Interrogazione 

P.N.R.R. NUOVE STRUTTURE E SEDICI CONSULENTI

Mentre sembra piuttosto complicata la via di soluzione per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego – stando a quanto la Giunta provinciale ha sempre affermato in tema di limitata disponibilità economica e che solo da poco pare trovare forse qualche via di sbocco grazie alle risorse in arrivo da Roma – pare che non vi sia nessun problema nell’istituire nuovi Servizi provinciali, addirittura un “Dipartimento interno”, retto da ben due Dirigenti generali, per gestire il “Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Nei giorni scorsi infatti, l’Assessore allo Sviluppo economico, Ricerca e Lavoro, peraltro non competente in materia di Personale provinciale, ha pubblicamente annunciato (vedi: “L’ Adige” 01.11.2021 pag. 8) l’imminente costituzione di un “mini Dipartimento interno diretto da due dirigenti generali ed al quale si aggiungerà l’istituzione di un Servizio apposito per la gestione del P.N.R.R. e sul quale verranno incardinati sedici consulenti nazionali.”

Premesso che il P.N.R.R. merita naturalmente ogni attenzione istituzionale ed amministrativa – da molto tempo l’opposizione in Consiglio provinciale sollecita la giunta a muoversi per sfruttare al massimo le opportunità offerte – ciò che colpisce è il disegno di creazione di una sorta di “super struttura” che si muoverà – almeno così par di capire – sulla base delle indicazioni di sedici consulenti nazionali. Si tratta decisamente di un progetto piuttosto oscuro.

Perché creare infatti un Dipartimento “ad hoc”, quando l’intera questione del “Piano di Ripresa” sembra attenere soprattutto il delicato tema della programmazione e come tale poteva essere incardinato sul relativo Dipartimento già in essere? Perché affidare questa nuova struttura a due diversi dirigenti generali? Come mai su tale struttura si dovrebbero incardinare sedici consulenti nazionali e con quali compiti, e con che modalità di selezione, e con quali costi, e perché sedici e non venti o dieci?

L’impressione è, ancora una volta, quella della navigazione a vista e dell’evidente assenza nella Giunta provinciale di una qualsiasi cultura politica della programmazione, intesa come metodo di governo e non semplice lista della spesa.

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

- se corrisponde al vero quanto citato in premesso ed apparso sulla stampa locale in questi giorni, in merito alla creazione di nuove strutture provinciali per la gestione del P.N.R.R.;

- quali compiti e ruoli si intendono affidare al cosiddetto “mini Dipartimento interno”, posto che tale profilo giuridicamente non esiste e che esiste un tetto massimo per il numero totale di Dipartimenti e di Unità di Missione Strategica;

- per il raggiungimento di quali obiettivi del P.N.R.R. si ritiene di doversi avvalere di ben sedici consulenti nazionali;

- chi sono costoro e chi li ha individuati e selezionati, nonché quali costi comporta singolarmente il loro apporto tecnico, nonché quale senso abbia quindi un nuovo Dipartimento o UMST, se già ci sono questi consulenti per la gestione del P.N.R.R..

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta

Distinti saluti.

avv. Luca Zeni