La scelta di abbandonare i lavori del Consiglio provinciale è stata molto “pesante” (di seguito il comunicato dell’assemblea delle minoranze).

Purtroppo il clima nel quale stiamo lavorando è molto difficile, perché una serie di comportamenti quotidiani denotano scarsissimo senso delle istituzioni:

innumerevoli interrogazioni rimangono senza risposta, ad altre viene data una risposta così vaga da essere inutile; consiglieri che partecipano a eventi a nome della giunta, mescolando con dolosa superficialità esecutivo e legislativo; assessori che fanno pressioni ai confini del lecito su consigli di amministrazioni di società giuridicamente autonome perché si dimettano; un Presidente del Consiglio che non interviene quando il Presidente di un organismo di garanzia come il Corecom presenta gravi conflitti di interesse; candidati sindaci che millantano contributi provinciali solo in caso di loro vittoria elettorale; un linguaggio che mai è stato proprio delle istituzioni trentine..

Sono soltanto alcuni esempi di un atteggiamento culturale, quello del parvenu, il povero arricchito che sperpera con arroganza senza possedere i fondamentali culturali per gestire le sue ricchezze. Un atteggiamento da padroni, perché il popolo (ma dovrebbero dire la maggioranza relativa dell’elettorato) li ha investiti di una missione. Tuttavia ricoprire pro tempore un ruolo istituzionale non vuol dire “fare quello che si vuole”, perché da quando esiste lo Stato di diritto, le regole poste per mantenere un equilibrato bilanciamento di potere sono necessarie per la tutela di tutta la comunità. In una partita a pallone, un giocatore non può, con la compiacenza di un arbitro di parte, prendere continuamente il pallone con le mani e sorprendersi che la squadra avversaria denunci il fatto.

 

Comunicato dell’assemblea delle minoranze: Kaswalder ha tradito il suo ruolo istituzionale super partes, le minoranze abbandonano l’aula

Un consigliere di maggioranza ha proposto un emendamento al ddl 18, sostenuto dal parere favorevole della giunta provinciale, che presenta gravi dubbi di ammissibilità.

In sede di conferenza di capigruppo è emerso che l’emendamento è fortemente lesivo della riserva regolamentare, in quanto si propone di modificare il regolamento del consiglio provinciale, senza dichiararlo esplicitamente: un pastrocchio, una furbata!

Nonostante le minoranze avessero dichiarato la contrarietà, a causa della gravità dell’iniziativa da parte della maggioranza, il presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder ha fatto votare ai soli capigruppo di maggioranza la decisione di proseguire comunque i lavori d’aula, oltre l’orario previsto.

Ha così violato la prassi consolidata e le più elementari regole di fair play consigliare, tradendo in questo modo il suo ruolo istituzionale super partes.

Per questo motivo i consiglieri di minoranza annunciano che non parteciperanno al proseguimento dei lavori d’aula, unilateralmente deciso.

 

kaswalder