28783743_2026249060723764_1462697022056829818_ndi Luisa Maria Patruno – l’Adige 06/03/2018

 

Zeni: è rischioso fare finta che qui non sia successo niente «In questo scenario negativo il Pd risulta essere il baricentro intorno a cui rilanciare la coalizione di centrosinistra autonomista in vista delle elezioni provinciali di ottobre».

 Luca Zeni, assessore provinciale alla salute e welfare del Pd, guarda avanti convinto che nella disfatta della maggioranza provinciale il Partito democratico debba ora prendere l’ iniziativa politica all’ interno dell’ alleanza, forte del suo 19%, rispetto a un Patt fermo al palo e una Upt letteralmente scomparsa dalla scena.

 

Assessore Zeni, come si spiega questa sconfitta pesante anche in Trentino?

Per quanto riguarda il Pd probabilmente si è pagato il fatto che la linea non si è distinta in maniera chiara e forte e ha pagato molti dei suoi limiti. Poi l’ intreccio dei temi immigrazione, lavoro e difficoltà economiche, come si è visto in molte democrazie occidentali in Europa e negli Stati Uniti, ha messo in evidenza che la sinistra non è riuscita a interpretare queste dinamiche se non incercettando una parte minoritaria. Anche in Trentino gli argini non hanno tenuto di fronte a questa valanga. È vero che hanno prevalso le dinamiche nazionali, ma la portata di questo risultato, che non avevamo più visto dal 1994, non ci può far sottovalutare o giustificare quanto accaduto come voto nazionale. Il Pd risulta come il baricentro della coalizione, perché difronte a un risultato negativo della coalizione, soprattutto a Trento città abbiamo tenuto bene.

 

Cosa vuol dire questo nei rapporti futuri con Patt e Upt?

Questo risultato ci dà una responsabilità maggiore consapevoli in modo ancora più forte di essere noi il perno della coalizione.

 

Ma come pensate di risultare ancora convincenti come centrosinistra autonomista alle elezioni provinciali di fronte a una Lega e un centrodestra già organizzato, forte e compatto?

Per prima cosa dobbiamo fare una valutazione valoriale. Di fronte a questo senso di ingiustizia vissuto da molti cittadini, che li ha spinti ad esprimerlo con questo voto di fronte agli stranieri e la sicurezza, dobbiamo capire che non è un problema solo politico ma di identità di una comunità. Non basta richiamare l’ interesse particolare, quasi egoistico dell’ autonomia, dicendo votaci che ci conviene, come è stato detto in questa campagna elettorale pensando che bastasse. Noi dobbiamo tornare a parlare al cuore dei cittadini. L’ autonomia è qualcosa di più profondo che i 7 decimi delle tasse.

 

A Trento il Pd si è difeso ma non è bastato per vincere.

C’ è una grossa differenza tra il voto a Trento, dove abbiamo vinto, e nelle valli. Questo è un dato proprio degli ultimi decenni del Trentino e che è peggiorato in questo voto. Basta pensare a Rovereto che di solito seguiva Trento, mentre ora è stato risucchiato nelle dinamiche di centrodestra. Noi dobbiamo interrogarci su come fare per fare sentire le valli parte di un sistema anche a fronte di scelte difficili ma necessarie che forse abbiamo pagato.

 

Si riferisce ai punti nascita e alla chiusura delle guardie mediche?

Certo, la sanità, le poste, le scuole i servizi. Dobbiamo riuscire a spiegare le scelte, ma non basta la giustificazione razionale delle scelte, serve far sentire i cittadini parte di un progetto, altrimenti la percezione sarà sempre negativa.

 

Che ruolo immagina per il Pd nella coalizione?

Noi dobbiamo partire dal fatto che in questo contesto di sconfitta elettorale il Pd emerge come forza baricentrica della coalizione e quindi da qui dobbiamo partire con senso di responsabilità ancora maggiore e così dobbiamo muoverci per proporre un progetto politico nostro congressuale per rilanciare l’ idea politica del Pd territoriale che riesca a ritrovare collegamenti con i territori più forti per allargarci e coinvolgere pezzi di società.

 

 Vi rivolgerete anche a quello che resta dell’ Upt?

Certo, dobbiamo confrontarci con tutti quelli che vorranno e riprendere l’ idea di un partito democratico trentino, ritornando alla concretezza di essere parte di una comunità.

 

Metterete in discussione il Rossi bis in Provincia visto il risultato del Patt?

Ci sono degli step da fare. È rischioso fare finta che non sia successo niente. Le aspettative della coalizione nel voto non sono state corrisposte. Ma non dobbiamo dare l’ impressione di divisioni interne. Io dico che ora dobbiamo rilanciare sul progetto senza sconti sull’ esigenza di rinnovamento. Tutte le altre valutazioni sono sterili.

 

L.P.