pronto-soccorso

Con riferimento alle dichiarazioni non veritiere, a due giorni dalle elezioni politiche, sullo stato dell’Ospedale di Arco e più in generale sulla sanità dell’Alto Garda e Ledro, espresse ieri da alcuni esponenti politici locali all’interno della struttura ospedaliera, non si può che prendere atto, per l’ennesima volta, che nell’epoca della post-verità c’è chi sceglie di alimentare falsi allarmi e sfiducia, dimostrando disprezzo prima ancor che nei confronti delle istituzioni, nei confronti degli operatori e della loro professionalità a tutela della salute.

 In situazioni come questa, dove è concreta la malafede di chi punta il dito, le argomentazioni delle istituzioni, difficilmente vengono prese in considerazione; di seguito quindi vengono riportati alcuni semplici dati che confermano una politica sanitaria volta a preservare e garantire la qualità e la sicurezza dei servizi rivolti ai cittadini.

 

Ospedale di Arco:

Risorse complessive per l’ospedale di Arco in crescita (ultimi dati disponibili):

  • 2015: 35.199.000 euro
  • 2016: 36.290.000 euro

Gli accessi per prestazioni specialistiche ambulatoriali in crescita:

  • 2016: 30.518
  • 2017: 35.994

Accessi pronto soccorso stabili:

  • 2016: 15.396
  • 2017: 15.521

  Protocollo d’intesa:

  • - Attività Ortopedica e Chirurgica. L’attività ortopedica è stata potenziata con il nuovo ambulatorio ortopedico-traumatologici.
  • - Introdotto il centro per l’andrologia 
  • - Cardiologia: l’Unità Operativa Multi Zonale (Rovereto -Arco) garantisce la presenza cardiologica ad Arco dal lunedì al venerdì.
  • - Area Materno Infantile: Percorso nascita attivo dal 1 agosto 2016. Attualmente la percentuale di adesione è pari circa al 70% delle partorienti
  • - Per quanto riguarda la chiusura del Punto Nascite si ricorda che la comunità medica e scientifica è concorde nell’evidenziare come la riorganizzazione della rete dei punti nascita sia funzionale all’implementazione della sicurezza per le madri e per i nascituri. Questo è un dato di fatto che soltanto una retorica strumentale o in malafede può continuare a mettere in dubbio. Le scelte sulle pochissime proroghe per motivi di disagio geografico sono concesse da un comitato tecnico nazionale (che ha confermato la correttezza dei dati inviati), e quindi non compete alla politica, nè nazionale, nè provinciale, nè locale, compiere le valutazioni tecniche sulla sicurezza di madri e nascituri.
  • - Centro di Procreazione Medicalmente Assistita: Conclusa la ristrutturazione e l’ampliamento del centro, l’attività di PMA è ripresa da metà febbraio, e il 27 febbraio è iniziata l’attività interventistica (pick up). Inoltre, nelle prossime settimane verrà presentata in Giunta Provinciale la delibera, già passata al vaglio del Consiglio Sanitario Provinciale, che conferma il ruolo di riferimento del centro arcense e aggiorna le direttive sulle procedure di procreazione medicalmente assistita ampliando l’offerta prestazionale, tra le altre cose, con le procedure di eterologa e la diagnosi pre-impianto.
  • - Pronto soccorso: attualmente sono operativi 6 medici rispetto ai 7 in organico. Ciò è dovuto al pensionamento di un dirigente medico, di cui però è in previsione la prossima sostituzione. In tutti gli ospedali è normale che possano esserci sostituzioni, per pensionamenti, malattie, maternità, ed in questi casi si avviano le normali procedure per la sostituzione. Uno dei sei medici collabora in regime libero professionale. A questo proposito si ritiene necessario sottolineare la scorrettezza e l’inopportunità di valutazioni politiche espresse sulla professionalità dei medici, siano essi dipendenti dell’APSS o libero professionisti. Se qualcuno è a conoscenza di episodi negativi, l’invito è quello di segnalarli nelle sedi opportune assumendosene la conseguente responsabilità, altrimenti è mera calunnia. Per quanto riguarda gli infermieri attualmente è coperto l’organico standard che ha consentito al personale di usufruire regolarmente di riposi e ferie. È in fase di programmazione il raddoppio dei posti letto dedicati all’osservazione breve (da 2 a 4) e il conseguente adeguamento dell’organico infermieristico.

 

Riabilitazione e strutture private accreditate:

  • Con la Delibera della Giunta Provinciale nr 1115 del 7 luglio 2017 “Disposizioni in ordine all’assistenza ospedaliera provata accreditata settore riabilitativo e assegnazione obiettivo recupero mobilità passiva” è stato esplicitamente previsto un considerevole aumento delle risorse per le strutture private accreditate presenti nell’Alto Garda, tant’è che il budget è complessivamente aumentato, passando da 24.330 milioni a 26.080 milioni di €. La vocazione territoriale alla cura ed alla riabilitazione dell’Alto Garda è quindi riconosciuta e salvaguardata dalla programmazione sanitaria provinciale. Appare legittimo che gli amministratori locali siano sensibili ad un ambito economico che produce indotto sul territorio, ma questo deve essere riferito al complesso delle imprese del settore, mentre sarebbe gravemente scorretto caldeggiare le istanze e gli interessi particolari di una singola realtà imprenditoriale, poiché i rapporti tra singola impresa e ente pubblico sono regolati da procedure di legge e da valutazioni legate a bisogni assistenziali e programmazione provinciale.