rete ospedalieraLa risposta ad una interrogazione consiliare, mi ha fornito l’opportunità di fare il punto sul tema della mobilità -attiva e passiva- dei pazienti nel Sistema Sanitario Provinciale.

Quello che emerge è che i ricoveri complessivi effettuati fuori provincia sono in costante riduzione, dal 2005 al 2013 sono calati di un quinto. Un dato significativamente positivo  frutto del lavoro “in rete” degli ospedali trentini e del riorientamento delle attività poste in essere in una logica di valorizzazione delle competenze e della “vocazione” delle strutture che compongono il sistema ospedaliero.

 

La tabella sottostante riporta i valori di mobilità attiva e passiva e il relativo saldo negli ultimi 15 anni:

Anno

Mobilita attiva

Mobilità passiva

Saldo

1999

37.897.607

42.422.286

-4.524.679

2000

38.774.035

44.796.439

-6.022.404

2001

41.145.159

47.669.450

-6.524.291

2002

41.482.682

54.076.366

-12.593.684

2003

42.691.253

55.811.072

-13.119.819

2004

42.455.129

57.854.959

-15.399.830

2005

44.947.443

60.799.964

-15.852.521

2006

43.887.446

61.038.524

-17.151.078

2007

45.115.952

62.876.611

-17.760.659

2008

45.345.784

62.131.270

-16.785.486

2009

45.370.687

62.256.429

-16.885.742

2010

45.200.085

61.431.877

-16.231.792

2011

44.959.578

61.044.459

-16.084.881

2012

45.691.061

62.197.456

-16.506.395

2013

44.980.799

62.848.230

-17.867.431

Il saldo della mobilità sanitaria interregionale, mediamente attestatosi a meno 16,7 Mln di euro negli ultimi 5 anni, rappresenta in percentuale meno del 2% del bilancio complessivo dell’Azienda: in termini assoluti un importo sicuramente non trascurabile, in termini relativi una quota abbastanza marginale.

A prescindere da ciò, il dato finanziario va però ulteriormente spiegato per comprendere se il fenomeno della mobilità sanitaria sia o meno in via di miglioramento. Per questo evidenzio che una quota significativa del saldo negativo è da attribuirsi da un lato, alla quota legata ai trapianti d’organo od altri reparti di altissima specializzazione (oncoematologia pediatrica, unità spinale, ecc.) che richiedono ampi bacini di utenza che incidono per oltre 5,6 mln di euro e, dall’altro, alla quota di mobilità sanitaria dei cittadini dell’Ambito del Primiero che gravitano naturalmente sull’Ospedale di Feltre per oltre 3,3 mln di euro.

Inoltre, preciso che l’80% del fenomeno della mobilità sanitaria passiva è determinato dai ricoveri ospedalieri e che per questi è risultata particolarmente penalizzante, in termini economici, la manovra tariffaria della P.A. di Bolzano che nell’agosto del 2011 ha incrementato in maniera significativa le relative quote, discostandosi da tutte le altre regioni che, al contrario, applicano reciprocamente per tutti i ricoveri una tariffa unica convenzionale. Tale manovra ha determinato un peggioramento del saldo 2012 di oltre 2 mln di euro, non giustificato dal numero dei ricoveri, che al contrario sono andati in netta riduzione (ricoveri in P.A. Bolzano 2011: 2.787; nel 2012: 2.655 = -132, pari al 5%).

Analizzando sul piano dei numeri i ricoveri complessivi effettuati fuori provincia evidenzio che gli stessi sono in costante e progressiva riduzione: infatti se nel 2005 erano stati 15.852, nel 2013 sono diminuiti a 12.839 (-3.013, pari a ca. un quinto). E’ evidente, quindi, che il numero dei cittadini trentini che si sono recati fuori provincia per ottenere una prestazione di ricovero è fortemente diminuito, anche se dal punto di vista finanziario non si rileva la medesima dinamica, ma la spiegazione è quella più sopra evidenziata. Il progressivo miglioramento del fenomeno della mobilità viene altresì confermato dal saldo del numero dei ricoveri (cioè la differenza tra i ricoveri in mobilità attiva e quella passiva): dal 2009 al 2013 tale valore ha registrato un miglioramento di mille ricoveri in quanto è passato da n. -4.846 del 2009 a n. -3.863 del 2013.

Con riferimento, invece, alle strutture ospedaliere presenti sul territorio provinciale e al loro diverso apporto al fatturato di mobilità sanitaria attiva, la tabella sottostante riporta i valori dell’anno 2013 relativi all’attività di ricovero (che rappresenta quasi l’80% del totale della mobilità):

Struttura

N. Ricoveri

Valore

Ospedale di Trento

1.996

9.279.323

Ospedale di Borgo Valsugana

107

254.296

Ospedale di Cles

305

829.118

Ospedale di Rovereto

765

2.944.947

Ospedale di Tione

272

655.829

Ospedale di Arco

539

1.288.670

Ospedale di Cavalese

595

1.532.004

Ospedali privati accreditati

4.397

17.755.651

Totale

8.976

34.539.838

La tabella sottostante riporta, inoltre, la distribuzione territoriale dei ricoveri dei cittadini trentini in strutture extra provinciali nel corso dell’anno 2013:

Ambito di residenza

N. ricoveri

Importo

Tasso Sped.

Fuori PAT

Fiemme

586

2.550.193

29,36

Primiero

1.189

3.574.864

118,84

Bassa Valsugana

568

2.047.185

20,77

Alta Valsugana

864

3.504.377

16,28

Cembra

146

742.046

12,93

Val di Non

977

3.918.752

24,95

Val di Sole

414

1.391.852

26,39

Giudicarie

922

3.414.614

24,62

Alto Garda e Ledro

1.206

4.420.344

24,78

Vallagarina

2.135

7.579.219

24,06

Ladino di Fassa

478

1.649.149

47,77

Folgaria, Lavarone, Luserna

108

442.492

23,76

Rotaliana

544

2.236.420

18,62

Paganella

132

402.904

27,32

Valle dell’Adige

2.395

9.123.815

20,01

Velle dei Laghi

171

656.012

16,01

-

4

13.557

-

Totale

12.839

47.667.795

24,21

 

L’evidenza, per area geografica, del fenomeno di mobilità è evidenziato dal tasso di ospedalizzazione fuori provincia indicato nella tabella di cui sopra relativa alla distribuzione territoriale dei ricoveri dei cittadini trentini in strutture extra provinciali, che suggerisce che i “movimenti” siano prevalentemente legati alla collocazione geografica.

Non vi è stato, quindi, un depotenziamento degli ospedali periferici, bensì, un ri-orientamento nell’erogazione dell’offerta, che ha in parte certamente contribuito alla riduzione della fuga per alcune attività di ricovero come sopra esplicitato.

Come ho già evidenziato, i dati ad oggi disponibili dimostrano che negli ultimi anni c’è stata una notevole riduzione, in particolare, dei ricoveri “in uscita”: questo certamente è stato favorito anche dal lavoro “in rete” degli Ospedali, dal “rio-rientamento” delle attività posto in essere, dall’implementazione di alcune competenze.

Negli ultimi anni particolare attenzione la Giunta provinciale ha riservato al tema in oggetto: annualmente sono stati, infatti, fissati obiettivi specifici in tal senso all’Azienda sanitaria. Come si evince infatti dall’obiettivo fissato per l’anno 2016 in ordine alla mobilità con la dGP 390/2016 il numero di ricoveri in mobilità passiva delle aree oculistica ed ortopedia del periodo 2012-2014 è sensibilmente diminuito:

 

RICOVERI IN MOBILITA’ PASSIVA MDC 2 – malattie e disturbi dell’occhio

2012

2013

PROVVISORI 2014

TUTTE LE REGIONI

929

953

ND

VENETO, LOMBARDIA, PAB

872

876

738

RICOVERI IN MOBILITA’ PASSIVA MDC 8 – malattie e disturbi sistema muscolo-scheletrico

2012

2013

PROVVISORI 2014

TUTTE LE REGIONI

3019

2937

ND

VENETO, LOMBARDIA, PAB

2603

2544

2390

Le iniziative intraprese hanno consentito di ridurre sensibilmente il numero di ricoveri in strutture extra-PAT ed in particolare nelle discipline dove il fenomeno era stato in passato maggiormente interessato alla fuga, quali l’ortopedia, la neurochirurgia, le problematiche legate all’infertilità. Dal 2014, con gli interventi messi in atto nel settore oculistico, trovano ora risposta anche tutte le problematiche legate alle retinopatie e quindi questo dovrebbe ulteriormente rafforzare il progressivo miglioramento del saldo negativo. Preciso, inoltre, che il protocollo d’intesa 2015-2017 stipulato con le strutture private accreditate va nella direzione di incrementare le attività di ricovero per i pazienti extraprovinciali. Altre iniziative sono in corso da parte dell’Azienda nell’ambito della negoziazione delle attività che andranno a privilegiare quegli interventi che oggi vedono ricorrere i pazienti trentini in altre strutture fuori provincia. Anche sul fronte della specialistica ambulatoriale le iniziative di potenziamento dell’offerta di RMN dovrebbero ridurre il ricorso alle strutture esterne anche se sul punto, si deve rilevare, che il tasso di RMN per abitante risulta particolarmente elevato ed in particolare per le RM muscolo scheletriche nei soggetti di età inferiore ai 65 anni.

Anche il confronto con la vicina Provincia autonoma di Bolzano merita di essere affrontato considerando il fenomeno della mobilità nella sua dimensione complessiva. In particolare, quello che non deve essere trascurato è il valore della mobilità verso l’Austria che per la nostra Provincia è inferiore al milione di euro annui (essenzialmente interventi per trapianto d’organo), che vengono contabilizzati in bilancio mediante pagamento diretto alla Clinica di Innsbruck (diversamente dai saldi di mobilità interregionale che sono regolati annualmente attraverso il Ministero della Salute), mentre per la Provincia di Bolzano il valore della mobilità verso le cliniche austriache è pari a ca. 19 mln di euro (dato desunto dalla Relazione della Corte dei Conti – Sezione di controllo della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol – Sede di Bolzano anno 2012). Considerando, doverosamente, anche tale fenomeno, il differenziale tra la Provincia autonoma di Trento e quella di Bolzano viene drasticamente a ridursi.