Di seguito un’interrogazione riguardante la tutela per i volontari dai rischi derivanti dalla guida dei mezzi di soccorso.

 

Come tutelare i volontari dai rischi derivanti dalla guida dei mezzi di soccorso

Gran parte dell’attività di emergenza sanitaria – primo soccorso – trasporto infermi è svolta in Trentino con la collaborazione di associazioni di volontariato.
Per la stessa attività dell’Unità operativa trentino emergenza 118 sono distribuite sul territorio provincie cinquantun postazioni di ambulanze, di cui undici appartenenti all’azienda sanitaria provinciale e quaranta alle associazioni di volontariato convenzionate, come la Croce Rossa e la Croce Bianca.
L’unità operativa gestisce circa 28.000 interventi di emergenza l’anno nonché circa 41.000 trasporti programmati. La maggior parte degli interventi viene effettuata con l’ausilio di volontari. Oltre a questi interventi le associazioni di volontariato garantiscono la presenza di mezzi attrezzati per il primo intervento e per il trasporto di infermi alle molte gare sportive ed altre manifestazioni pubbliche che si svolgono in Provincia.
Tutti i volontari impegnati sono formati per l’uso di attrezzature mediche ed effettuano regolarmente aggiornamenti ed esercitazioni per migliorare e sviluppare le proprie conoscenze in ambito sanitario e garantire la professionalità necessaria per affrontare ogni emergenza.
La maggior parte dei volontari che operano sui mezzi di emergenza utilizzano per la guida la propria patente esponendosi così al rischio di subire sanzioni personali, come la decurtazione dei punti patente o addirittura la sospensione del documento, nello svolgimento dell’attività di volontariato.
Si tratta di sanzioni personali che poi si ripercuotono anche al di fuori dell’attività di volontariato, con ricadute negative nella vita quotidiana se non nel lavoro.
Questo non vale per tutti. A quanto ci risulta, i volontari impegnati alla guida di mezzi della Croce Rossa, con tarda “CRI”, e della protezione civile, con targa “PC”, non corrono questo rischio risultando tutelati dalla targa di riconoscimento dei mezzi utilizzati.
È evidente che il rischio di subire la decurtazione di punti patente nello svolgimento di una attività di volontariato tanto delicata ed importante anche per il nostro servizio sanitario risulta essere un deterrente e può creare apprensione e preoccupazione nelle persone che prestano la loro opera gratuitamente e con grande impegno e senso di responsabilità.
La richiesta che arriva dai volontari impegnati alla guida di ambulanze e di mezzi di primo intervento (ivi compresi i dipendenti del 118, e quindi dell’azienda) è quella di essere in qualche maniera protetti, nello svolgimento dell’attività di volontariato, da tali rischi come avviene per i volontari che guidano i mezzi della protezione civile.
Naturalmente ben si comprende come sia difficilmente immaginabile inserire le tante associazioni di volontariato all’interno della Protezione Civile, così come sarebbe difficile inserirne soltanto alcune e non altre. Potrebbe essere invece positivo un processo di unificazione che porterebbe la Provincia ad avere un interlocutore unico, che si affiancherebbe anche dimensionalmente alla Croce Rossa.
Tanto premesso interrogo il Presidente della Provincia
1.    Per sapere se sia possibile inserire all’interno della Protezione Civile i mezzi del 118 di proprietà dell’azienda sanitaria;
2.    Per sapere se si intenda incentivare in qualche modo l’unificazione delle decine di associazioni di volontariato convenzionate;
3.    per sapere se è possibile, utilizzando la normativa provinciale, garantire maggiore tranquillità ed una condizione pari a quello degli autisti del mezzi della protezione civile ai volontari che operano sulla ambulanze convenzionate con il sistema sanitario provinciale;
4.    se intende attivarsi affinché i volontari alla guida dei mezzi di soccorso possano comunque prestare la loro opera senza rischiare conseguenze sul proprio personale documento di guida in caso di violazioni del codice della strada.
cons. Luca Zeni

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