finanziaria

È iniziata la discussione sull’assestamento di bilancio e il disegno di legge finanziaria per il 2014; è l’atto legislativo più importante dell’anno, perché decide l’allocazione delle risorse del bilancio della Provincia e modifica numerose leggi vigenti. Di seguito è possibile trovare la documentazione con il testo annotato della finanziaria e alcuni documenti esplicativi.

Se scorrendolo qualcuno avesse osservazioni o proposte da fare, è questo il momento giusto!

Testo Finanziaria: Ddl 16 capi I – XI

Finanziaria: Relazione accompagnatoria

Bilancio

Slide file complessivo per riunione maggioranza

Slide maggioranza

 

 

Discussion - One Comment
  1. Civettini Luca

    Mar 31, 2014  at 10:55

    In riferimento all’art. 4, di introduzione del nuovo art. 21 bis, mi permetto di evidenziare un’impostazione che dal punto di vista del principio politico/amministrativo lascia delle grosse perplessità.
    La disposizione in oggetto, introdotta sulla base del “Protocollo d’Intesa in materia di finanza locale” e del nuovo articolo 80 dello Statuto speciale di autonomia che attribuisce alla Provincia Autonoma di Trento competenza primaria in materia di tributi locali (cfr. comma 518 della L. n. 147/2013), prevede che siano la Provincia ed il Consiglio delle Autonomie Locali a dettare le disposizioni di dettaglio nella disciplina del nuovo tributo per i servizi indivisibili (T.A.S.I.) ed altri aspetti che riguardano l’I.M.U. e l’addizionale comunale IRPEF.
    Senza entrare nel merito della manovra prevista trovo che tale disposizione vulneri l’autonomia impositiva dei Comuni.
    La facoltà riconosciuta all’Ente Locale, infatti, di disciplinare la materia tributaria (aliquote, detrazioni, agevolazioni, ecc.) è una delle più rilevanti manifestazioni di autonomia normativa in materia di finanza locale; l’unico strumento di politica fiscale in capo ai Comuni.
    L’esistenza di un adeguato spazio regolamentare nella determinazione ed articolazione delle fattispecie esentative/agevolative e delle relative aliquote/detrazioni applicative, costituisce elemento essenziale ed irrinunciabile per il pieno esercizio dell’autonomia comunale. Pertanto un pieno e maturo federalismo fiscale, ancorché basato sull’acquisita potestà legislativa primaria provinciale, non può prescindere, secondo lo scrivente, da un contestuale riconoscimento delle prerogative comunali.
    Senza contare che il tanto affermato “principio di sussidiarietà”, previsto in tutte le principali normative statali/provinciali/comunali, viene stravolto da tale impostazione/imposizione del Protocollo d’intesa.
    Non posso non constatare che gli Enti locali sono stati di fatto “commissariati” (o meglio “obbligati all’autocommissariamento”, visto che dovranno essere i singoli Consigli comunali ad adottare la strutturazione della T.A.S.I. decisa da altri), avendo marginali, se non nulli, spazi di manovra, dovendo recepire tuot court quanto previsto della normativa provinciale.
    Trovo quantomeno improprio che la Provincia, con l’avvallo del Consiglio delle autonomie locali, usi la maggior autonomia riconosciutagli dalla Stato per toglierla ai Comuni. A livello applicativo i Comuni, infatti, sono stati esautorati di una propria autonomia derivatagli da norme statali attraverso una disposizione provinciale, fatto alquanto bizzarro se applicato da parte di una Provincia autonoma che, almeno in passato, ha fatto dell’autonomia un proprio baluardo.
    Credo che tale previsioni sia “di principio” inaccettabile per i Comuni trentini; senza considerare il fatto che si è creato un precedente, seppur circoscritto per il solo anno 2014 (almeno per ora), molto pericoloso in termini di autonomia degli enti locali.
    Inoltre sono convinto che non possa prevedersi un’unica manovra di politica tariffaria per tutti i 217 Comuni trentini, indistintamente per l’Ente che conta 300 o 116.000 abitanti. Chi se non la singola Amministrazione comunale è in grado di conoscere meglio di altri le singole peculiarità presenti sul proprio territorio e decidere di conseguenza?
    Sarebbe stato preferibile, secondo lo scrivente, prevedere nel Protocollo d’intesa un’indicazione generica d’intenti (come era stato fatto in materia di I.M.U. con il Protocollo d’intesa del 2012) in sinergia con la manovra provinciale, lasciando comunque la scelta finale all’Ente competente per materia.

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