28783743_2026249060723764_1462697022056829818_nQueste elezioni inducono a una profonda riflessione.
In allegato una intervista pubblicata oggi sull’Adige.

Ringrazio chi in queste settimane ha sostenuto i candidati del centrosinistra.
Il segnale che ci hanno mandato i cittadini è stato però molto forte, e ora occorre più di prima impegnarsi per indicare nuove soluzioni e proposte per il Trentino. Entrando ancora di più in relazione con le persone.

Da ieri sono arrivati molti messaggi, con stimoli importanti. In particolare mi sono state fornite alcune indicazioni:

- stare di più in mezzo alle persone, per cogliere i problemi quotidiani di ognuno.
L’insistenza di questa indicazione mi fa riflettere.
Sono in mezzo alle persone costantemente, in riunioni, incontri, appuntamenti, sia privati che pubblici, tutti i giorni e quasi tutte le sere.
Però il rischio è di essere in contatto soprattutto con chi ha determinati canali. L’Invito è di stare di più nei luoghi diversi da quelli tradizionali;

- Dal punto di vista valoriale, il voto evidenzia che le tematiche, spesso minimizzate da una parte della sinistra, legate a sicurezza e presenza degli stranieri, incidono a livello profondo sulla definizione della nostra identità. L’identità è l’essenza del singolo e di una comunità, e se prevale l’inquietudine occorre essere consapevoli che non basta il richiamo retorico all’interesse particolare ed egoistico di tutela dell’autonomia, ma occorre una nuova elaborazione, che risvegli l’appartenenza alla comunità dal punto di vista valoriale e non solo dell’interesse.
Esiste un senso di ingiustizia, di iniquità, rispetto ad interventi di sostegno ad alcune categorie di soggetti fragili (non necessariamente stranieri), e non si può ignorare questo sentimento;

- Sociologicamente: esiste ancora una differenza evidente tra la città di Trento ed il resto del Trentino. Sulla città si concentrano le maggiori problematiche sociali, e pare essersi verificato lo stesso paradosso avvenuto negli USA (le coste, ad alta percentuale migratoria, democratiche, e l’interno, a minore presenza straniera, repubblicano): proprio Trento, emblema con piazza Dante del problema sicurezza, “tiene” maggiormente, mentre le valli, che quasi non hanno profughi (con l’eccezione di rovereto), che più seguono il richiamo leghista.
Ma se non ritroviamo la capacità di muoverci come sistema, il Trentino perderà la sua sfida con il futuro.
E questo chiama in causa pesantemente la politica, la capacità di essere comunità, di rinunciare a farsi portavoce di particolarismi, per condividere invece scelte di sistema, spiegandole e rafforzando la fiducia delle persone.

- politicamente: serve un nuovo patto con i trentini. Rilanciare lo slancio valoriale del PD con la presenza sul territorio.
Aprire una fase di confronto ampia e immediata, che porti a un rilancio di un partito trentino democratico collegato a una nuova fase nazionale e capace di concretezza.
Maggiore incisività nelle scelte amministrative, assumendosi la responsabilità delle scelte e spiegandole in maniera condivisa e diffusa.
Il PD, che si conferma partito di riferimento della coalizione, esce da queste elezioni molto difficili con una responsabilità ancora maggiore. Occorre una grande fase di rilancio, dove ognuno di noi anteponga la squadra alle rivendicazioni personali, per ricostruire credibilità e fiducia da parte dei cittadini

Sono a disposizione per parlarne insieme. E in questo modo rafforzare il legame di fiducia tra cittadini e loro rappresentanti, anche per chi ha scelto proposte diverse in questa campagna.