale congelava infatti tutto quanto prima previsto e rinviava a data da destinarsi l’attuazione della legge, senza fornire motivazione alcuna e senza nemmeno coinvolgere la competente commissione consiliare come invece previsto dalla legge.

Pochi giorni fa, dopo quattro mesi di silenzio, con la delibera 2099 del 15 febbraio 2019 la giunta ha approvato un provvedimento che ha il solo effetto di sospendere nuovamente tutte le misure previste “fino a nuove indicazioni”. Perché? Perché, cito testualmente, “l’Attivazione di Spazio Argento presuppone cambiamenti organizzativi profondi”.

Premesso chei cambiamenti organizzativi profondi” sono quelli richiesti da un tema di tale attualità e portata che, con riferimento al Trentino, è stato già discusso, sviscerato e analizzato in mesi di riunioni e tavoli con tutti gli attori coinvolti, e considerato che l’attuale giunta sospende nuovamente tutto per “ascoltare i punti di vista dei soggetti territoriali […] coinvolti”,

interrogo il presidente della Provincia e l’assessora competente per sapere:

  1. quale attività istruttoria è stata fatta in questi quattro mesi;

  2. quanti incontri sono stati fatti da novembre ad oggi, in che date, con quali attori e quali orientamenti sono emersi;

  3. in caso di risposta negativa al punto 2, perché non sono stati utilizzati questi quattro mesi per ascoltare, decidere e se necessario modificare quanto ritenuto necessario;

  4. visto il coinvolgimento al tavolo di lavoro di tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di assistenza agli anziani e di invecchiamento attivo (Upipa, CAL, Comunità di valle, APSS, Consolida, Organizzazioni Sindacali, Consulta per la Salute, Ipasvi, Ordine Medici, Coordinamento Circoli Anziani e Pensionati) perché la delibera 2099 del 15 febbraio 2019 viene trasmessa solo a tre soggetti (Comunità, APSS e UPIPA) e non a tutti gli attori i cui punti di vista si dichiara voler ascoltare;

  5. se sono consapevoli che limitarsi a spostare avanti nel tempo le scelte rallenta l’introduzione di nuovi sostegni al mondo degli anziani e aumenta il disagio delle famiglie.

A norma di regolamento, chiedo risposta scritta.

consigliere Luca Zeni