
Promuovere sci alpinismo e ciaspole? Si, ma con una preparazione adeguata!
Mentre il Presidente della Provincia Fugatti mette in guardia dal rischio di arrivi di massa in Trentino prima del 21 dicembre, il suo assessore al turismo Failoni invita i turisti a venire in Trentino prima del 21 dicembre, per aggirare il successivo divieto di spostamento tra regioni, promuovendo ciaspole, sci di fondo e sci alpinismo, poiché gli impianti sono chiusi. Quale sia la linea della Provincia, rimane un mistero..
In ogni caso, uno dei risvolti della difficilissima situazione per il comparto turistico, è che nelle prossime settimane si potrà riscoprire un approccio più sostenibile alla montagna, consentendo una differenziazione dell’offerta e forse scoprendo possibili sbocchi anche per il futuro per le località meno blasonate.
Camminate, ciaspole, fondo, sci alpinismo..
Vorrei però lanciare un appello, sia a chi sta governando, sia a chi intende riscoprire la montagna: attenzione ai rischi di praticare attività sulla neve senza un’adeguata preparazione.
In passato, in occasione di alcuni gravi incidenti valanghivi che hanno coinvolto sci alpinisti, quando una politica basata sull’emozione chiedeva divieti, ho sostenuto che vietare di vivere la montagna è sempre sbagliato.
Si deve invece promuovere la conoscenza della montagna, la consapevolezza dei rischi che comporta e dei propri limiti.
Non ci si improvvisa sci alpinisti, e le ciaspole non sono un sostituto delle scarpe da trekking per percorrere i sentieri conosciuti in estate.
L’invito al governo provinciale è di promuovere, insieme al turismo sulla neve fresca, anche l’adeguata preparazione, coinvolgendo le guide alpine sul territorio e fornendo adeguate informazioni a chi si approccia alla montagna.
Speriamo così di evitare di trovarci tra qualche settimana, dopo i primi morti sotto a una valanga, gli stessi amministratori che oggi lo promuovono, proporre di vietare lo sci e le escursioni fuori pista.
Ora vado a preparare le pelli..
