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Ordine del giorno approvato il 28 luglio dal Consiglio Provinciale

Interventi mirati per ridurre il rischio di malattie trasmesse da insetti o artropodi

Le alte temperature favoriscono la proliferazione di insetti e artropodi e, con essi, la diffusione di agenti patogeni di cui sono vettori.

L’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie continua a rilevare zanzare infette di virus West Nile, il virus che provoca la febbre del Nilo. Prima del 2008 il West Nile non era presente in Italia, quest’anno si contano già centinaia di persone colpite con sintomi più o meno gravi e 4 morti. La diffusione del virus in alcune zone del Veneto è tale da rendere necessario sottoporre a test tutte le sacche di sangue donato e gli organi per i trapianti.

La febbre del Nilo, per ora, pare non sia arrivata in Trentino, ma le zanzare infette, rilevate nelle regioni limitrofe, difficilmente si fermeranno.

La zanzara che trasporta il West Nile, Dengue e Chikungunya, altri virus patogeni, non è diversa dalla solite zanzare, si teme però il diffondersi della Aedes aegypti, zanzara egiziana, molto più efficace nel trasmettere questi virus. L’aumento generale delle temperature, con inverni meno rigidi, potrebbe portare all’insediamento anche nel Nord Italia della zanzara egiziana. È evidente la necessità di mantenere monitorata la situazione.

In Trentino sono già presenti da tempo zecche portatrici di agenti patogeni diversi, ma non meno dannosi o pericolosi per gli esseri umani.

La Fondazione Edmund Mach ha iniziato già lo scorso anno monitoraggi e screening molecolari per creare mappe e modelli matematici relativi alla presenza sul territorio provinciale di zecche.

In un comunicato del 2021 la Fondazione ricordava che “La presenza nei boschi delle zecche (Ixodes ricinus) è rilevabile generalmente da marzo e raggiunge il suo picco tra la fine di maggio e la prima metà di giugno. Questa specie è diffusa in tutti gli ambienti forestali dal fondovalle fino ai 1200 m s.l.m. e può trasmettere pericolose malattie, tra cui l’Encefalite virale (TBE), la Malattia di Lyme e la rickettsiosi.

La prevenzione della puntura di zecca è l’arma più efficiente per controllare queste gravi malattie.
E’ necessario innanzitutto monitorare il loro ciclo di sviluppo e conoscere bene le aree dove si sviluppano, le cause che portano ad un loro aumento ed i microorganismi che trasmettono. Al fine di limitare la diffusione delle patologie provocate dalle punture di zecche è molto importante il controllo cutaneo e sugli indumenti, specie dopo un’escursione o passeggiata negli ambienti ad alta concentrazione.

Accanto ai controlli individuali, tuttavia, risulta cruciale il monitoraggio della diffusione della specie sul territorio, attività che la Fondazione Mach effettua stagionalmente sia in ambiente sia su altri animali che ne sono vettori, come i roditori selvatici che hanno un ruolo chiave nel mantenimento e nella trasmissione dei patogeni di questi parassiti. A completamento di tale attività si inserisce lo screening molecolare mirato a verificare nelle zecche la prevalenza di infezione di specifici patogeni (Borrelia sp, Rickettsia sp e Babesia sp). I dati raccolti sono quindi utilizzati per lo sviluppo di modelli matematici e mappe di rischio aggiornate.

Il lavoro della Fondazione è sicuramente importante e può essere la base di interventi per ridurre la presenza dei parassiti. Una volta individuati i luoghi dove la presenza di zecche è particolarmente importante, luoghi che in parte sono già noti, è possibile immaginare interventi specifici, tipo la pulizia del sottobosco in prossimità dei sentieri e nei parchi pubblici, l’immissione, se esistenti, di predatori naturali degli artropodi possibili vettori di gravi patologie, e nei casi più gravi, in zone particolarmente frequentate come le aree sosta dove vengono lasciate le automobili prima di inoltrarsi nei boschi o le aree picnic, interventi di disinfestazione mirati.

Sul fronte più specificatamente sanitario, è bene ricordare che l‘unica protezione realmente efficace contro la meningoencefalite da zecche (FSME) consiste nella vaccinazione, in Austria diffusa fin dagli anni ‘80 e in Trentino fornita gratuitamente dal Servizio sanitario a partire dal 2018.

Tanto premesso

il Consiglio impegna la Giunta provinciale

ad elaborare, sulla base del lavoro di monitoraggio effettuato dalla Fondazione Mach ed in collaborazione con la stessa, con l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e con il Consiglio delle autonomie locali, un piano di interventi per ridurre i rischi sanitari derivanti da patogeni trasmessi da zecche (Ixodes ricinus), zanzare e altri insetti potenzialmente pericolosi per la capacità di veicolare malattie, in particolare:

a) curare nelle zone più esposte una costante e puntuale pulizia del sottobosco in prossimità dei sentieri e nei parchi pubblici, anche avvalendosi del servizio ripristino della Provincia e di associazioni locali;

b) proseguire con sperimentazione con la Fondazione Mach sull’individuazione di predatori naturali di zecche e zanzare;

c) concordare con gli enti locali, nelle zone particolarmente frequentate o nelle zone di maggiore riproduzione delle zanzare, maggiori interventi di disinfestazione mirati, qualora riscontrata la presenza di zecche e zanzare;

d) proseguire ed implementare le azioni informative per promuovere comportamenti corretti al fine di evitare le punture di zecche e zanzare e per promuovere la vaccinazione contro la meningoencefalite da zecche soprattutto per chi lavora o vive in zone con alta presenza di zecche, cercando di garantire le tempistiche previste per i richiami.

cons. Luca Zeni