Nel corso del Consiglio provinciale sul bilancio, ho presentato un ordine del giorno che riguarda un tema poco noto mediaticamente, ma molto rilevante per l’impatto sul sistema e per le risorse che movimenta, spesso in maniera poco trasparente, quello dei fondi pubblico-privato.
Poiché non si è raggiunto un accordo con la maggioranza sul testo, e poiché non volevo che la bocciatura dell’odg venisse in qualche modo presa a pretesto per seguire una linea diversa da quella indicata. Per cui, dopo averlo illustrato, ed auspicato che la giunta recepisca comunque lo spirito dell’odg, lo ho ritirato.
Ordine del giorno
Premesso che
La giunta provinciale ha proposto l’istituzione di numerosi “fondi”, ripresi anche dal Presidente Fugatti nel suo intervento in occasione dell’illustrazione della manovra finanziaria, che “vedono l’apporto di risorse aggiuntive da parte di attori pubblici e privati:
- un nuovo fondo mobiliare per il finanziamento delle imprese (Fondo Crescita Trentino) attraverso la concessione di credito ma anche l’apporto all’equity, con un comparto specifico dedicato allo sviluppo dell’agricoltura trentina
- un fondo immobiliare per la rigenerazione delle aree urbane (Fondo rigenerazione Trentino), che preveda anche la realizzazione di strutture con finalità sociali come nuovi alloggi a canone moderato, strutture di co-housing e studentati. Il riferimento va in particolare, per quanto attiene alla città di Trento, alla rigenerazione dell’area ex Italcementi
- un fondo per la riqualificazione ed il rilancio delle strutture ricettive del Trentino (Fondo Alberghi), anche in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 (…).
Tre fondi, quindi. Al riguardo hanno già manifestato interesse alla partecipazione i Fondi pensione territoriali locali, i principali investitori istituzionali nazionali e sovranazionali (in particolare Cassa depositi e prestiti, Fondo Italiano di Investimento e Banca Europea degli investimenti); si cercherà inoltre di far partecipare anche i privati cittadini.”
I fondi pubblico-privato sono degli strumenti che seguono delle regole previste dalle disposizioni nazionali, consentono delle opportunità importanti ma anche alcuni rischi.
In primo luogo gli economisti spiegano che un fondo per essere efficiente e non essere penalizzato dai costi fissi di gestione, deve avere un certo plafond di dotazione patrimoniale iniziale. A seconda del settore solitamente il livello minimo parte dai 50 milioni di euro.
Inoltre un fondo, che dovesse processare centinaia o migliaia di richieste di poche miliaia di euro ognuna, rischierebbe di essere oberato di burocrazia e oneri di gestione.
Un altro tema è il gestore del fondo: esso può essere solo, per normativa italiana, una SGR.
La PAT ne “possiede” una, essendo socia insieme con BZ, di Euregio Plus, che offrirebbe quindi il vantaggio garantirebbe di poter decidere in prima persona commissioni di gestione, modalità, rendicontazioni, e rafforzerebbe un’impostazione strategica regionale.
L’alternativa è che ogni fondo effettui una gara per decidere quale SGR privata del mercato lo debba gestire. Il problema della gara è il rischio di commissioni di gestioni elevate rispetto agli obiettivi del fondo, con un onere notevole per la Provincia.
Altro aspetto riguarda il rischio di scarsa trasparenza di questi fondi. Essendoci risorse PAT, oltre che di soggetti finanziari privati, risulta particolarmente importante garantire una gestione trasparente, rispetto a quanto, come, a chi, con quali modalità i soldi del fondo sono gestiti.
E’ necessario quindi che il regolamento del fondo sia pubblico e anche le pratiche analizzate, bocciate e accolte, siano pubblicamente disponibili alla cittadinanza. Se ciò non avvenisse allora si avrebbe il risultato di avere molte centinaia di milioni di euro di soldi PAT sottratti al controllo della comunità trentina. Per questo sarà altrettanto importante conoscere lo status delle commissioni e dei risultati e previsioni degli attuali fondi PAT (strategico minibond e social housing).
Tutto ciò premesso
IL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
impegna la Giunta provinciale
- a ritenere strategico il ricorso ad Euregio Plus quale sgr per la gestione dei fondi pubblico-privati che saranno istituiti dalla Provincia, e soltanto in casi particolari e in seguito a motivate ragioni, ricorrere ad altre sgr private;
- a garantire trasparenza rispetto alla gestione dei fondi, con un regolamento pubblico del fondo e con trasparenza rispetto alle pratiche gestite;
- a garantire trasparenza rispetto allo status delle commissioni e dei risultati e previsioni dei fondi futuri ed esistenti.