Di seguito l’interrogazione depositata in tema di vaccinazione contro il papillomavirus:
Interrogazione
Il tema delle vaccinazioni è complesso e con ricadute fortissime sulla salute dei cittadini. Se da un lato la comunità scientifica riconosce l’importanza storica delle vaccinazioni obbligatorie per l’abbattimento dell’incidenza di molte malattie infettive, dall’altro lato la consapevolezza che le misure in materia di igiene e alimentazioni sono altrettanto rilevanti ha favorito la scelta del legislatore di sostenere una conoscenza informata sulla materia e eliminare l’obbligo di vaccinazioni anche per i bambini.
Ci è stato segnalato che in Trentino è iniziata una campagna telefonica di promozione alla vaccinazione contro il papillomavirus. Pare che i genitori delle giovani, nate nel 2000 e nel 2001 e non sono ancora vaccinate, vengano chiamati a casa da una agenzia privata che spiega i rischi da infezione da papillomavirus e sollecita la vaccinazione contro HPV.
Corre voce che questa campagna sia realizzata da esperti esterni all’Azienda provinciale per i servizi sanitari e che sia finanziata dalla casa farmaceutica che ha vinto l’appalto per la fornitura del vaccino.
La cosa appare piuttosto discutibile anche per il fatto che se così fosse avremmo una azienda che produce farmaci incaricata dall’ente pubblico, acquirente degli stessi farmaci, di promuoverne il consumo. É vero che in questo caso parliamo di vaccini la cui diffusione dovrebbe essere anche nell’interesse dell’Azienda sanitaria nella misura in cui tale diffusione riduce i casi di infezione da papillomavirus e soprattutto contribuisce a prevenire i tumori della cervice uterina, la cui cura comporta dei costi per Azienda neppure paragonabili ai costi della vaccinazione.
Pur tenendo conto di queste considerazioni appare comunque poco opportuno che sia la stessa casa produttrice del vaccino a promuoverne la diffusione presso le famiglie, anche perché questo può alimentare sospetti presso gli utenti ed infine rendere meno efficace la stessa campagna di informazione.
Tanto premesso
interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente
per sapere se corrisponde al vero che è in corso in Trentino una campagna di sensibilizzazione/promozione della vaccinazione contro il papillomavirus e che a svolgere tale compagna attraverso telefonate presso le famiglie è stata affidata alla stessa azienda produttrice del vaccino;
nel caso di risposta positiva al primo quesito, chiedo se non si ritenga opportuno rivedere la scelta di affidare la campagna di promozione all’azienda produttrice del vaccino anche per evitare di alimentare sospetti, già fin troppo diffusi in materia di vaccinazioni, di speculazioni da parte di case farmaceutiche.
cons. Luca Zeni