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L’ordine del giorno presentato in Consiglio provinciale nel corso della discussione sul ddl contenente misure di sostegno per la crisi dovuta a covid

Proposta di ordine del giorno:

un cambio di passo per l’economia trentina

In una Provincia a statuto speciale essere autonomi significa saper interpretare le peculiarità morfologiche, sociali ed economiche di un territorio complesso e saper poi governare con una visione sistemica, esercitando la funzione di guida con spiccata capacità di programmazione, di finalizzazione e di coordinamento degli obiettivi e delle risorse disponibili. È la capacità di visione e di programmazione che consente l’autorevolezza – prima ancora della competenza giuridica – sia nei confronti dei tanti interlocutori presenti sul territorio trentino, sia nei confronti dello Stato.

Il disegno di legge depositato della giunta rischia di essere ancora una volta interlocutorio, un elenco di provvedimenti settoriali: alcuni positivi nel fornire sostegni ad attività in difficoltà, altri poco approfonditi (pensiamo all’idea improvvisata e poco sostenibile di una “amazon” trentina: occorre ricordare che in un mondo globale le esperienze positive si prendono per riproporle in grande e non il contrario, cioè per replicarle su scala minore e ridurle dimesionalmente senza alcuna speranza di successo), ma il vero problema è che manca una cornice complessiva che definisce la prospettiva.

Occorre muoversi su tre piani.

Il primo è garantire la “continuità esistenziale”, fornendo a tutti i cittadini trentini nel più breve tempo possibile gli strumenti per muoversi nel nuovo mondo: banda larga per tutti, tablet e strumenti informatici per chi non può permetterseli, cambio di passo sul welfare estensivo, con telemedicina e teleassistenza diffusa, servizi domiciliari per le famiglie e tutele ed inclusione per le categorie più fragili.

Il secondo è garantire continuità economica, alleggerimento delle scadenze di pagamento e degli obblighi fiscali, ed è l’ambito su cui più si concentra il ddl 55: garantire liquidità alle imprese, garanzie sui mutui, rinvio del pagamento delle imposte, integrando provvedimenti nazionali. A questo proposito appare molto interessante, per le piccole imprese ed i liberi professionisti, la delibera n. 270 del 14 aprile 2020 della Provincia di Bolzano, che individua dei limiti di reddito imponibile (tra 50.000 e 85.000 euro a seconda del tipo di attività), e di dimensione (massimo 5 dipendenti), e pone delle condizioni: calo di fatturato nel mese di marzo, aprile o maggio 2020 di almeno il 50%, ed alla fine dell’anno non aver subito una riduzione del fatturato minore del 20% complessivo. Un sostegno immediato, semplice, con requisiti chiari, che consente alle piccole attività sin da subito di affrontare la crisi.

Il terzo è lavorare alla “discontinuità economica”: in alternativa alla “contribuzione a pioggia”, vista erroneamente ed in forma miope come soluzione strutturale invece che come intervento temporaneo e tampone; occorre liberare risorse nuove (no alla semplice riallocazione come esercizio di stile sui bilanci) e legarle sin da subito a politiche di investimento in grado di riconvertire quei settori della nostra economia che erano già in crisi prima del virus. Pensiamo alle opportunità legate ai servizi alla persona, al territorio, all’ambiente, ad una riforma del turismo che non scambi la semplice constatazione superficiale dello status quo come nuova strategia (non si aprono gli alberghi allora investiremo sulle case vacanza) o peggio non miri al riduttivo e forse inutile riassetto della governance delle apt. Il turismo necessita di nuovi pilastri di attrazione per una nuova economia del turismo moderna, innovativa e creativa; bisogna avere le capacità di ripensare tutta la filiera e caratterizzare il territorio con nuove distintività, perché rimanere solo ancorati al passato del turismo trentino e alla percezione tradizionale che ne aveva il resto del Paese potrebbe essere una strada chiusa e non sostenere realmente le professionalità, le strutture ed infrastrutture presenti per il rilancio di questo settore per noi strategico.

Il Trentino oggi rischia una recessione senza precedenti. Per dare una prospettiva a questa comunità occorrono capacità e competenze, una precisa e coraggiosa volontà di nuova visione e non di conservazione ad oltranza nell’illusoria e colpevole speranza che tutto poi si riaggiusti da solo; è necessaria anche una precisa e coraggiosa volontà di condivisione che vada oltre le prospettive del consenso di breve periodo. È ora di un cambio di passo.

Tutto ciò premesso, il Consiglio impegna la Giunta a:

  1. adottare con effetto immediato le misure di sostegno per cittadini, lavoratori, imprese e liberi professionisti in difficoltà, anche tenendo conto di quanto svolto nella Provincia autonoma di Bolzano nell’adozione dei criteri, perché a chi è in difficoltà servono subito le risorse necessarie per proseguire, non tra 6 mesi;

  2. accanto agli obiettivi di cui al punto 1) orientare sin da subito i criteri di sostegno all’economia al fine di stimolare processi di riconversione di lungo periodo per i settori già in difficoltà prima della crisi, in particolare individuando alcune aree strategiche per il Trentino da valorizzare maggiormente, in particolare nei settori dell’ambiente, della salute, dei servizi alla persona, del turismo (intendo con ciò non riforme di governance ma immaginare nuovi elementi di attrattività per il territorio);

  3. procedere nel minor tempo possibile nella prosecuzione dell’infrastrutturazione del territorio per l’accesso alla banda larga, sia per garantire smart working e diritto allo studio, sia per favorire attività di impresa nel campo dei servizi alla persona e dell’assistenza.

cons. Luca Zeni