
“Una poltrona per due o due per una poltrona?”. Quella sorta di furia iconoclasta che sta muovendo, da tempo, la Giunta provinciale nel cancellare o superare tutte le iniziative adottate dai precedenti governi provinciali, ha centrato abilmente l’obiettivo del ridicolo, al punto che il Consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino, Luca Zeni, ha depositato oggi un’interrogazione in proposito.
Infatti, con un apposito disegno di legge, la Giunta provinciale vorrebbe istituire l’onorificenza “Trentino onorario”, quale riconoscimento a tutti coloro che promuovono in ogni campo e modo il Trentino.
Una bella iniziativa, se non si trattasse della riproposizione pedissequa di quanto già previsto con l’onorificenza dell’ “Aquila di San Venceslao”: stesse motivazioni, stessi obiettivi, stesse figure e stesse modalità per un riconoscimento di quanti si impegnano a favore di questa terra. Esattamente come previsto dagli atti pubblici che definiscono, ormai da molti anni, l’attribuzione dell’ “Aquila di San Venceslao”. Nulla di nuovo quindi sotto il sole, se non il tentativo di “cambiare targa” al medesimo veicolo istituzionale, pur di far lievitare il consenso a spese della finanza pubblica.
Un dubbio percuote l’interrogante. Se la nomina di “Trentino onorario” fosse possibile attribuirla ad un trentino “doc”, che già “trentino” è e se, per caso, la nomina riguardasse un insignito già dell’ “Aquila di San Venceslao”, nelle cerimonie pubbliche costui avrebbe diritto a due poltrone, fra i posti riservati alle Autorità?
Interrogazione
LE AUTONOMIE LOCALI AL CENTRO DELLA POLITICA
L’art. 134 ter del Regolamento interno del Consiglio provinciale norma la “seduta congiunta con la conferenza permanente per i rapporti fra la Provincia e le autonomie locali”, definendo, al comma 1, la convocazione annuale, appunto in seduta congiunta, di tale organismo.
Si tratta di un importante momento annuale di confronto istituzionale fra l’Assemblea legislativa, la Giunta provinciale ed il Consiglio delle Autonomie locali, attraverso il quale far emergere problemi e prospettive di interesse generale o atte a meglio indirizzare l’azione di governo verso le reali esigenze dei territori e del loro governo. D’altronde questa è sempre stata anche la “parola d’ordine” dell’attuale maggioranza provinciale che sulla proclamazione di rinnovate attenzioni ai Comuni ed alle periferie ha costruito la trama del proprio agire politico, salvo poi spesso limitarsi solo all’enfasi annunciativa.
Al di là di queste contingenze, va però sottolineato come, la costituzione del Consiglio delle Autonomie ed i rapporti di questo con le storiche istituzioni della nostra specialità hanno indotto una autentica mutazione del sistema di governo del territorio. Infatti, lo stesso è stato quindi spinto in una direzione alternativa alla vecchia concezione provincia-centrica ed orientata verso una maggiore articolazione, entro la quale le specifiche e legittime aspettative delle singole comunità e delle relative realtà amministrative sono venute ad assumere un peso ed un ruolo nuovo nel contesto dell’autonomia provinciale, ruolo che andrebbe anche inserito in un sempre più necessario progetto di riscrittura statutaria
In un tale quadro – e giunti ormai quasi al giro di boa della corrente Legislatura – è pertanto opportuno forse fare il punto sullo stato dell’arte, verificando l’attività della seduta congiunta e stabilendo quali nuovi obiettivi la stessa può porsi da oggi alla fine della XVI Legislatura, proprio per ulteriormente valorizzare il dialogo istituzionale ed incontrare, al contempo, le esigenze delle diverse realtà.
Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente del Consiglio provinciale per sapere:
- quante volte, dall’avvio della presente Legislatura, è stata convocata la seduta congiunta di cui in premessa;
- quali sono gli orientamenti principali emersi in quest’ambito ed in relazione alle attuali politiche della Giunta provinciale;
- quali obiettivi di collaborazione e di sinergia si sono definiti e quali sono stati a tutt’oggi conseguiti;
- quali sono le prospettive dei lavori della seduta congiunta per il periodo che ci separa dalla conclusione della Legislatura.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
Distinti saluti.