neuroradiologia

Proposta di Mozione n.

SINERGIE NUOVE PER LA SANITA’ REGIONALE

Finalmente e dopo un percorso oltremodo accidentato, che ha visto il rischio per la Provincia autonoma di Trento di ritrovarsi a finanziare una poco utile succursale della Scuola di medicina dell’Università di Padova, pare che la possibilità di attivare una Facoltà di Medicina incardinata sull’Università di Trento abbia imboccato una direzione di reale fattibilità. Processi strategici di tale portata devono sempre poggiare su valutazioni approfondite e il “come” vengono attuati è fondamentale rispetto agli esiti.

Quello che diventa essenziale comprendere adesso sono le modalità di realizzazione di un simile, ambizioso progetto che deve fondarsi sullo sviluppo del maggior numero possibile di sinergie positive fra Atenei e territori interessati. 

In tale contesto, si apprende dalla stampa locale (“Corriere del Trentino” d.d. 30.01.2020 pag. 4) che la limitrofa Provincia autonoma di Bolzano si sta muovendo, sia in sede ministeriale come sul piano operativo, per aprire a Bolzano una “Scuola provinciale superiore di Sanità”, in stretta collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e con il possibile coinvolgimento di Innsbruck e Salisburgo, al fine di formare medici bilingui per il sistema sanitario sudtirolese. Ma non solo. 

Negli incontri con il Governo, il sig. Presidente della Provincia autonoma di Bolzano pare abbia “incassato” anche la disponibilità a ragionare sulla cosiddetta “fiscalità neutra”, ovvero su di una norma compensativa che prevede , in caso di riduzione del gettito fiscale, una sorta di “sconto” sul contributo da versare alle casse dello Stato.

Insomma Bolzano si muove su più terreni in completa autonomia, com’è giusto che sia, ma anche in completo distacco da Trento e ciò rende ancor più debole la nostra autonomia e la espone ad una serie di rischi pericolosi. Nel contempo non può non essere registrato il mutamento profondo che si sta innescando con il transito dal passato, dove non esisteva alcun corso di laurea specifico, alla creazione di ben due Facoltà di Medicina consimili e distanti fra loro solo pochi chilometri, in un processo che rischia di essere controproducente, in termini di costi e di qualità dei servizi formativi erogati, per entrambi i territori e che annulla, di fatto, quella regia regionale unica che si è perseguita per anni, anche nel contesto delle iniziative euroregionali, proprio per offrire un modello omogeneo e capace di assolvere le istanze dell’intera geografia alpina centrale.

Sembra insomma di assistere, purtroppo, ad una gara a chi arriva prima ed a chi si arrangia meglio, anziché ad un serio progetto di sinergie e fruttuose collaborazioni fra le due Province autonome.

Si tratta dell’avvio di un percorso decisamente rischioso per la stessa tenuta dell’impianto autonomistico che non può essere ridotto ad un misero mercanteggio, ma che deve invece investire, ad ogni costo, sulla reciprocità e sulla collaborazione leale fra Trento e Bolzano, proprio nell’ottica di un rafforzamento costante dell’autonomia che, come noto, può svilupparsi e crescere solo dentro una dimensione di interattività fra le sue due componenti territoriali.

Nel settore della Sanità si era peraltro avviato, negli ultimi anni, un percorso di collaborazione regionale che aveva portato all’avvio di sinergie (basti pensare ad esempio alla “Neuroradiologia”) o alla previsione di collaborazioni cliniche, che però non sono state portate a compimento con l’avvio della corrente Legislatura.

Trento deve tornare a farsi promotore convinto di un dialogo effettivo e concreto con Bolzano e non solo limitato ad eventi e celebrazioni comuni, anche per invertire la preoccupante tendenza recente ad avvicinare sempre più il Trentino all’area veneto -lombarda, staccandolo al contempo dalla sua storica vocazione al dialogo con il nord e con l’area germanofona.

Tutto ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale a:

- sviluppare ulteriori ed immediate collaborazioni con la vicina Provincia autonoma di Bolzano, sia in termini politici come tecnici ed anche coinvolgendo l’Università di Trento e le due Aziende Sanitarie, con l’obiettivo di un comune sforzo sull’intero sistema sanitario regionale, per rendere lo stesso adeguato alle plurali esigenze dei due territori e per mantenerne una competitività che rischia altrimenti di venire meno e di emarginare ancor più queste realtà dalle grandi direttrici dello sviluppo scientifico e medico, sia rilanciando il progetto di collaborazione sanitaria regionale, sia con lo sviluppo della “Scuola di Medicina”

- avv. Luca Zeni -