Perché si è voluto complicare la vita alle persone diabetiche?

Il consigliere Luca Zeni chiede conto alla Giunta provinciale delle nuove modalità attraverso cui l’Azienda Sanitaria fornisce alle circa 25.000 persone diabetiche presenti in Trentino i presidi di cui hanno bisogno: le strisce di misurazione della glicemia, le lancette pungidito, grazie alla quali bucare la pelle per far uscire la goccia di sangue da misurare, e infine gli aghi che consentono la somministrazione dell’insulina.

Dal primo gennaio 2023 i presidi per le persone diabetiche sono equiparati a farmaci in DPC, ovvero in Distribuzione Per Conto. Questo regime di dispensazione prevede il divieto di conservazione dei prodotti in farmacia e quindi la necessità di ordinarli di volta in volta.

Questo cambiamento ha comportato disagi e difficoltà, obbligando moltissimi utenti, spesso bambini e anziani, a cambiare glucometro, strisce e pungidito.

Per i diabetici sono state inoltre eliminate diverse misure importanti. Fino a poco tempo fa per i pazienti era possibile ottenere direttamente al centro diabetologico esami quali elettrocardiogramma e OCT, o visita podologica. Recentemente invece per i pazienti è necessario passare dal CUP per ogni visita, con notevole allungamento dei tempi, costringendo molti a prenotare visite a pagamento.

Interrogazione n.

Perché si è voluto complicare la vita alle persone diabetiche?

Dal primo gennaio 2023 sono cambiate le modalità attraverso cui l’Azienda Sanitaria fornisce alle circa 25.000 persone diabetiche presenti in Trentino i presidi di cui hanno bisogno: le strisce di misurazione della glicemia, le lancette pungidito grazie alla quali bucare la pelle per far uscire la goccia di sangue da misurare e infine agli aghi che consentono la somministrazione dell’insulina.

Fino alla fine di dicembre 2022, era sufficiente recarsi presso la propria farmacia, talvolta anche senza la tessera sanitaria, e ritirare i propri presidi. Il farmacista sapeva cosa serviva, in quanto i presidi sono legati all’apparecchio per misurare la glicemia, consegnato alla persona al momento dell’attivazione del percorso specifico dell’azienda sanitaria. Nel caso di rottura del glucometro oppure di sospensione della produzione dei presidi legati ad uno strumento specifico, in farmacia erano sempre disponibili dei glucometri da mettere a disposizione alle persone che ne avevano necessità. Per quanto riguarda gli aghi pungidito, invece, i pazienti potevano scegliere in libertà sia la marca, che la lunghezza, che lo spessore: esiste compatibilità totale con tutte le penne per insulina in commercio.

Questo sistema era molto pratico per gli utenti, che potevano scegliere cosa acquistare, e funzionale all’organizzazione della farmacia, la quale poteva sempre conservare in magazzino un numero adeguato di presidi da erogare di volta in volta.

Ora, dal primo gennaio, è cambiato tutto, pare per risparmiare qualche centinaia di migliaia di euro: i presidi indispensabili, strisce di misurazione, lancette ed aghi, sono equiparati a farmaci in DPC, ovvero in Distribuzione Per Conto. Questo regime di dispensazione prevede il divieto di conservazione dei prodotti in farmacia e quindi la necessità di ordinarli di volta in volta.

Ad aumentare il disagio delle persone che devono ricorrere al controllo della glicemia pare che il nuovo appalto per l’acquisto questi presidi medici abbia escluso molte aziende storiche, obbligando moltissimiutenti, spesso bambini e anziani, a cambiare glucometro, strisce e pungidito. Si deve però considerare che la scelta fatta nel tempo dai pazienti è di solito frutto della miglior compatibilità personale con questi strumenti, che non sono perfettamente intercambiabili, poiché ognuno reagisce in maniera diversa ai prodotti in commercio. I diversi strumenti inoltre seguono logiche diverse che impattano sulla gestione della giornata dei pazienti, e quindi sulla loro qualità della vita. Sono inoltre stati indicati i limiti nel numero di aghi e pungidito, con il pericolo di utilizzo più di una volta dello stesso presidio, con gravi rischi per l’igiene e la salute, e sui sensori (che possono durare meno dei giorni previsti).

Il cambiamento nelle modalità di fornitura di questi presidi per il controllo della glicemia ha comportato anche la necessità di aggiornare/modificare il programma informatico che gestisce tutto il procedimento, con gli inevitabili problemi, di adattamento, rodaggio, di “impratichimento”, che un nuovo software richiede, ma “la riforma” è stata comunicata alla 170 farmacie trentine il 30 dicembre, due giorni prima dell’entrata in vigore, con un Webinar, poco più di una comunicazione on line.

Per molte farmacie questa novità nella gestione dei presidi ha comportato non pochi problemi: giornate dedicate a capire come funziona il nuovo software; segnalazioni di malfunzionamenti; lunghe spiegazioni agli utenti rimasti senza presidi in attesa di delucidazioni; arrabbiature da entrambe le parti del bancone.

A tutto ciò si è aggiunto un problema ampiamente prevedibile: i presidi meno cari sono subito andati esauriti mettendo in difficoltà molti pazienti.

Per i diabetici sono state inoltre eliminate diverse misure importanti. Fino a poco tempo fa per i pazienti era possibile ottenere direttamente al centro diabetologico esami quali elettrocardiogramma e OCT, o visita podologica. Recentemente invece per i pazienti è necessario passare dal CUP per ogni visita, con notevole allungamento dei tempi, costringendo molti a prenotare visite a pagamento.

Non risulta inoltre che siano state preventivamente coinvolte le associazioni dei diabetici prima di adottare queste scelte.

Tanto premesso

interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente

per sapere:

- se si è consapevoli che il cambio delle modalità attraverso cui l’Azienda Sanitaria di Trento fornisce alle persone diabetiche i presidi di cui hanno bisogno (le strisce di misurazione della glicemia, le lancette pungidito e agli aghi che consentono la somministrazione dell’insulina)ha aumentato il disagio per i pazienti e burocratizzato il sistema;

- per quale motivo il cambiamento nella fornitura dei presidi sanitari è avvenuto senza alcun coinvolgimento preventivo delle farmacie, soggetti finali nella dispensazione dei presidi stessi, e senza consultarsi preventivamente con le associazioni dei malati, evitando così di produrre disagi agli stessi;

- se non si ritenga di introdurre forme di maggiore flessibilità per garantire un miglior servizio ai pazienti nella fornitura dei presidi di cui necessitano e di ristabilire le precedenti modalità di prestazioni di tipo ambulatoriale – quali elettrogrammi, OCT, visite podologiche – presso il centro diabetologico.

cons. Luca Zeni

A norma di regolamento chiedo risposta scritta.

Trento, 11 gennaio 2023