L’ordine del giorno discusso in aula il 20 gennaio 2022, purtroppo bocciato dalla maggioranza leghista, che non vuole “discriminare i non vaccinati”.
Ordine del giorno
disegno di legge “Modificazioni della legge provinciale sulla scuola 2006”, testo unificato dei disegni di legge n. 15/XVI “Modificazioni della legge provinciale sulla scuola 2006” e n. 24/XVI “Modificazioni della legge provinciale sulla scuola 2006: istituzione del sovrintendente scolastico provinciale”
Protocolli covid per la scuola: distinguersi dalle disposizioni nazionali solo per motivi solidi e non per favorire gli studenti non vaccinati, evitando più possibile la confusione per scuole e famiglie.
La giunta provinciale trentina negli scorsi mesi ha spesso tenuto posizioni ambigue sul tema vaccini. Se da un lato raccomandava la vaccinazione, dall’altro evitava decisioni chiare in molti settori. Dall’ingresso nelle scuole ai mercatini, dalle sospensioni per i sanitari non vaccinati ai cortei no vax, passando per le richieste di deroghe per il trasporto pubblico, spesso la giunta ha evitato di entrare in contrasto con i no vax. Anche rispetto all’apertura delle piste da sci, la posizione era molto “elastica”, con l’assessore al turismo che – predicendo incautamente per il Trentino un veloce ritorno in zona bianca, mentre pare purtroppo ormai prossima la zona arancione – sosteneva essere sbagliato differenziare tra vaccinati e non vaccinati, e anche sul green pass chiedeva controlli non troppo rigorosi.
Tutto questo nonostante sia ormai chiaro che il rigore in materia di vaccini è l’unica strada per evitare un sovraccarico del sistema sanitario e per evitare lockdown generalizzati, che sarebbero devastanti per il sistema socio economico.
L’ambiguità della giunta emerge in maniera nitida rispetto ai protocolli previsti per la scuola, con regole che appaiono contraddittorie rispetto ad una linea nazionale generale, la quale invece differenzia sempre più tra vaccinati e non vaccinati, come deciso con il “super green pass”.
Lo scorso anno scolastico, con molte lezioni in DAD, è stato molto pesante per gli studenti, e per questo all’epoca trovò larga condivisione, anche tra le forze politiche di opposizione, la decisione della Provincia di prevedere la quarantena per le classi in presenza di due studenti positivi e non uno soltanto, come avveniva nel resto del Paese, con ordinanze e circolari del dicembre 2020, soprattutto alla luce di analisi che confermavano essere soprattutto fuori dalla scuola, in particolare nella fase dei trasporti, i momenti a maggior rischio di contagio, non dentro le aule.
Da allora il contesto è completamente cambiato. In particolare si è attivata in tutto il mondo una massiccia campagna di vaccinazione, che ha cambiato il quadro, ed oggi la battaglia politica più importante riguarda la capacità di vaccinare in maniera più elevata possibile la popolazione. A tal fine sono attive campagne per sensibilizzare alla vaccinazione, e in molti Paesi sono state adottate regole che differenziano le restrizioni tra vaccinati e non vaccinati. La stessa linea è stata adottata dall’Italia a partire dal 6 dicembre.
Naturalmente anche per il mondo della scuola sono stati adottati nuovi protocolli, più articolati e approfonditi rispetto a quelli dello scorso anno scolastico. In particolare il Ministero della salute e il Ministero dell’istruzione, in data 6 novembre 2021, hanno inviato una nota tecnica “Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da Sars-Cov-2 in ambito scolastico”, contenente una serie di indicazioni molto articolate e puntuali, che disciplinavano le modalità di gestione dei contatti in caso di positività al covid in un ambiente scolastico, al fine di trovare il corretto equilibrio tra rigore nel tracciamento e la verifica dei contatti e frequenza scolastica. Tali modalità risultano innovative soprattutto per la differenziazione – per gli studenti al di sopra dei 12 anni e per gli insegnanti – tra persone vaccinate e persone non vaccinate, le quali necessitano di diversi tempi di quarantena. In caso di positività, dalle elementari in poi, tutti i contatti venivano tamponati, ma la quarantena scattava soltanto in caso di tre positivi. In ogni caso i tempi di quarantena venivano indicati tra i 7 e i 10 giorni, con tampone finale negativo.
Nonostante tali indicazioni siano state elaborate con il contribuito Istituito Superiore di Sanità, Ministero della Sanità, Ministero dell’Istruzione e Regioni, la Provincia Autonoma di Trento ha ritenuto di non recepirne alcuna. Infatti con circolare dd. 19 novembre 2021 del Dipartimento istruzione e cultura, a firma del dirigente Dottor Ceccato, la Provincia informava che dopo una valutazione da parte dell’APSS dd. 16 novembre 2021, “per il momento non si procederà alla sorveglianza con testing zero (T0) e in quinta giornata (T5)”. Pertanto rimanevano in vigore le indicazioni della Provincia dd. 10 settembre 2021 e le Ordinanze del Presidente della Provincia dd. 31 maggio 2021 e 20 agosto 2021. Unica novità, nei servizi 0-6 anni, per il conteggio dei due positivi per sezione, si sarebbero conteggiati anche gli insegnanti.
Quindi, mentre nel resto d’Italia si provvedeva a un sistema molto articolato di controllo tempestivo con tampone per i contatti stretti dei positivi nelle scuole, prevedendone il rientro dopo 7 giorni se vaccinati, dopo 10 se non vaccinati, la nostra Provincia manteneva la regola per la quale, in caso di due positivi, si attivava una quarantena generalizzata di 14 giorni, senza tamponi finali in assenza di sintomi.
Un’ulteriore evoluzione della situazione c’è stata a gennaio, con il rientro dopo le festività natalizie. A livello nazionale il sistema di autosorveglianza per chi ha completato il ciclo vaccinale differenzia in maniera ancora più marcata tra vaccinati e non vaccinati, e nelle scuole medie e superiori la scuola rimane in presenza anche con due positivi in classe per i vaccinati, mentre vanno in DAD gli studenti non vaccinati. Soltanto con tre positivi scatta la DAD per tutta la classe (mentre rimangono valide le regole generali sull’autosorveglianza, anche per i ragazzi, che, se vaccinati, non sono tenuti alla quarantena).
Questa disciplina non è stata recepita in Trentino, “per non discriminare tra vaccinati e non vaccinati”, hanno ripetuto nei giorni scorsi l’assessore all’istruzione e il Presidente della Provincia, e nelle scorse settimane si è creata molta confusione nelle scuole e tra le famiglie, sballottate tra disposizioni nazionali più tutelanti e provinciali più restrittive per i vaccinati.
Soltanto nella giornata del 18 gennaio 2022 la giunta provinciale ha annunciato un’ordinanza che, pur in ritardo, recepiva parte delle disposizioni nazionali, e in parte prosegue con le differenziazioni.
In primo luogo si riducono, come nel resto del Paese, i giorni di quarantena per le classi da 14 a 10 giorni, mentre per il resto:
- nelle scuole dell’infanzia, dove il tasso di contagiosità risulta particolarmente elevato, a causa della presenza di bambini piccoli che giocano in promiscuità, l’attività non sarà sospesa con 1 solo positivo come nel resto d’Italia, ma con 2;
- per elementari e medie basteranno 2 positivi per andare in DAD. Nel resto d’Italia per le scuole medie con 2 positivi vanno in DAD soltanto i non vaccinati, mentre servono 3 positivi per mandare in DAD tutta la classe;
- per le superiori invece si va in direzione opposta. Con 2 positivi non si mandano in DAD i non vaccinati, come nel resto del Paese, ma lo si fa soltanto al terzo positivo, mentre si aumentano da 3 a 4 i positivi necessari per mandare in DAD tutta la classe.
Non sono stati forniti dati e analisi che giustifichino queste differenziazioni; le classi con 4 positivi paiono essere molto poche, quindi il risultato finale sarà sostanzialmente che la differenza con il nazionale sarà:
- per le scuole medie, si manda tutta la classe in DAD con 2 positivi anziché con 3, per non penalizzare gli studenti non vaccinati;
- per le scuole superiori, si tengono in presenza anche gli studenti non vaccinati con 2 positivi, anziché mandarli in DAD, mentre si attiva questa opzione con 3 positivi, e si manda in DAD l’intera classe con 4 positivi.
Tanto premesso, il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale a:
- rispettare quanto già adottato dal Consiglio provinciale attraverso un ordine del giorno ai disegni di leggo di bilancio 120, 121 e 122 nel dicembre 2021, che impegnava la giunta “ad adottare una linea rigorosa rispetto all’attuazione delle regole sull’applicazione del green pass, implementando i controlli e non chiedendo deroghe per le persone non vaccinate”;
- ad adottare come linea generale il recepimento dei protocolli e delle previsioni per il Covid sulla scuola stabiliti a livello nazionale, e soltanto alla luce di motivazioni solide distinguere la disciplina provinciale, in ogni caso evitando di adottare misure volte ad evitare “la discriminazione per le persone non vaccinate”. Al contrario si incentivi più possibile la vaccinazione, anche attraverso un’applicazione rigorosa delle disposizioni che prevedono minori restrizioni per chi si vaccina;
- ad allineare anche per le scuole medie la disciplina statale e provinciale, mantenendo le lezioni in presenza anche con 2 positivi, e mandando in DAD soltanto gli studenti non vaccinati, al fine di favorire la scuola in presenza e non penalizzare gli studenti vaccinati;
- a fornire a tutte le scuole dispositivi di protezione FFP2 per insegnanti e studenti, al fine di garantire una maggiore efficacia nella prevenzione dal contagio.
cons. Luca Zeni
Trento, 19 gennaio 2022