zecchec

 

Proposta di mozione n.

Interventi mirati per ridurre il rischio zecche

La Fondazione Edmund Mach ha iniziatomonitoraggi e screening molecolari per creare mappe e modelli matematici relativi alla presenza sul territorio provinciale di zecche.

In un recente comunicato la Fondazione ricorda che “La presenza nei boschi delle zecche (Ixodes ricinus) è rilevabile generalmente da marzo e raggiunge il suo picco tra la fine di maggio e la prima metà di giugno. Questa specie è diffusa in tutti gli ambienti forestali dal fondovalle fino ai 1200 m s.l.m. e può trasmettere pericolose malattie, tra cui l’Encefalite virale (TBE), la Malattia di Lyme e la rickettsiosi.
La prevenzione della puntura di zecca è l’arma più efficiente per controllare queste gravi malattie.
E’ necessario innanzitutto monitorare il loro ciclo di sviluppo e conoscere bene le aree dove si sviluppano, le cause che portano ad un loro aumento ed i microorganismi che trasmettono. Al fine di limitare la diffusione delle patologie provocate dalle punture di zecche è molto importante il controllo cutaneo e sugli indumenti, specie dopo un’escursione o passeggiata negli ambienti ad alta concentrazione.

Accanto ai controlli individuali, tuttavia, risulta cruciale il monitoraggio della diffusione della specie sul territorio, attività che la Fondazione Mach effettua stagionalmente sia in ambiente sia su altri animali che ne sono vettori, come i roditori selvatici che hanno un ruolo chiave nel mantenimento e nella trasmissione dei patogeni di questi parassiti. A completamento di tale attività si inserisce lo screening molecolare mirato a verificare nelle zecche la prevalenza di infezione di specifici patogeni (Borrelia sp, Rickettsia sp e Babesia sp). I dati raccolti sono quindi utilizzati per lo sviluppo di modelli matematici e mappe di rischio aggiornate.

Il lavoro della Fondazione è sicuramente importante e può essere la base di interventi per ridurre la presenza dei parassiti. Una volta individuati i luoghi dove la presenza di zecche è particolarmente importante, luoghi che in parte sono già noti, è forse possibile immaginare interventi specifici tipo la pulizia del sottobosco in prossimità dei sentieri e nei parchi pubblici, l’immissione, se esistenti, di predatori naturali degli artropodi possibili vettori di gravi patologie, e nei casi più gravi, in zone particolarmente frequentate come le aree sosta dove vengono lasciate le automobili prima di inoltrarsi nei boschi o le aree picnic, interventi di disinfestazione mirati.

Sul fronte più specificatamente sanitario, è bene ricordare che l‘unica protezione realmente efficace contro la meningoencefalite da zecche (FSME) consiste nella vaccinazione, in Austria diffusa fin dagli anni ‘80 e in Trentino fornita gratuitamente dal Servizio sanitario a partire dal 2018.

Tanto premesso

il Consiglio impegna la Giunta provinciale

ad elaborare, sulla base del lavoro di monitoraggio effettuato dalla Fondazione Mach ed in collaborazione con la stessa, un piano di interventi per ridurre i rischi sanitari derivanti da patogeni trasmessi dazecche (Ixodes ricinus), indirizzati da una parte alla ridurre il numero e la presenza delle zecche nei luoghi maggiormente frequentati e dall’altra ad azioni informative per promuovere comportamenti corretti al fine di evitare le punture e per promuovere la vaccinazione contro la meningoencefalite da zecche per le persone più esposte come gli operatori in campo forestale, i cacciatori, gli amanti delle escursioni nei boschi e i frequentatori dei luoghi in cui le zecche sono presenti.

cons. Luca Zeni

Trento, 26 maggio 2021