Interrogazione

MERCATONE UNO: E ADESSO?

Con un sistema degno solo di paesi incivili, i trentacinque lavoratori del punto vendite di “Mercatone Uno” a San Michele all’Adige, al pari degli altri milleottocento colleghi in tutta Italia, si sono visti licenziati improvvisamente e senza segnali di preavviso, attraverso un messaggino telefonico inoltrato durante la notte.

In tempo di euforia o di silenzi imbronciati per gli esiti elettorali, questa drammatica vicenda rischia di passare in secondo piano e di scivolare nel dimenticatoio.

Proprio oggi si dovrebbe tenere un incontro al Ministero del Lavoro per verificare tutte le possibili vie d’uscita, ma nel frattempo la nostra speciale autonomia non può stare ferma in attesa degli eventi, posto che i lavoratori del negozio di San Michele all’Adige rammentano che negli scorsi mesi era spuntata l’ipotesi di acquisto del punto vendite trentino da parte di imprenditori locali.

Si tratta allora di capire se l’Assessore competente, se non è troppo occupato a cercare improponibili soluzioni per confermare il suo capo di gabinetto ed i suoi volgari atteggiamenti di intolleranza, vuole affrontare tempestivamente ed insieme ai tanto vituperati Sindacati, la situazione, attivando tutti gli strumenti in suo possesso per fronteggiare questa crisi e per garantire qualche minimo spiraglio di futuro ai trentacinque lavoratori della catena di mobili ed arredi.

Non si tratta qui di politica, bensì di trovare credibili risposte davanti ad un dramma che coinvolge persone, famiglie, affetti ed una intera comunità; davanti a tutto questo, le diversità di appartenenza devono fare un passo indietro, per lasciare spazio all’intervento istituzionale che dev’essere sempre sopra le parti.

Tutto ciò premesso, si chiede cortesemente di poter interrogare la Giunta provinciale per sapere:

- se la stessa era a conoscenza della difficile situazione della catena di “Mercatone Uno” anche in Trentino;

- in caso di risposta affermativa, quali strumenti sono stati messi in campo fino ad oggi per fronteggiare tale stato di crisi;

- se invece non si è ancora fatto nulla, quali iniziative la stessa intende adottare subito per supportare i lavoratori e le loro famiglie;-

- se si prevede la possibilità di riattivare le ipotesi di interesse da parte di gruppi imprenditoriali locali, per rilevare il punto vendita ed offrire nuove prospettive ai lavoratori.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti.

- avv. Luca Zeni -