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Con la consueta puntualità e sforando di pochissimo i termini previsti dal regolamento del Consiglio provinciale, che prevede un arco massimo di trenta giorni per fornire risposte alle interrogazioni scritte, va segnalata l’assoluta precisione, con la quale la Giunta provinciale formula le sue risposte, cercando dati e notizie nei più reconditi anfratti della memoria burocratica e quindi impiegandoci magari qualche attimo in più del previsto.

Un esempio per tutti. Il 5 gennaio 2021 la Giunta provinciale risponde ad un’interrogazione presentata il 25 ottobre 2019 – quindi con un lieve ritardo di soli quattordici mesi – sulla partenza dei lavori di sistemazione e messa in sicurezza del viadotto della statale della Valsugana.

All’epoca si era già molto in ritardo sui tempi previsti per i lavori e per i disagi possibili per i tanti pendolari; era anche stata approvata una mozione in Consiglio provinciale con una serie di indicazioni per limitare i disagi.

Ora, dopo 14 mesi, la Giunta non risponde sulla previsione dei tempi, ma spiega ex post i motivi del ritardo, precisando che il mancato avvio dei lavori era dovuto a questioni burocratiche di congruità delle offerte, ma che comunque la consegna è avvenuta il 15 settembre 2020, ed i lavori sul viadotto dovrebbero partire in primavera 2021. Se quei lavori dureranno quanto i tempi di risposta della Giunta, spero vivamente di poterli vedere conclusi prima di diventare nonno..

Il 5 gennaio è stata data proficua, perché ho ricevuto risposta anche ad un’interrogazione del febbraio 2020 sul tema dei corsi di formazione ai dipendenti pubblici. Quindi parliamo di normali interrogazioni “di merito”, non di interrogazioni meramente “politiche”o provocatorie, che solitamente cerco di evitare (e sulle quali potrebbe giustificarsi una risposta mancata, tardiva o reticente).

Il 7 gennaio veniva data risposta ad un’interrogazione del 25 maggio sul crossposting, cioè sulle dirette delle conferenze stampa della giunta provinciale sul sito della Lega Salvini, ma la risposta non risponde, e nella risposta orale in aula del 13 gennaio sullo stesso tema, addirittura viene negato che si faccia, cosa documentata e provata.

Spesso non ricevo risposta alle interrogazioni (al momento sono circa 70 le mie interrogazioni con i termini scaduti), nonostante l’obbligo previsto dal regolamento del Consiglio; di solito le risposte sono evasive e non rispondono realmente; se poi i tempi sono tali da non renderle più attuali, equivale quasi ad una non risposta.

Probabilmente si tratta di una precisa scelta, per consentire ai Consiglieri interroganti di riflettere sulle loro richieste e di pentirsene nello scorrere del tempo.

E’ evidente che la Giunta ha ben altro da fare e dispiace constatare quanto disturbo arrechino le impudenti domande poste nell’esercizio del mandato…