Proposta di mozione:
la Provincia rispetti le sentenze in materia di diritto del lavoro verso i propri dipendenti
Il corretto funzionamento dell’ordinamento dipende anche dal rapporto tra politica ed amministrazione. La pubblica amministrazione è uno degli elementi di sostegno del sistema socio economico e della società nel suo complesso, con il supporto di competenza e professionalità che deve garantire, e compito della politica è mettere la struttura amministrativa nelle migliori condizioni di efficacia, ponendo obiettivi che evitino approcci burocratici.
Al contempo la pubblica amministrazione è garanzia di rispetto della legalità da parte delle istituzioni, laddove la politica dovesse rivelarsi troppo disinvolta nel perseguimento degli obiettivi posti, poiché il rispetto del diritto è uno dei principi cardine del nostro ordinamento, a tutela del cittadino da possibili abusi e irregolarità.
Responsabilità della politica è anche essere esempio di rispetto delle istituzioni, in particolare adempiendo a quanto previsto dal diritto, soprattutto in caso di accertamento da parte della magistratura, in caso di contenzioso.
Recentemente vi sono stati alcuni casi di contenzioso riguardante ruoli apicali della Provincia e di enti controllati.
Pensiamo ad esempio alla selezione per il dirigente generale dell’Avvocatura, con la giunta provinciale bocciata dal giudice del lavoro, che ha accertato l’illegittimità della nomina: la sentenza, immediatamente esecutiva, non è stata attuata dalla giunta provinciale, nonostante siano passati oltre 7 mesi, peraltro con il rischio di danno erariale.
Pensiamo al caso eclatante del dirigente del servizio polizia amministrativa, rimosso con una delibera secretata, perché aveva partecipato alla riunione di una commissione che aveva dato un parere preliminare negativo rispetto all’organizzazione di un concerto e per aver adempiuto a quanto previsto dalla legge, rispondendo alla richiesta di accesso agli atti di un consigliere provinciale. Il giudice del lavoro ha condannato la Provincia a reintegrare il lavoratore, salvo poi spostare nuovamente il dirigente con la scusa della rotazione, eludendo l’ordine del giudice.
Tutto ciò premesso, il Consiglio impegna la Giunta a:
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rispettare ed attuare le sentenze immediatamente esecutive che condannano la Provincia in materia di lavoro;
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di norma, ad accettare quanto previsto dalle sentenze, soprattutto quando particolarmente chiare e lineari come quelle descritte in premessa, rinunciando a promuovere appello, soltanto perché i costi del percorso giudiziale sono a carico dell’ente pubblico e non personalmente a carico dei componenti della giunta provinciale;
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ad evitare atteggiamenti persecutori contro i dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono le loro mansioni senza piegare il diritto a forzature non ragionevoli della politica e, nel caso del dirigente del servizio della polizia amministrativa descritto in premessa, a reintegrarlo nel suo incarico rinunciando.
cons. Luca Zeni