Interrogazione
LA CARICA DEI SEICENTO SUGLI SCI
Nei giorni scorsi è stata diffusa dall’ufficio stampa della Provincia la notizia del progetto “Cento classi sulla neve”, promosso dal Coordinamento Attività Sportive del Servizio Istruzione e dall’Ufficio Attività Sportive del Servizio Turismo e Sport della Provincia e con la collaborazione tecnica della F.I.S.I. del Trentino, del C.O.N.I., del Collegio Maestri di Sci del Trentino e di sei stazioni sciistiche sparse sul territorio.
Se ad una prima vista pare un progetto lodevole, innovativo e mirato a coniugare sport e giovani, in una disciplina – quella cioè dello sci – che è importante promuovere anche ai residenti in Trentino oltre che tra i turisti, ma che può avere una barriera all’entrata a causa dei costi elevati che essa può comportare a carico delle famiglie. A fronte di tutto ciò, la Giunta provinciale, coinvolgendo i ragazzi degli istituti afferenti alle stazioni sciistiche del Bondone e di Folgaria, San Valentino, Panarotta, Brocon e Paganella, ha dato corso al citato “progetto di alfabetizzazione sportiva”, stabilendo una compartecipazione alle spese da parte della Provincia stessa pari a circa cinquanta euro per ogni iscritto. Fin qui tutto sembrerebbe rivelare una politica illuminata e lungimirante, ma…… “i contributi saranno assegnati alle prime seicento domande”.
Pare insomma di assistere ad una improvvisata lotteria, dove svapora ogni certezza ed ogni principio del diritto e dove i cittadini, che dovrebbero essere sempre uguali fra loro nel rapporto con l’ente pubblico, vengono invece suddivisi in due categorie: i primi che arrivano ottengono e gli altri rimangono a bocca asciutta. Inoltre sfugge il criterio, al di là di questo risibile principio numerico, di attribuzione del contributo. Esso cioè viene assegnato a prescindere, ad esempio, dal reddito familiare complessivo? E il seicentounesimo ragazzino che arriva tardi, sempre per esempio,per un disguido dei trasporti dovrà rinunciare al progetto? E il numero “seicento” è forse legato alla suggestione dell’eroica, quanto folle, carica di Balaklava, nella guerra di Crimea?
L’impressione che lascia una simile “lotteria del più veloce” è, ancora una volta, quella di una carenza di idee e progetti, o meglio di una palese incapacità di gestione della “cosa pubblica”, la quale, proprio perché pubblica, dev’essere a portata di tutti e non solo dei più svelti, dei più fortunati, di quelli a cui arriva prima la notizia dei contributi. E se fra le prime seicento domande abbondassero gli immigrati, forse la Giunta cambierebbe i criteri di assegnazione in nome del viatico “prima i trentini”?
Certo, in futuro e se l’idea funziona, si ritiene di allargarla appunto alle cento classi richiamate nel pomposo titolo del progetto medesimo, ma nel frattempo? Forse l’acutezza di George Orwell – autore non sospetto di collateralismo al comunismo – ci potrà spiegare questa incredibile scelta della Giunta provinciale: tutti sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri. Non c’è che dire. Una simile proposta sembra del tutto rispettosa dell’ortodossia sovranista – populistico – salviniana e fa il paio, senza dubbio, con qualche altra originalità che la Giunta provinciale sta confezionando in queste settimane di fine d’anno.
Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:
- se quanto riassunto in premessa corrisponde al vero e se la Giunta provinciale ne è a conoscenza;
- sulla base di quali criteri scientifici si è individuata la cifra totale di seicento beneficiari del possibile contributo, anziché altre cifre: cinquecento; trecentoventitre; quattordici e via dicendo;
- cosa si ritiene di fare con tutti coloro che, pur avendone titolo, risulteranno di fatto esclusi dalle provvidenze pubbliche previste da tale progetto;
- se la Giunta non intenda ritirare questo progetto e riformularlo sulla base di criteri più omogenei; rispettosi del diritto di tutti e meno affidati al caso ed alla fortuna, concetti quest’ultimi del tutto estranei ai costumi di un Paese civile.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
Distinti saluti.
Avv. Luca Zeni