Avere una società più coesa, responsabile, equa, inclusiva e solidale. Sono questi gli obiettivi del nuovo sistema di qualità dei servizi socio-assistenziali presentato oggi ad oltre soggetti del terzo settore dall’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni. Il sistema fa perno sull’accreditamento dei soggetti del terzo settore che svolgono servizi in nome e per conto dell’ente pubblico, sull’affidamento dei servizi stessi e sulla loro valutazione.
“Con il percorso svolto sull’accreditamento – ha detto Zeni – abbiamo voluto cominciare a lavorare sul tema dell’evoluzione dei servizi socio assistenziali lasciato in sospeso per troppo tempo. Le realtà del sociale trentino meritano di disporre di strumenti che ne valorizzino il sapere elaborato nel tempo e la spinta al costante aggiornamento, dettata dalla volontà di rispondere ai nuovi bisogni che spesso colgono e identificano per primi”.
Sono due le azioni portate avanti: la responsabilizzazione degli attori sociali e la costruzione di un sistema di qualità dei servizi. Il lavoro fatto fino ad oggi è stato dedicato alla fase di accreditamento ed è stato svolto in stretta sinergia tra la Provincia autonoma di Trento, i servizi sociali delle 16 Comunità di valle e il territorio Valle dell’Adige, i rappresentanti del terzo settore e il supporto scientifico della Fondazione Demarchi.
Il percorso avviato il 29 febbraio scorso ha visto la costituzione di 4 tavoli di lavoro ed uno di sintesi. Sono state 135 le ore di lavoro dei tavoli, 45 gli incontri, 37 le persone coinvolte. Frutto di questo confronto sono le schede dei requisiti generali e specifici per l’accreditamento.
L’accreditamento è il primo tassello del percorso che porterà alla costruzione del “Nuovo sistema di qualità dei servizi socio assistenziali”. Le tappe successive saranno costituite dai lavori su: la “Convenzione Quadro” (cioè il contratto tra il soggetto accreditato e l’ente pubblico); l’affidamento dei servizi e la valutazione degli interventi affidati.
Il nuovo sistema rinnova il concetto di centralità della persona rispetto all’insieme di servizi offerti. Con il regolamento sull’accreditamento infatti, vengono poste le basi per consentire alle organizzazioni del privato sociale, maggiore dinamicità e flessibilità nel pensare e concretizzare interventi capaci di accompagnare l’evoluzione delle esigenze e dei bisogni dei cittadini. Nell’accreditamento vengono ricompresi e sostenuti anche quegli interventi orientati al supporto alla domiciliarità e in altri contesti di lavoro con il territorio, nonché la valorizzazione del lavoro nella società attraverso un’ottica di inclusione sociale. Tra i requisiti dell’accreditamento sarà data importanza alla costruzione di rete di collaborazione e al coinvolgimento dei cittadini e della comunità. Questi elementi d’innovazione troveranno riscontro operativo nel nuovo catalogo dei servizi, la cui elaborazione costituirà parte integrante dei lavori sulla Convenzione Quadro.
L’accreditamento prevede di adottare quali chiavi di lettura per i bisogni sociali delle aggregazioni funzionali derivanti dall’incrocio tra aree d’intervento (età evolutiva, adulti, anziani e area trasversale della disabilità), intensità (alta, media, bassa) e ambito di attività (residenziale, semi residenziale, domiciliare/altro). Questo consentirà di ridurre l’onere burocratico, in quanto l’accreditamento non sarà più per ciascuna sede di servizio come avviene oggi con le autorizzazioni (ben 1000 quelle in essere), ma per l’appunto per aggregazioni.
Ora il regolamento per l’accreditamento verrà presentato nelle sedi istituzionali come previsto dall’Iter approvativo. Dal momento in cui il regolamento verrà approvato ufficialmente le realtà oggi autorizzate avranno due anni di tempo per aggiornare i propri requisiti al nuovo sistema.
Il materiale sarà a disposizione nel sito di Trentino sociale http://www.trentinosociale.it/