Lo scorso agosto, lo scrivente aveva raccolto fra la popolazione della Val di Fiemme – e soprattutto nel territorio del Comune di Cavalese – alcune indicazioni informali circa una ricollocazione, in area diversa da quella attuale, dell’ospedale di Cavalese ed, a tal proposito, si sottolineava come alcuni residenti dichiaravano di essere stati avvicinati per sondare la disponibilità a cedere alcune particelle fondiarie, in vista appunto di una ricollocazione del nuovo ospedale di valle da parte della Provincia. Trattandosi di questione di non poco conto, il sottoscritto presentava quindi, in data 22 agosto, una specifica interrogazione – n. 1732 – in Consiglio provinciale, con la quale si chiedeva alla Giunta se la stessa era o meno a conoscenza dei fatti descritti; se invece veniva confermata l’ipotesi di realizzazione del nuovo ospedale in adiacenza a quello attuale oppure se si, ipotizzava appunto una ricollocazione dello stesso e comunque con quale cronoprogramma di realizzazione della nuova struttura.
Con inusuale puntualità, in data 17 settembre, il Presidente della Giunta provinciale così rispondeva a tale interrogazione: “Non sono all’ordine del giorno ipotesi di modifica degli intendimenti politici in merito alla realizzazione del nuovo presidio ospedaliero della Val di Fiemme, né di una diversa sua collocazione territoriale rispetto al sito attuale.” Ma non solo. Dopo aver chiaramente ribadito l’intenzione del governo provinciale di “proseguire con la realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese, nel rispetto del progetto preliminare vincitore del concorso di progettazione già approvato”, il Presidente della Provincia continuava, nella sua risposta, affermando che: “Finora alla Giunta provinciale non è pervenuta alcuna proposta concreta da parte di privati circa l’ipotesi di realizzare il nuovo ospedale in un’area diversa, attraverso forme di partenariato.” Nel prendere atto delle dichiarazioni ufficiali della Provincia, il sottofirmato Consigliere trova, nella lettura dei quotidiani locali degli scorsi giorni (“Il Trentino” d.d. 09.10.2020 pag. 32), un illuminante articolo che ricostruisce la vicenda, evidenziando le molte e palesi differenze con la suddetta risposta ufficiale della Provincia.
Nella fattispecie infatti, l’articolista scrive: “(…) lo Scario della Magnifica Comunità di Fiemme, Giacomo Boninsegna, ha deciso di chiarire una volta per tutte qual’è stato il coinvolgimento della Magnifica in generale e della sua persona in particolare, nella vicenda legata al caso dell’acquisto di terreni a Masi, nella zona del vivaio forestale della Magnifica, da utilizzare per realizzarvi il nuovo ospedale di Cavalese e della Val di Fiemme”. E fin qui, qualche distonia si avverte, ma l’articolo così prosegue: “(…) dalle dichiarazioni dello Scario sembra di capire che il Presidente della Pat (Provincia autonoma di Trento), Maurizio Fugatti, rispondendo ad un’interrogazione (che il sottoscritto ritiene essere la n. 1732 d.d. 22.08.2020 n.d.r.) chiarisce che non era a conoscenza dello spostamento del nuovo ospedale, quando gli stessi suoi dirigenti avevano contattato lo Scario per la cessione dei terreni del vivaio.” Non si tratta di illazione, se lo Scario stesso, rispondendo ad una interrogazione presentata dai Consiglieri della Regola di Cavalese dichiara in forma scritta: “Nel mese di dicembre 2019 mi viene chiesto da parte di dirigenti della Pat se la Magnifica era disponibile a cedere, o meglio restituire alla Pat (visto che la permuta era avvenuta con atto di data 12 febbraio 2019), parte della superficie del vivaio di Masi per la costruzione del nuovo ospedale. Mi viene chiesto – chiarisce con evidenza lo Scario – di tenere la notizia riservata.” Nel successivo mese di gennaio poi, lo stesso Scario viene a sapere che la proposta, a lui fatta in via riservata, è già stata illustrata ad alcuni Sindaci ed Amministratori della Val di Fiemme, nonché ai Consiglieri provinciali di zona, anche se a tale incontro la Magnifica Comunità non è stata invitata. Infine, lo Scario sostiene di essere stato contattato dallo “Studio tecnico Mak Costruzioni” che gli ha chiesto la disponibilità, a titolo personale, a verificare la possibilità che alcuni proprietari confinanti con i terreni della Magnifica fossero disponibili a cederli per la realizzazione del nuovo ospedale. A questo punto sorge evidente la percezione che qualcosa non torna se, solo pochi giorni prima, il Presidente della Provincia ha sostenuto, in via ufficiale, non solo il totale disinteresse della Provincia a collocare il nuovo ospedale di Cavalese in un’area diversa da quella individuata con il progetto preliminare vincitore del concorso di progettazione, ma anche l’estraneità dell’Ente a qualsiasi proposta riguardo la realizzazione del nuovo ospedale in un’area diversa da quella già individuata. A rigore di logica, appare evidente che le due posizioni – quella del Presidente Fugatti e quella dello Scario Boninsegna – sono in palese antitesi e, ne consegue, che uno dei due soggetti sta mentendo pubblicamente alle Istituzioni, alla Val di Fiemme ed al Trentino tutto.
Ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere:
- se, allo stato dei fatti, lo stesso riconferma le dichiarazioni rese con la sua risposta di data 17 settembre 2020 prot. A001 – 567289 – 2.5 – 2018 – 643, all’interrogazione n. 1732 di data 22 agosto 2020;
- se lo stesso è a conoscenza delle dichiarazioni rese alla stampa dallo Scario della Magnifica Comunità di Fiemme e pubblicate sulla stessa in data 9 ottobre 2020, come sopra richiamato e quale posizione la Giunta esprime riguardo a tali dichiarazioni;
- a quale titolo, posto che il Presidente della Provincia dichiara di non sapere nulla della vicenda in oggetto, i dirigenti della Provincia hanno contattato, a suo tempo, lo Scario della Magnifica Comunità per cessione dei terreni del vivaio e, in particolare, se tali dirigenti abbiano agito su mandato del Presidente o a titolo personale ed, in caso si fossero mossi a titolo personale, quali provvedimenti disciplinari intenda adottare la Giunta provinciale in proposito;
- in quale modo un’impresa privata ha avuto accesso ad informazioni riservate, sulla base della quali ha cercato di acquistare i terreni interessati, con un’operazione che si potrebbe definire di “insider trading”;
- se si ritiene corretto, nonché legalmente e giuridicamente sostenibile, che il responsabile di un ente pubblico come la Magnifica Comunità di Fiemme agisca, seppur a titolo personale, per favorire un privato interessato all’acquisizione di fondi di proprietà di aderenti a quello stesso ente, dopo aver avuto indicazioni sull’operazione da rappresentanti della Provincia autonoma di Trento.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
Distinti saluti
avv. Luca Zeni