croce2

Così no, così non è giusto.

L’emozione è forte, quando sali la Marmolada, montagna maestosa, uno dei simboli delle Alpi.
Proprio la percezione della nostra fragilità, che in montagna è tanto evidente, rende tutto più nitido, modifica lo scorrere del tempo, ed i tanti appassionati che domenica erano su, tra i quali alcuni amici, sicuramente condividevano sentimenti di gioia, perché la montagna è pienezza di vita, è ricerca di senso.

Certo, la montagna è anche consapevolezza che esistono dei rischi, e occorre sempre attenzione e conoscenza dei propri limiti. Ma di fronte alla tragedia di ieri, non è quello il punto: in quel momento per chi saliva, molte persone esperte, non era prevedibile che si staccasse un pezzo di ghiacciaio di quelle dimensioni, perché non è coerente con la storia di quel luogo, soprattutto a questo punto di inizio estate. Una tragedia colpa dell’uomo, perché sono almeno trent’anni che parliamo di riscaldamento globale ma, a parte l’Europa che un indirizzo forte ha cercato di darlo, gran parte del mondo cresce ancora inquinando con pochi limiti, dagli Stati Uniti alla Cina.

Ma per queste riflessioni c’è tempo, ora stringiamoci vicino a chi ha perso familiari e amici in questo modo inaspettato e ingiusto.